Al Palabianchini un concerto per ricordare Alessandro Mammucari

12/12/2010 di
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Martedì 14 dicembre, alle ore 20.30, presso il Palazzetto dello Sport di Latina, si esibirà il “Gen Rosso”, gruppo musicale internazionale, con il musical “Streetlight”. Lo spettacolo  è  l’ultimo degli eventi dedicati ad Alessandro Mammucari. L’organizzazione è stata curata dall’Associazione Culturale “Alessandro Mammucari” e dal movimento dei Focolari, cui Alessandro apparteneva, per ricordarlo nel ventennale dalla morte avvenuta nel 1990 all’età di 33 anni.

Il “Gen Rosso” è nato nel 1966 a Loppiano da un’idea di Chiara Lubich (Premio Unesco per l’Educazione alla Pace) che regalò una batteria rossa ad alcuni ragazzi per comunicare, attraverso la musica, i messaggi di pace e fratellanza universale e concorrere così alla realizzazione di un mondo più unito. L’originalità del gruppo è stata legata, fin dall’inizio, al suo bagaglio artistico-culturale, all’internazionalità dei componenti e all’impegno personale di ciascuno ad attuare, nel contesto di vita quotidiana, i valori di cui si fa ambasciatore. La formazione attuale è composta da diciotto artisti provenienti da nove nazioni: Brasile, Kenia, Tanzania, Argentina, Spagna, Italia, Svizzera, Filippine, Polonia.

“Streetlight” è la storia di Charles e Jordan, due amici, che vivono alla Fossa – the Hole – quartiere a rischio di Chicago. Charles, con alcuni suoi amici – Alan, Mike, Garcia e Henry – fa parte della Streetlight Band, un gruppo di ragazzi che cerca di realizzare un mondo unito. La sera si ritrovano a suonare in un garage: stanno preparando un concerto che terranno al Malcom X Boulevard. Jordan, invece, fa parte di una banda locale “La Gang” che si è imposta nel controllo del quartiere ed è innamorato di Lisa, sorella di Trey, il capo della Gang. Trey e i suoi compagni – Kevin, Zack e Goose – sono in perenne lotta con un’altra banda, i “Devil G” i quali, durante un’incursione improvvisa seguita da una sparatoria, colpiscono Lisa. L’uccisione di Lisa scatena la vendetta della Gang ma, proprio da questo evento drammatico, scaturiranno risvolti inaspettati per Charles e Jordan.

Ad aprire la serata per Alessandro, sarà il gruppo musicale “Alkimia”, formato da cinque musicisti della provincia di Latina: Alberto Fusco, Natalino Restaini, Andrea Iacoangeli, Davide Ramati e Simone De Stefano, rispettivamente cantante, chitarrista, chitarrista solista, bassista e batterista. Ciascuno con differenti esperienze musicali alle spalle, hanno deciso di creare una band proprio per fondere i loro stili: dare vita ad una miscela unica con cui trasmettere sentimenti ed emozioni.

CHI ERA – Alessandro nasce a Latina il 29 marzo 1957, accolto da un ambiente familiare sereno, che ha contribuito fortemente alla sua crescita. Attivissimo fin dai suoi anni giovanili, Alessandro condivideva con i numerosi amici la passione intensa per gli sport, organizzando numerosi tornei, le prime attività di volontariato come l’assistenza all’orfanotrofio di Monticchio o quella data ai vietnamiti ospiti del campo profughi, l’impegno da animatore nella Parrocchia dell’Immacolata. Ci resta anche un piccolo giornale degli anni del liceo intitolato “Realtà” nel quale in un articolo intende la pace come “frutto dell’amore scambievole tra gli uomini”.
Il desiderio di una “solida preparazione al lavoro” lo spinge ad iscriversi alla facoltà di Matematica di Pisa. Dopo qualche anno di studi intensissimi, superati tutti gli esami più difficili, gli si prospettavano già l’insegnamento universitario e la ricerca scientifica. Eppure niente sembra rispondere alle sue più profonde esigenze. Nel tentativo di ritrovare nuove motivazioni ed interessi, decide quindi di concludere gli studi a Roma, dove nel maggio del 1982 si laurea con il massimo dei voti. Nel luglio dello stesso anno espleta il servizio militare come granatiere. Rientrato a Latina tutti gli interessi e i progetti che con il tempo aveva coltivato, come l’idea di formare una famiglia, il piacere della musica, l’impegno studentesco, passano in secondo piano rispetto alla strada ormai intrapresa, che lo spingerà a scrivere anche un diario. Nell’ottobre del 1983 Alessandro parte per Loppiano.
Loppiano è una cittadella del movimento dei focolari, costruita circa 45 anni fa da persone che vivono un impegno di amore reciproco, non sentimentale, che rende si che tutti siano fratelli.
In questo amore reciproco si lavora, si studia, si fa tutto quello che si fa in un normale paese di qualche centinaio di persone quale Loppiano è. Pur non perdendo mai i contatti con Latina, Alessandro si tuffa a capofitto in questa nuova esperienza. Dopo due anni di permanenza a Loppiano la notizia della malattia: sclerosi laterale amiotrofica. Una tragedia dal punto di vista umano, non così per Alessandro. Nessuno ha mai visto in lui una persona in difficoltà, una persona triste. Alessandro aveva infatti trovato il motivo della gioia: gioia che per lui nasceva dal saper comprendere e valorizzare tutte le sofferenze, le divisioni, i limiti propri ed altrui, trasformandole in un vivere diverso, autenticamente “umano”. Una delle ultime frasi da lui dette, “il corpo reagisce sempre meno, ma io sono contento”, ci testimonia la sua volontà di rendere ogni attimo unico, condivisibile nella consapevolezza di non essere mai soli. Alessandro muore a Loppiano il 2 novembre del 1990 all’età di 33 anni.

Info: www.alessandromammucari.net

  1. Straordinario concerto.
    Dopo gli Alkimia, bravissimi e coinvolgenti, il Genrosso, attraverso un condensato di espressioni artistiche, ci ha a porta a riflettere sul senso del vivere quotidiano, scegliendo il bello, il volto vero della nostra umanità.
    Grazie ancora