Cisterna, famiglia rimpatriata in Romania

28/11/2010 di

Sono tornati a casa, in Romania, i tre  adulti e le due bambine di 6  e 16 mesi, che sopravvivevano grazie ai pacchi viveri della Caritas e di ES24. Il nucleo è composto dai genitori delle bambine e dal fratello del capofamiglia . La famiglia era giunta a Cisterna lo scorso mese di Aprile.  Qui avevano dei conoscenti che li hanno aiutati a trovare una casa  e loro speravano di integrarsi nella comunità locale.

Negli ultimi tempi i  due uomini, che non hanno  mai avuto problemi di polizia o con la giustizia,   non riuscivano più a trovare una occupazione continuativa. Inoltre l’ impresa edile per la quale avevano lavorato  per qualche mese,  non aveva pagato loro il salario. Per questo  non riuscivano a pagare l’affitto per la casa dove vivevano, nei pressi di Olmobello, alla periferia di Cisterna.  Per lo stesso motivo, da diverse settimane,  non avevano il denaro per fare la spesa. Dapprima hanno raggiunto, in bicicletta, Cisterna per chiedere aiuto alla parrocchia e alla locale Caritas.

Poi sono stati aiutati anche da ES24. Ma negli ultimi giorni la situazione è precipitata. Il proprietario della casa, aveva intimato, più volte, anche in termini perentori e sbrigativi, lo sgombero dell’appartamento.  Si tratta di una casa fatiscente, senza riscaldamento con i muri impregnati di umidità.  Si aggiunga che  le bambine non stavano bene. La scorsa settimana gli operatori di ES24 le avevano accompagnate, con la mamma, a fare una visita medica presso  una pediatra, che si è offerto di visitarle gratuitamente. Il medico, tra l’altro,  ha trovato i piccoli infestati dai pidocchi. Insomma un quadro già drammatico che peggiorava di giorno in giorno ed aveva gettato tutto il nucleo familiare in una profonda depressione.  Si aggiunga che i servizi sociali del Comune di Cisterna non accettano di prendere in carico situazioni di persone che non abbiano il certificato di residenza del Comune. In casi come questi gli operatori di ES24  provano ad insistere con i servizi sociali, richiamando gli impegni di reciprocità e parità di trattamento contenuti nei trattati dell’Unione Europea. In ogni caso la famiglia, prostrata dalle privazioni,  aveva deciso di tornare in Romania. Così  il padre delle bimbe ha  chiesto il rimpatrio volontario umanitario assistito. Il giorno prima della partenza l’ultima, drammatica, beffa. Il capofamiglia ha telefonato al titolare della ditta edile, per avere almeno una parte delle mensilità arretrate, le sue e quelle del fratello. Il piccolo imprenditore, un italiano, gli ha assicurato che lo avrebbe pagato, ma poi non si è presentato all’appuntamento. Così, il pomeriggio successivo,  un  operatore di ES24, un mediatore interculturale di lingua rumena ,ha bussato alla porta della casa di Olmobello, per avvisare che era venuto il momento di rimpatriare. Gli adulti erano  sereni ed hanno vissuto questo momento come la fine di un incubo. Gli operatori di ES24 li  hanno accompagnati in auto fino a Fiumicino. L’intera famiglia è salita su un aereo diretto a Timisoara.  Il biglietto aereo è stato acquistato da ES24. Fondamentale anche la collaborazione di Polaria in aeroporto.

Si tratta del sesto rimpatrio volontario umanitario realizzato dagli operatori di ES24 nel 2010. I rimpatri sono finanziati con le donazioni di privati e le collette tra gli operatori. IL servizio di ES24 non si avvale di alcun contributo pubblico. Gli operatori di ES24, hanno una approfondita esperienza in materia di rimpatri volontari umanitari assistiti. Quando coordinavano la sala operativa sociale della Provincia e della Prefettura hanno realizzato, in due anni,  42 rimpatri volontari umanitari assistiti. Molti dei quali intercontinentali.

Nel 2010,  nonostante la presenza di numerosi immigrati senzatetto e in precarie condizioni di salute, il numero dei rimpatri volontari umanitari è fortemente diminuito. Gli operatori di ES24 , infatti, non dispongono di alcun contributo pubblico che possa sostenere la complessa organizzazione e la gestione dei rimpatri volontari assistititi.  Da rilevare, di contro, che il costo per le cure, l’assistenza sanitaria e sociale degli immigrati senzatetto è ben più alto di quello della gestione dei rimpatri volontari umanitari assistiti.

  1. BRAVI!!! E sopratutto la famiglia ha la mia stima e le auguro una buona fortuna nel loro paese.
    Sono contento che non abbiano deciso di andare a rubare per mantenersi in vita, dati gli scarsi fondi a loro disposizione, ma hanno fatto una scelta saggia di tornare nella loro patria, sperando che almeno lì non vengano SFRUTTATI come gli italiani fanno con gli stranieri; basta vedere il datore di lavoro che non ha pagato varie mensilità…in questo gli italiani sono bravi: a FREGARE il prossimo.
    VERGOGNA a chi sfrutta le persone senza pagarle o sottopagarle, e voi stranieri (e anche gli italiani): se un datore di lavoro vi da poco e non vi mette in regola DENUNCIATELO! Se ognuno di noi incominciasse a fare così i datori di lavoro furbetti la smetterebbero. Se accettate qualsiasi paga perché bisognosi di soldi sappiate che più si andrà avanti e peggio sarà!!!
    I nostri nonni hanno combattuto per farci dare le ferie e salari più alti.. adesso la MIA GENERAZIONE sta buttando tutto all’aria, mettendosi ripetutamente a 90, proprio il mio anno di nascita!!!