Ragazza uccisa a Terracina, arrestato l’ex fidanzato: aveva già tentato di ammazzarla

22/11/2010 di
emiliana-eliana-femiano-31963

Una ragazza di 25 anni di origini napoletane è stata uccisa a coltellate a Terracina nella sua abitazione dall’ex convivente, Luigi Faccetti, 24 anni, pregiudicato di origini campane.

Emiliana Femiano, è stata aggredita violentemente e massacrata a coltellate sembra al culmine di una lite per gelosia. Il delitto è avvenuto nella zona di via Capirchio. Ad allertare i carabinieri è stata una segnalazione anonima. Arrivati nell’appartamento i militari hanno forzato la serratura e una volta entrati hanno trovato il corpo della giovane riverso a terra. I sospetti si sono subito appuntati sull’ex convivente che si era dato alla fuga. Il ragazzo è stato rintracciato e arrestato a Villaricca, nel napoletano.

L’uomo aveva già tentato di uccidere la ex convivente. L’episodio era avvenuto un anno fa a dicembre a Napoli. I due erano stati fidanzati per circa un anno e mezzo, la loro relazione era finita ma l’uomo non si era rassegnato e l’aveva perseguitata con sms e pedinamenti. Poi un giorno aveva atteso che uscisse di casa e l’aveva aggredita ferendola con 4 fendenti al collo. Dopo un intervento la ragazza era riuscita a guarire e l’uomo si era dato alla fuga e solo in seguito aveva deciso di costituirsi. Gli era stato notificato un provvedimento di fermo per tentato omicidio. Ad un anno di distanza è tornato ad aggredire, stavolta mortalmente.

FERITE DA TAGLIO – Luigi Faccetti all’alba di oggi si è presentato all’ospedale di Giugliano (Napoli) per farsi medicare una ferita da taglio. L’uomo ha detto di essersi ferito accidentalmente, senza aggiungere altri particolari, nè le sue generalità. I medici quindi hanno allertato i carabinieri.  Quando però i militari della compagnia di Giugliano, con il capitano Alessandro Andrei, sono giunti in ospedale Faccetti si era già allontanato. Quindi, sono state attivate le ricerche. Faccetti è stato trovato che vagava nel centro storico di Giugliano. L’uomo è stato condotto nella caserma dei carabinieri di Villaricca. I militari hanno quindi allertato i loro colleghi di Terracina dove è stata trovata la donna.

RAGAZZA DETURPATA DALLE COLTELLATE – Sono decine le coltellate inferte, con un coltello da cucina, a Emiliana Femiano. I colpi non hanno risparmiato neanche il volto. L’omicidio è avvenuto nella notte, in un appartamento di via Capirchio, a pochi passi dal centro storico di Terracina, dove Luigi Faccetti, 24 anni, si trovava agli arresti domiciliari per aver tentato, un anno fa a Napoli, di uccidere Emiliana. Ieri sera i due si sono incontrati nell’appartamento, forse per l’ennesimo chiarimento. Nella notte è nato un violento litigio che ha poi scatenato la furia omicida di Faccetti. Dopo aver colpito a morte la donna, il ragazzo è fuggito raggiungendo il pronto soccorso di Villaricca, nel napoletano, dove si è fatto medicare una ferita alla mano. Poco dopo è scattato l’allarme alle forze dell’ordine della provincia di Napoli. Dopo un lungo interrogatorio l’uomo ha confessato di aver ucciso la ex convivente nel suo appartamento di Terracina. I carabinieri della compagnia hanno quindi raggiunto l’abitazione di via Capirchio, all’interno di un residence, e hanno trovato il corpo martoriato della ragazza. I carabinieri del comando provinciale, per fornire precisazioni dell’operazione,avevano convocato nella tarda mattinata di oggi una conferenza stampa, che dopo un’ora di attesa dei cronisti è stata improvvisamente annullata per volontà del magistrato titolare dell’indagine, Eleonora Tortora, che non ha concesso l’autorizzazione necessaria.

