FOTO Riciclaggio e Latina Calcio, arresti e sequestri della polizia

16/04/2018 di

C’è anche Pasquale Maietta tra i 10 destinatari delle ordinanze di custodia cautelare  eseguite stamani in un’operazione congiunta tra polizia e guardia di finanza. Nel mirino della Procura, oltre a Maietta, anche Paola Cavicchi (ex socia del Latina Calcio) e il figlio di lei, Fabrizio Colletti. Maietta ha ricevuto l’ordinanza in una clinica privata dove si trova dopo l’incidente avvenuto nella sua villa in via Nascosa.

La Procura ipotizza un’associazione per delinquere finalizzata ad imponenti frodi fiscali e al conseguente riciclaggio. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere – scrive la Questura – emessa dall’Autorità Giudiziaria pontina riguarda commercialisti e imprenditori, alcuni dei quali già coinvolti nell’amministrazione del Latina calcio U.S.. Colpiti anche i patrimoni accumulati illecitamente per oltre 60 milioni di euro. L’ipotesi riguarda un vasto giro di denaro proveniente dalla Svizzera per finanziare le attività a Latina.

I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che avrà luogo alle ore 11.00 presso la sala conferenze della Procura della Repubblica di Latina.

INCHIESTA STARTER. Nel 2016 La Procura di Latina dispose un maxisequestro nell’ambito dell’inchiesta “Starter che coinvolge il Latina Calcio gli ex presidenti Pasquale  Maietta e Paola Cavicchi. Un sequestro di circa due milioni di euro, tra conti correnti e proprietà riconducibili agli indagati. Inutile il tentativo di ottenere il dissequestro dai giudici del Riesame che bocciarono il ricorso. I sostituti procuratori Luigia Spinelli e Claudio De Lazzaro ipotizzano i reati di autoriciclaggio, falso e falso in bilancio nell’ambito di quella indagine.

IL SUICIDIO DI PAOLO CENSI. L’indagine Starter è collegata anche al misterioso suicidio dell’avvocato Paolo Censi avvenuto nel dicembre 2015 nel suo studio davanti al tribunale di Latina. Censi, secondo una delle ipotesi investigative, avrebbe avuto un ruolo nella cosiddetta “pista svizzera“, ovvero un flusso enorme di denaro tra l’Italia e le banche elvetiche. Movimenti da chiarire, forse legati proprio all’autoriciclaggio.