Omicidio Del Prete, il killer Tommy Maida fa scena muta in tribunale

05/12/2017 di
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«Nel carcere gira la voce che è meglio farsi i fatti propri. Ho timore a rendere dichiarazioni nei confronti di altre persone; anche perché molte cose non le ricordo e potrei dire qualcosa per un’altra. Preferisco avere la falsa testimonianza». Così in aula Tommy Maida, già condannato a 16 anni e 8 mesi di reclusione (condanna definitiva) quale esecutore materiale dell’omicidio di Vincenzo Del Prete, 45 anni, a Terracina (Latina) nel novembre 2013. Il movente, la restituzione di un prestito di 200 mila euro che la vittima aveva sollecitato.

I giudici della III Corte d’assise d’appello bis confidavano in dichiarazioni in grado di far luce in maniera definitiva su questo omicidio; proprio per questo avevano riaperto il dibattimento per il processo che vede alla sbarra i mandanti e l’intermediario. Ma nulla di fatto; Maida, ammonito a più riprese dal presidente per la reticenza, ha deciso praticamente di fare scena muta.

Sotto processo ci sono Roberto Bandiziol, Marino Cerasoli e Cataldo Patruno; i primi due sono ritenuti dall’accusa i mandanti dell’omicidio, il terzo invece l’intermediario. I tre arrivano al processo d’appello con una condanna all’ergastolo pronunciata nel luglio 2016 dalla Corte d’assise di Latina. Del Prete fu trovato nella sua auto a pochi passi da casa, ucciso da due colpi di pistola. Il movente fu fatto risalire a una questione di denaro. Per l’accusa, Del Prete aveva prestato circa 200 mila euro a Cerasoli e insisteva per riaverli indietro.

Bandiziol e Cerasoli inizialmente avevano contattato i due mandanti per sequestrare e spaventare Del Prete; solo in un secondo momento maturò la decisione dell’omicidio, retribuito con 20 mila euro.

Insieme con Maida sotto processo finì un secondo presunto esecutore materiale: si tratta di Giampiero Miglietta, il quale, prima della decisione di primo grado, si suicidò in carcere. Respinte tutte le altre richieste di riapertura dibattimentale in appello, due udienze ancora e a inizio febbraio arriverà la sentenza.

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