VIDEO Caporalato, dopo le minacce parla Marco Omizzolo

16/03/2018 di

Le recenti minacce al sociologo Marco Omizzolo (gomme squarciate e parabrezza sfondato) spingono le istituzioni e la categoria dei giornalisti a dare un segnale forte in difesa della libertà di informazione. Ieri c’è stato un incontro in Comune tra il sindaco Damiano Coletta, il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Giuseppe Giulietti, i rappresentanti locali di Stampa Romana, Ossigeno e Articolo 21 e Marco Omizzolo.

«Le minacce – ha spiegato Giulietti – non sono solo quelle fisiche, ma anche le querele temerarie che hanno l’obiettivo di impedire ai giornali di affrontare certi argomenti. Il cronista che indaga sulle forme di corruzione è in generale spesso sotto tiro. Nel caso specifico, le indagini condotte da Marco sul caporalato sono tutt’altro che folcloristiche. Dentro questo fenomeno c’è lo sfruttamento da parte di chi detiene il potere e ci sono traffici e interessi illeciti».

Omizzolo ha spiegato che dopo le sue inchieste legate al caporalato in provincia di Latina sono state presentate circa 150 denunce in tribunale per casi simili o collegati.

«Forse – ha detto Omizzolo – sono stati toccati interessi rilevanti. O forse c’è dell’altro, penso agli ambienti di estrema destra o ai clan locali che hanno spadroneggiato sul territorio. Le mie sono solo ipotesi, sarà la magistratura a dare risposte dopo le opportune verifiche».

 

  1. Egregio sig. Omizzolo, io capisco il suo risentimento verso l’estrema destra(un qualcosa che si porta dietro da quando andava a scuola, probabilmente), ma credo che accorparla con l’inchiesta sul caporalato sia eccessivo per non dirla fuori luogo, cerchi di essere sobrio quando rilascia certe dichiarazioni.