MUTUO ACQUALATINA, CONTROLLI DELLA BANCA D’ITALIA

15/03/2008 di
di GIOVANNI DEL GIACCIO *
 
Chi entra
in Comune è accolto dallo striscione “no Acqualatina”. Un altro campeggia
nell’auditorium dove ha inizio, un po’ in sordina per la verità, la tre giorni
sull’acqua pubblica. Lo striscione sta lì da quando il commissario è arrivato a
Bassiano a prendere possesso degli impianti «e non lo togliamo mica – spiega il
sindaco Vincenzo Avvisati – anzi stiamo preparando un ricorso contro gli atti
del commissario».

 
E’ la battaglia di un piccolo Comune che insieme ad altri, c’è
ad esempio il sindaco di Anghiari, piccolo centro in provincia di Arezzo, vuole
affermare un principio: nessuno può decidere sulla nostra testa. E così, tra una
denuncia e un ricorso, le richieste di chiarimenti spedite a destra e manca,
qualche risposta arriva. E che risposta. La Banca d’Italia ha ricevuto l’esposto
spedito proprio sul mutuo contratto da Acqualatina con la Depfa bank. Vale a
dire sull’operazione da 120 milioni di euro che ufficialmente non dovrebbe avere
ripercussioni sui Comuni ma che in realtà rischia di vedere prendere “in pegno”
le loro azioni da parte dell’istituto di credito.
 
Ebbene la Banca d’Italia
informa che «si è provveduto a invitare l’intermediario a fornire chiarimenti
sulla vicenda segnalata». Altro che una letterina con la quale, rispondendo alle
sollecitazioni sempre del sindaco di Bassiano, la Depfa aveva addirittura
tessuto le lodi di Acqualatina. No, adesso dovrà «rendere una adeguata e
sollecita risposta» al Comune «trasmettendone copia a questo istituto». La Banca
d’Italia, quindi, svolge la sua azione di vigilanza sull’operazione. Che
nell’Ambito territoriale ottimale (Ato) 4 è di 120 milioni di euro ma che si sta
“replicando” in diverse parti d’Italia. Ovunque in qualche modo per la parte
privata sia presente in maggioranza il gruppo Veolia, quello che ha oltre il 90%
di Idrolatina, società che rappresenta il 49% di Acqualatina. Un controllo,
quindi, destinato con tutta probabilità a estendersi.
 
D’altro canto: «Questo
istituto svolge sulla documentazione acquisita gli approfondimenti ritenuti
utili per i profili di vigilanza». Nella lettera spedita al sindaco Avvisati,
inoltre, la Banca d’Italia ricorda che il Comune se lo riterrà opportuno «potrà
rivolgersi all’autorità giudiziaria per la tutela degli interessi che ritenga
lesi a opera dell’intermediario». Ipotesi che non è escluso venga seguita dal
piccolo Comune diventato praticamente portabandiera del movimento che – come
ricorda il tema della tre giorni – intende “Ripubblicizzare l’acqua, ricostruire
la democrazia locale”.
(* Il Messaggero, 15-03-2008)