CRISI PETTINICCHIO, SCIOPERO IL 3 APRILE
Il Segretario generale della Fai Cisl Ermanno Bonaldo ha espresso delusione e preoccupazione per landamento della vertenza, che ha ricordato, non è quella degli ammortizzatori sociali ma quella che deve individuare soluzioni e non sancire la fine di un sito produttivo, della sua storia.
Nell’incontro del 28 Febbraio, tra le Segreterie Nazionali di Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, unitamente al Coordinamento Nazionale delle R.S.U ed il Gruppo Granarolo era stato analizzato il piano industriale presentato al c.d.a. Il Piano, ricordiamo, prevede per il 2008 investimenti sul sistema produttivo pari a 21 milioni di euro e nel contempo la chiusura dei siti produttivi di Sermoneta (Pettinicchio), Acqui Terme (Merlo), il non riassorbimento degli attuali 94 lavoratori ancora in Cigs dopo l’operazione Yomo ed un taglio occupazionale della rete vendita pari a circa 60 unità.
Con questo piano Granarolo pensa di uscire da una crisi causata da un mercato del latte che condiziona pesantemente il costo della materia prima, da un ruolo della Gdo che comprime la marginalità della trasformazione industriale, da una tensione finanziaria prodotta dall’operazione Yomo e da una debolezza strutturale presente non solo nelle attività no core del gruppo.
Esprime un un giudizio nettamente negativo Ermanno Bonaldo Segretario generale della Fai Cisl di Latina relativamente al piano industriale presentato dalla Granarolo ed in particolare la scelta del Gruppo di posizionarsi in difesa sulle produzioni core in un momento in cui sarebbe necessario aggredire il mercato investendo in qualità, innovazione, marketing e rilancio pubblicitario del marchio Pettinicchio valorizzandone il rapporto qualità/prezzo, inoltre, Granarolo, aggiunge Bonaldo, non può pensare di costruire marginalità chiudendo, tra gli altri, uno stabilimento con un marchio prestigioso e storico come Pettinicchio.
In un comparto lattiero caseario stressato da una competizione senza esclusione di colpi, condizionato dall’incapacità di fare sistema, saturo nel consumo, decidere di difendersi e basta, facendo pagare un prezzo insostenibile a livello sociale con il taglio di 350 posti di lavoro di cui ben 156 colpiscono la la provincia di Latina, per il sindacato è inaccettabile.
Queste le motivazioni che hanno indotto le Segreterie Nazionali, unitamente al coordinamento delle R.S.U., a proclamare lo Sciopero di 8 ore per il giorno 3 aprile p.v in tutto il Gruppo e che verrà accompagnato da assemblee in tutti i siti produttivi. La mobilitazione è finalizzata ad ottenere da Granarolo un piano di sviluppo e non un piano di adeguamento al mercato.
In occasione dello Sciopero e lAssemblea del 3 aprile le OO.SS. hanno sensibilizzato con una nota le Istituzioni con l’obbiettivo di creare quella coesione necessaria ad individuare soluzioni in grado di garantire la continuità produttiva ed occupazionale della Pettinicchio. La trattativa riprenderà il prossimo 18 Aprile.
ahim