Garante dei detenuti: “Il carcere di Latina è al collasso”

27/11/2010 di
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Continua a crescere, in maniera inarrestabile il numero dei detenuti nelle carceri del Lazio. Il 24 novembre, per la prima volta in
assoluto, è stata sfondata anche quota 6.400 presenze, con 6.434 reclusi ospitati nelle 14 carceri della Regione.

I dati sono stati diffusi dal Garante dei diritti dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni secondo cui «il trend della regione riflette quello nazionale dove i detenuti sono 69.313 e prima della fine dell’anno sfonderanno
sicuramente quota 70.000.

Il dato peculiare che rende la situazione del Lazio particolarmente grave è un altro: secondo i calcoli nella regione la popolazione detenuta cresce, su base annua, a un ritmo quasi doppio rispetto alla media nazionale: 12% nel Lazio contro il 7% del resto d’Italia. Una situazione drammatica
che – complici il freddo dell’inverno, il sovraffollamento e le precarie condizioni igieniche – potrebbe aggravarsi in maniera irreparabile già nelle prossime settimane». Nel Lazio, dal febbraio 2010 ad oggi i detenuti sono aumentati di 552 unità. Secondo le rilevazioni oggi, nei 14 istituti della regione ci sono 1.760 reclusi in più rispetto alla capienza regolamentare. Quasi la metà dei detenuti, 3.081 persone, è in attesa di giudizio definitivo (I° grado, appello, ricorrente). I condannati definitivi sono, invece, 3.336. I detenuti stranieri sono 2.533. Nelle celle della regione sono reclusi 5.989 uomini e 445 donne. Alla fine di settembre 5868 uomini e 449 donne mentre ad agosto erano 5853 uomini e 434 donne. Alla fine di luglio c’erano 5811 uomini e 442 donne. Il 20 giugno 5795 uomini e 459 donne: il 24 maggio 5784 gli uomini e 445 le donne. Il 21 aprile i detenuti erano 6.138 (5.704 uomini e 434 donne), l’11 marzo 6.082 (5648 uomini e 434 donne), a febbraio 5.882 (5.470 uomini e 412 donne).

Le situazioni più critiche si confermano a Latina (dove i detenuti dovrebbero essere 86 e sono invece 157), Viterbo (quasi 300 detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare), Frosinone (quasi 200 in più), Rebibbia N.C. (oltre 400 in più) e Regina Coeli (quasi 400 in più). A Rebibbia Femminile le donne dovrebbero essere 274, sono invece 111 in più con tutti i problemi che questo comporta, anche nella gestione delle recluse madri con i figli da 0 a 3 anni al seguito.

In questa situazione restano ancora senza soluzione i casi delle carceri di Rieti e di Velletri dove nuove strutture con oltre 300 posti pronte per essere utilizzate sono chiuse per carenza di agenti. A Rieti, in particolare, il nuovo carcere da 306 posti ospita 107 reclusi in due sole sezioni aperte e sovraffollate. Stesso discorso per Velletri, dove un nuovo padiglione per oltre 200 detenuti da tempo ultimato è chiuso.

  1. La soluzione è questa: tutti i detenuti in attesa di giudizio debbono stare nelle case dei giudici che li hanno arrestati fino al processo. Vedrete quanti di meno ne arresteranno e con quale velicità faranno i processi.Tanto vi dovevo.

  2. Potrei fare una proposta? I detenuti incarcerati per reati non pericolosi potrebbero andare a lavorare per ripagare almeno le spese del carcere, gli altri dovrebbero pagarsi a proprie spese il vitto e l’alloggio.
    I cosiddetti lavoratori potrebbero fare lavorare per il sociale, riparando carrozzelle, oppure lavori di falegnameria……aiutati da esperti nei vari settori, così una volta usciti potrebbero iniziare a lavorare e ripagare lo Stato del periodo di detenzione.
    Tutti sono bravi a stare dentro e a non fare nulla.
    Secondo punto, ogni regione anzi ogni provincia dovrebbe tenersi i propri carcerati, in questo modo si eliminerebbero nuove alleanze criminali.
    grazie