Agricoltori in piazza: “Settore in crisi nera”

08/01/2011 di
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Rumorosa manifestazione degli agricoltori del C.R.A. questa mattina nel centro di Latina. L’iniziativa è stata organizzata in segno di protesta per non essere ancora giunti alla Regione Lazio a determinare lo stato di crisi del settore agricolo. Canti, slogan, cerimonie funebri, cartelli e striscioni durante il corteo controllato da molti mezzi delle forze dell’ordine.

Da molti giorni gli agricoltori sono accampati con trattori e striscioni sotto alla sede dell’Inps di Latina per protestare contro la mancata concessione dello stato di crisi.

  1. ……Ma allora, non era colpa di Prodi. Alle ultime elezioni gli agricoltori hanno votato in massa l’uomo più indagato d’Italia degli ultimi 150anni, per risolvere i loro problemi. La reltà è che ha risolto soltanto i suoi poblemi, lasciando gli agricoltori al loro destino cioè sulla strada del fallimento.

  2. cosa c’entra Prodi con quattro gatti falliti che hanno inscenato una penosa manifestazione con 5 trattori e slogan blasfemi, oltre che cretini ?
    quali proposte arrivano da costoro ?

  3. Purtroppo nel settore è crisi vera. Ricordiamo il disastro dei kiwi e non solo.
    A questi lavoratori della terra va data una risposta e un sostegno efficace. Per nell’ esprimere la mia solidarietà mi domando: perché le organizzazioni “ufficiali” della Coldiretti e dela CIA non scendono in “campo”?

  4. Parentopoli & Co.
    Auguro la crisi piu nera per i poltronisti vari, e che finalmente qualcuno vada a vedere finalmente su come sono stati assunti e i loro comparaggi .
    La parentopoli sono diffuse anche a sx.
    Non ri irride chi sta in difficoltà.
    La proposta di maggiore onestà per politici e loro lobbyes magari non è contemplata tra quelle papabili, come non lo è mandare a 1 milione di persone (poltronisti) che vivono del sangue dei poveri.
    Ah già questa è la teoria del Robin Hood al contrario si ruba ai poveri per dare ai ricchi.
    Non sono un agricoltore ma i sacrifici dei genitori e dei nonni dei Latinensi (non dimentichiamo che anni fa l’80% era tali anche se oggi si atteggiano a nobili di rango con le loro Porsche di terza mano o con cloni dell’ Iphone) varranno pure qualcosa.

  5. Per i destroidi che fanno finta di niente e che hanno la memoria corta. Secondo il cav.Berlusconi e i suoi dipendenti, quanto lasciato da Prodi è stato definito “disastro”. Fateci un’analisi dell’ attuale premier, non vergognatevi la leggeremo attentamente. Per favore dideci tutto quello che sapete o quello che sta scritto nei libri, del vostro caro premier. Dopo aver fatto, naturalmente, quella di Prodi. Quella che stiamo vivendo è una politica fatta di spot ed è molto lontana dalle vere esigenze dei cittadini che hanno bisogno di certezze e di punti di riferimento concreti. Le prese di posizione di questa maggioranza invece di rifarsi ad analisi serie e articolate, necessarie per dettare le strategie giuste che produrrebbero servizi e risorse nel tempo, si basano su forzature e inesattezze che, producono contenziosi che poi, inevitabilmente, saranno i cittadini a dover pagare. È stato messo in moto un vero e proprio processo di diseducazione di massa che dura da vent’anni avvalendosi delle moderne tecnologie della comunicazione e deturpando la mentalità delle persone e il funzionamento delle istituzioni. Due anni e mezzo di governo di B.definito dalla sua ex moglie e dalla chiesa, uomo malato che ha bisogno di cure, non ha fatto altro che pensare a se stesso. Gli agricoltori possono anche aspettare.

  6. il processo involutivo generato dalle svariate classi politiche ha portato la cultura del buon senso della conoscenza degli italiani all’incapacità di saper sviluppare analisi critiche, tale degenerazione è stata scientemente attuata da chi ci ha governato fin dalle origini della repubblica, indifferentemente dalle ideologie politiche tra i vari rappresentati partitici alternatesi al governo s’è creato un tacito e trasversale consenso nel distruggere la scuola e l’istruzione quindi la cultura base di ogni evoluzione intellettiva, nessun “politico” lo ammetterà mai perchè tutti d’accordo col “principio”: un popolo più è ignorante meglio lo si frega!