PERCHE’ ERA A CASA E NON IN CARCERE? “Non chiediamo vendetta, ma denunciamo l’incoscienza dei giudici che dopo appena cinque mesi di carcere hanno rimandato a casa una persona così pericolosa, che aveva già ridotto in fin di vita Eliana”. E’ quanto affermano i familiari di Eliana Femiana, la 25enne napoletana uccisa ieri sera a Terracina. A parlare è lo zio della vittima, Antonio Marauccio. La ragazza sarebbe stata ammazzata dalla stessa persona che il 20 dicembre scorso l’aveva ferita gravemente con 13 o 14 coltellate durante una discussione degenerata in violenta aggressione in via Enrico Cosenz a Napoli, nei pressi della abitazione della 25enne. Luigi Faccetti – il giovane napoletano fermato dai carabinieri con l’accusa di omicidio – non si rassegnava al fatto che Eliana non voleva più saperne di lui. “Nel corso di questi ultimi mesi è arrivata a casa qualche telefonata di minaccia, ma niente che facesse presagire questa tragedia”, racconta la madre della vittima, Luisa Falanga. “E ora chi paga, chi ce la restituisce Eliana? Questa vicenda rappresenta la sconfitta delle persone per bene”. Dopo quella aggressione, Faccetti, incensurato, originario del popoloso rione Borgo S.Antonio Abate a Napoli, si costituì in carcere. In primo grado, al termine del processo con rito abbreviato, fu condannato a 8 anni di reclusione per tentativo di omicidio. In estate il gip di Napoli di turno “feriale” gli aveva concesso gli arresti domiciliari nella casa di Terracina dove sembra che il giovane abitasse con i genitori. I familiari di Eliana si sono costituiti parte civile, assistiti dall’avvocato Andrea Terenzio. Il magistrato aveva tenuto conto della incensuratezza dell’indagato e la circostanza che si era costituito in carcere, due elementi che avrebbero determinato una attenuazione delle esigenze cautelari.

LA TRAPPOLA MORTALE – E’ stata attirata in una trappola. Emiliana Femiano. Ne sono convinti i familiari che chiedono ai carabinieri di visionare i filmati delle telecamere collocate in via Enrico Cosenz a Napoli, dove abitava la ragazza. “Si è allontanata da casa verso le dieci di sera, dicendo che sarebbe andata a ballare con alcune amiche. Ero contenta perché da quando fu accoltellata il 20 dicembre scorso non usciva quasi mai. Soprattutto aveva paura di quell’uomo”, racconta la madre, Luisa Falanga. La donna non vuole che la figlia sia definita come la “convivente” di Luigi Faccetti, 24 anni, fermato dai carabinieri con l’accusa di aver ucciso Eliana con numerose coltellate. “Da quell’uomo fuggiva, ne era terrorizzata”, ripete. “E’ probabile – spiega la Falanga – che qualche amica, complice di Faccetti, l’abbia convinta a uscire e l’abbia condotta a Terracina. Emiliana mi aveva detto di non stare in pensiero perché sarebbe andata in discoteca e avrebbe lasciato il cellulare in macchina. Ma alle quattro di mattina non era rincasata ancora e allora ho chiamato, ma il telefono squillava a vuoto. Alle otto di stamattina mi hanno telefonato i carabinieri per darmi la notizia della morte”. “Nella casa di Terracina comunque abitavano anche il padre e la madre di quell’uomo. E’ possibile che erano presenti al momento dell’omicidio, come è possibile che potevano soccorrere Emiliana e l’hanno lasciata invece morire”.

  1. e pensare che un anno fa gli aveva dato 4 coltellate alla gola…mi chiedo: come mai non era in galera per almeno 4 o 5 anni per tentato omicidio? chi è il giudice che ha seguito il caso? ora come si sente?

