A Latina lo scienziato che ha scoperto l’origine della Malattia di Alzheimer

29/09/2017 di

Oltre cento persone hanno partecipato alla cena di beneficenza per i terremotati del Centro Italia, organizzata a Latina da Cmn Sport Onlus il 26 settembre. L’associazione, fondata dagli ideatori pontini del centro medico internazionale, Alessandro Recine e Stefano Ciaurelli, ha avuto per protagonisti due illustri componenti del suo comitato scientifico, quotidianamente sulla ribalta mondiale con interviste, pubblicazioni e congressi in ogni angolo del pianeta e sulle più celebri testate giornalistiche. Parliamo della professoressa Rita Businaro, del  Dipartimento di Scienze medico-chirurgiche e Biotecnologiche dell’Università “La Sapienza”, e del professor Marcello D’Amelio, associato di Fisiologia Umana e Neurofisiologia all’Università Campus Biomedico di Roma.

La peculiarità della manifestazione è stata proprio la presenza dei due scienziati: gli interventi di entrambi, al cospetto delle autorità locali, ha reso l’evento unico nel suo genere a livello nazionale. Un ulteriore motivo di orgoglio per il presidente della onlus, il manager sportivo Alessandro Recine, originario di Sezze, e per il vicepresidente Stefano Ciaurelli, ricercatore e biologo nutrizionista  di Latina: “La partecipazione del sindaco Damiano Coletta e del presidente della Giunta comunale di Sezze, Enzo Eramo, ha dimostrato che anche le autorità locali hanno compreso la portata delle nostre iniziative. Latina e l’intero territorio pontino possono diventare un punto di riferimento per gli ambiziosi progetti di ricerca che la nostra onlus sta finanziando. La recente, sensazionale scoperta sull’origine della malattia di Alzheimer è stata solo un punto di partenza, presto si potranno compiere altri maestosi passi in avanti nel campo della medicina biomolecolare”.

D’AMELIO: “A LATINA HO RISCONTRATO UN GRANDE INTERESSE”. La sera dell’evento di beneficenza per i terremotati del Centro Italia, svoltosi al Park Hotel di Latina, ha suscitato particolare interesse il discorso di Marcello D’Amelio, recentemente intervistato dalla Bbc e da prestigiosi media europei, Tg1 e canali Mediaset compresi, per la sua sensazionale scoperta sull’origine della Malattia di Alzheimer: “Ho riscontrato un grande interesse da parte del pubblico di Latina – ha commentato D’Amelio – quella sera era percepibile la curiosità delle persone davanti alle esperienze e alle prospettive che abbiamo illustrato. E’ un enorme motivo di soddisfazione, perché è questo l’atteggiamento in cui confidiamo: i presenti non erano semplici spettatori, ma si sono rivelati partecipi e protagonisti. Ho invitato il pubblico a finanziare la ricerca, anche con offerte minime, perché non basta delegare le istituzioni: bisogna farsi protagonisti, magari facendo leva sulle associazioni e sulle tante strutture consolidate che operano in questo senso. L’impegno di Cmn Sport nasce proprio con la voglia di raccogliere questa sfida: sollecitare e sensibilizzare la gente ad offrire un aiuto concreto, non solo per i 500mila malati di Alzheimer ma anche per migliorare le condizioni di vita dei propri cari e delle generazioni che verranno”.

Lucano, 42enne, il professor D’Amelio ha scoperto con la sua equipe che la malattia trae origine da un’area del cervello finora mai presa in considerazione, la “tegmentale ventrale”. Questo potrebbe condurre ad una svolta nella ricerca di una cura: “Ad oggi l’Alzheimer resta una condanna, pur potendola definire più soffice rispetto al passato. Molti farmaci, infatti, aiutano a vivere meglio almeno le fasi iniziali. Per quanto riguarda i nostri studi, possiamo affermare che stiamo capendo la malattia e quantomeno stiamo risalendo alle sue cause non genetiche. La svolta consisterà nell’individuare i fattori dai quali rimanere distanti, soprattutto in giovane età, come alimentazione, consumo di stupefacenti e altre condotte delle quali si risente con il passare degli anni. Seguendo questa direzione potremo compiere molti passi avanti soprattutto nell’ambito della prevenzione”. Infine una personale considerazione su un lavoro che sta regalando grandi soddisfazioni ma anche notevole impegno e tante responsabilità: “Il nostro non è un lavoro ma una passione. Un ricercatore è in azione anche quando passeggia o guarda la televisione: il sognare fuori dagli schemi può dare dei risultati, non solo le attività di laboratorio”.