Incidente aereo, la scatola nera non si trova. Due inchieste sullo schianto

26/09/2017 di

Sono due le inchieste sull’incidente aereo avvenuto domenica pomeriggio all’Air show di Terracina, la tre giorni di eventi sul lungomare, in cui è morto il pilota di 36 anni, Gabriele Orlandi, capitano dell’Aeronautica sotto gli occhi di centinaia di persone, compresa la fidanzata e i genitori.

C’è un’inchiesta della Procura militare e anche un’indagine coordinata dalla Procura di Latina. L’incidente è avvenuto mentre il caccia pilotato da Orlandi, un Eurofighter che faceva parte del Reparto sperimentale di volo dell’Aeronautica militare ed era uno dei velivoli di difesa dello spazio aereo nazionale, stava per lasciare la scena ed era impegnato in un’acrobazia in discesa. Ma il velivolo non ha ripreso quota e si è inabissato in mare, con un impatto fatale per il pilota.

Le ipotesi su cui gli investigatori stanno lavorando sono allo stato tre: quella dell’errore umano ovvero una manovra sbagliata del pilota; un possibile malore del pilota; un eventuale guasto o un problema tecnico al velivolo. Il sostituto procuratore di Latina Gregorio Capasso ha disposto una serie di accertamenti necessari per ricostruire il quadro dell’incidente: al vaglio degli inquirenti i filmati dell’esibizione di ieri e anche delle prove di volo delle ore precedenti.

Ma sarà la scatola nera del velivolo, ancora non recuperata, a rivelare di più. Le operazioni di recupero dei resti del caccia, a decine di metri di profondità, sono iniziate all’alba da parte di squadre di sommozzatori dei vigili del fuoco, dalla Guardia Costiera e dalla Guardia di Finanza. Il corpo del pilota era stato, invece, recuperato ieri e si trova all’obitorio dell’ospedale Goretti di Latina.

Un messaggio di cordoglio è stato inviato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano per «il tragico incidente» che «ha destato profonda commozione in tutto il Paese». Mentre il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha definito la morte di Orlandi «un dolore grandissimo» perché «era un valorosissimo pilota della sperimentale, uno dei nuclei di punta dell’Aeronautica che sono coloro che sperimentano gli aerei per tutti gli altri». «È stato drammatico – ha aggiunto il ministro – vedere il momento in cui si è inabissato e pensare che a guardarlo c’erano, non solo moltissime persone, ma anche la sua fidanzata e la sua mamma». Anche l’ordinario militare per l’Italia, arcivescovo Santo Marcianò, in un messaggio ha espresso il suo cordoglio per la morte del pilota. Falco Accame, presidente dell’Anavafaf, associazione che assiste i familiari delle vittime arruolate nelle Forze armate, ha chiesto invece lo stop delle esibizioni aeree. «La morte di un militare per scopi esibizionistici – ha sostenuto – non è accettabile e così la perdita di un costosissimo aereo» perché, a suo dire, «la Costituzione non prevede compiti esibizionistici da affidare alle Forze Armate».

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