  2. chiedo alla redazione di pubblicare la foto di luigi faccetti . . . pure in faccia l’ha accoltellata!!!!e che ti meriti?????ah…se possibile anche del giudice che l’ah messo ai domiciliari…quello per me deve solamente ritirarsi…

  3. a pensare che io sono agli arresti domiciliari per ricettazione di 3 ass. e sono 8 mesi giusta punizione e questo non so come definirlo per tentato omicidio 5 mesi il giudice adesso deve fare solo una cosa si deve dimettere e deve andare in convento per almeno 15 anni per meditare la pena giusta per un’omicidio

  4. Non sono solo i giudici ma anche le leggi, qui bisogna cambiare tutto e subito.
    PS Ma la vittima si chiamava Eliana o Emiliana?

  5. Una morte annunciata.
    Erano parecchi , ytroppi i mesi che l’ex fidanzato la martirizzava perchè non si era rassegnato alla fine di quello che non poteva essere un normale rapporto, tanrt’è chelei aveva deciso di lasciarlo. ..Cosicchè alla fine della storia, il giovane, per nulla convinto di quella decisione ha cominciato con pedinamenti, sms, minacce e liti furibonde fino ad arrivare ad ucciderla.
    Facile è stato per gli inquirenti ad arrivare a lui, rintracciandolo nel napoletano, grazie all’opera di un medico che si era insospettito per le ferite alla mano e alle vistose tracce di sangue che aveva ancora addosso.
    Se non era una morte annunciata, ditemi come definireste questa storia?
    Colpevole alla stessa maniera e speriamo con la stessa pena che sarà comminata da un Giudice serio e capace, sarà il suo complice che con un tranello ha indotto la ragazza a seguirlo, lasciandola al cospetto del suo assassino.
    Questa invece è la Giustizia.
    Spero,piuttosto, che quel Giudice che gli aveva concesso gli arresti domiciliari abbia il coraggio di dimettersi.
    Eppure sapeva benissimo che tra gli atti al suo cospetto gravava la pericolosità del soggetto, e allora perché concedergli gli arresti domiciliari, anziché incarcerarlo direttamente? E’ semplice, perché il giurista, anzichè applicare legittimamente la norma e quindi dimostrare di essere terziario, ha deciso di testa sua che la pena giusta sia stata quella da lui stesso decisa, tralasciando volutamente il fatto che a quel tempo la ragazza, vittima di un tentato omicidio si era salvata in extremis grazie ad un immediato e delicato intervento chirurgico.
    Non solo. Ciononostante esisteva una legge precisa sullo stalking, che nello specifico “… aumenta le condanne da sei mesi a quattro anni, e le pene sono aggravate se il fatto è commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da persona legata alla vittima da relazione affettiva, se avviene a danno di un minore, di una donna incinta, di una persona disabile. Il reo è punito con l’ergastolo se, nell’escalation di atti persecutori accertati, uccide la vittima.”
    Intanto ieri la ragazza è morta. E intanto altre donne nelle medesime condizioni sanno che prima o poi toccherà anche loro la stessa fine, perché tanto, fatti del genere non fanno nemmeno notizia o perché la Legge a volte è a favore di gente così, mentre altri che rubano per fame, non potendo garantirsi un difensore di fiducia, rimangono in carcere.
    Speriamo che Intanto il Guardasigilli debba immediatamente prendere provvedimenti seri, attribuendo a quel “ Giudice fai da te “ ogni responsabilità sia oggettiva quanto soggettiva, terminando con la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici, garantita dalla gravità dei fatti che gli saranno attribuiti… e senza sconti, quali gli arresti domiciliari..

  6. mi dispiacce perche era una bellisima donna e de stata uccisa io non ci andav odi nuovo da lui dopo che mi a datto 4 cortellate al colo e comunque emiliana femiano resti sepre nei nostri cuori ci manki

  7. ciaooo emiliana mi dispiace tantissimo tutto quello ke ti ha fatto quello mostro …

  8. come sempre le stelle stanno a guardare::ma,la legge,il rispetto dove sta?come si può mettere fuori dopo 5 mesi un delinquente omicida che ha già deciso la morte della dolcissima emiliana:leggi ci vogliono leggi.chi sbaglia deve marcire in carcere,espiare la sua condanna fino alla fine:che mondo.mi vergogno.alina ambra.