Operai ex Forestale in agitazione, Cgil: Ritardi e disagi inaccettabili

30/06/2017 di
auto-forestale-latina

«Dal primo gennaio 2017 il Corpo Forestale dello Stato è stato soppresso e il suo personale è entrato a far parte dell’Arma dei Carabinieri. Per il personale di polizia civile CFS (in divisa) il passaggio è avvenuto attraverso un breve corso di militarizzazione mentre per i civili di ruolo CFS ci è voluto un corso un po’ più lungo che ha portato anche questi a indossare la divisa dei Carabinieri. I 1.500 operai forestali ex CFS sono transitati dal ministero delle Politiche Agricole a quello della Difesa ed entrati nell’organico dei Carabinieri Forestali, mantenendo però tutti gli aspetti contrattuali anomali che da sempre li contraddistinguono. Visto il perdurare dei problemi e, per alcune questioni, il loro ingigantirsi, il 28 giugno la Flai Cgil, insieme a Fai Cisl e Uila Uil, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione». Così, in una nota, Stefano Morea, segretario della Flai Cgil di Frosinone Latina.

«Oltre ai continui ritardi, agli errori nei pagamenti dei salari, delle competenze accessorie, della malattia e dei rimborsi dovuti (i lavoratori anticipano di tasca loro le spese di missione) e al mancato versamento dei contributi Sed che impedisce il pensionamento regolare (a questi lavoratori mancano 2 anni di contribuzioni) – continua – non possiamo dimenticare le ulteriori criticità rilevate nel nostro territorio come la mancata conclusione dell’iter previsto per la progressione dei livelli, concordati da oltre un anno, la mancata effettuazione delle visite mediche, l’assenza di servizi igienici alle foci, che impediscono di svolgere il servizio in condizioni civili, la mancata consegna del vestiario e di quanto necessario per poter attivare la campagna AIB nel Parco Nazionale del Circeo. La cosa più grave è che per la prima volta dall’istituzione del Parco verranno a mancare quest’anno le autobotti funzionali alla prevenzione degli incendi boschivi sia nella zona del promontorio del Circeo che nella Selva di Sabaudia».

«Chiediamo risposte e che sia fatta chiarezza sulle responsabilità – precisa Morea – Vogliamo capire come sia possibile lasciare i lavoratori in balia di problemi burocratici e lungaggini amministrative di chissà quale natura. Il grave problema riscontrato negli accrediti degli stipendi persiste da tempo, da quando cioè è stato imposto anche per questi lavoratori di passare al sistema NoiPa del pubblico. Gli operai forestale ex CFS hanno però un contratto privatistico e pertanto parecchie variabili non vengono considerate da NoiPa. Sarebbe stato quindi necessario introdurre delle modifiche procedurali. Osservando, ad esempio, le buste paga di un lavoratore che è stato malato, assistiamo a qualcosa di incredibile: nel mese dell’assenza per malattia percepisce lo stipendio normale. Dopo uno, due o tre mesi, con criteri incompresibili, gli vengono tolti i soldi della malattia per poi essergli successivamente riconosciuti. Se questo lavoratore dovesse pagare un mutuo, come potrebbe sostenerlo con una busta paga tanto oscillante? Noi restiamo convinti che tutto sarebbe facilmente risolvibile con un passaggio al ruolo civile di questo personale, che, lo ricordiamo, è altamente qualificato. Questo passaggio resta il nostro principale obiettivo e siamo pronti ad intraprendere a breve ulteriori azioni di lotta».