Crisi idrica, a Latina confermato il livello di elevata criticità

27/07/2017 di

Crisi idrica, è confermato il livello di severità idrica elevata per le Regioni Lazio, Umbria e Marche, limitatamente all’ATO n. 1 di Pesaro Urbino, relativamente alle aree che le singole regioni hanno dettagliato nei rispettivi rapporti. Lo si legge in un comunicato stampa dell’Osservatorio del Distretto dell’Appennino Centrale, pubblicato sul sito del ministero dell’Ambiente.

Il 26 luglio, – si legge nel comunicato – presso la sede dell’Autorità di distretto dell’Appennino centrale, si è svolta la quarta riunione straordinaria dell’Osservatorio permanente sugli usi idrici. Presenti, oltre al Ministero dell’Ambiente, quello delle Infrastrutture e Trasporti, le Autorità, tutte le regioni del Distretto, il Dipartimento della protezione civile, gli Enti d’ambito del servizio idrico integrato delle zone interessate dalle situazioni di scarsità idrica, i gestori, ANBI e ASSOELETTRICA.

Dopo l’iniziale condivisione di uno studio condotto da IRSA-CNR, sulle condizioni climatiche ed idrologiche, ad integrazione di quello presentato nel corso della scorsa riunione, con i dati provenienti anche da altre sorgenti all’interno del distretto idrografico, che continua ad attestare una ciclicità dei fenomeni siccitosi di circa 5 anni, le Regioni del Distretto hanno illustrato la situazione di severità idrica in atto sul proprio territorio.

Il quadro di severità idrologica è confermato elevato, sulla base dell’aggiornamento dei dati al 24 luglio 2017. Per quel che riguarda la regione Lazio, con riferimento alla crisi idrica dell’ATO 2 Lazio Centrale, la Regione Lazio ha confermato che è in corso un confronto con il Comune di Roma ed il gestore ACEA ATO 2 SpA, si stanno verificando tutte le possibili soluzioni al fine di trovare un punto di equilibrio tale da assicurare un accettabile livello di servizio per i cittadini, mitigando quanto più possibile i disagi, anche a tutela degli aspetti igienico-sanitari ed ambientali.

Sotto esame dell’Osservatorio anche la situazione della Provincia di Latina e di Frosinone, per le quali i rispettivi Enti d’Ambito Territoriale Ottimale hanno segnalato una crescente situazione di preoccupazione che sta interessando la disponibilità delle risorse idriche ad uso potabile, anche qui a causa della drastica riduzione della portata in alcune delle principali fonti di approvvigionamento.

Per quel che riguarda la regione Umbria, l’area maggiormente sofferente è ancora quella del bacino del lago Trasimeno. Le ultime misurazioni attestavano un valore di -60 cm rispetto allo zero idrometrico. Per quel che riguarda la regione Marche, come anticipato, il territorio particolarmente interessato dalla crisi idrica è quello dell’ATO 1 Pesaro Urbino, le cui fonti di approvvigionamento sono di natura essenzialmente superficiale. Già calendarizzata la prossima riunione per il 4 agosto alle ore 10.

Infine si legge che anche in questa occasione, le regioni del distretto dell’Appennino centrale, dovranno anticipare un’approfondita relazione dell’evoluzione della situazione idrica e fornire un rapporto sull’efficacia delle azioni messe in campo.