Sequestrato il patrimonio di Cha-Cha. La Questura: Così terrorizzava Latina insieme a Tuma

29/05/2017 di
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Costantino Di Silvio detto Cha-Cha

La polizia ha sequestrato il patrimonio di Costantino Di Silvio detto Cha-Cha, condannato a 11 anni nel processo Don’t Touch. Si tratta di auto, moto e quote della società US Campo Boario. La questura, in una nota, ricostruisce nel dettaglio la storia criminale di Cha-Cha e del suo complice Gianluca Tuma.

IL COMUNICATO INTEGRALE. “La Polizia di Stato – Questura di Latina, Divisione Anticrimine  ha dato esecuzione ad un sequestro anticipato, disposto dalla Sezione Penale del Tribunale di Latina, nell’ambito delle misure di prevenzione , in pregiudizio del noto esponente della criminalità locale DI SILVIO Costantino , detto “cha cha” appartenente alla omonima  famiglia di etnia rom stanziale da molti anni nel capoluogo pontino, i cui componenti, unitamente all’ omologo “clan dei Ciarelli”  sono stati coinvolti più volte in contesti investigativi legati all’usura, alle estorsioni e al traffico di sostanze stupefacenti. Lo scorso aprile è stata presentata all’ Autorità Giudiziaria, una  proposta di applicazione di misure di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. nei confronti del DI SILVIO, classe ’67, residente a  Latina,  da sempre gravitante nel tessuto criminale della provincia pontina.

Le approfondite indagine sono state mirate a  dimostrare, in maniera incontrovertibile, come il DI SILVIO ha, di fatto, tratto sostentamento  da attività delinquenziali manifestando, con modalità sempre più elaborate, la sua spiccata capacità non solo a compiere ma anche a organizzare, promuovere e gestire  trame criminali. In particolare il DI SILVIO Costantino, nel corso degli anni è stato sottoposto per ben tre volte alla Sorveglianza Speciale di P.S (1990 – 1997 – 2009) per la sua indole criminale. Negli anni ottanta  ha collezionato varie condanne per rapina, lesioni, furti, porto di armi clandestine . Più di recente è stato condannato per violazione legge stupefacenti e varie volte condannato per inottemperanza alle prescrizioni imposte dalle misure preventive a cui è stato sottoposto nel corso della sua “ carriera delinquenziale” . Quello era il periodo in cui il DI SILVIO unitamente ad altri “pregiudicati” del capoluogo pontino, tra i quali  l’amico di sempre TUMA Gianluca,  a bordo di autovetture, motocicli o biciclette, spadroneggiavano per le vie della città, creando panico per la circolazione stradale e ponendo in essere comportamenti violenti nei confronti di giovani, che si riunivano, nelle ore serali, nelle vie centrali della città, minacciando chiunque e scatenando spesso  risse e sparatorie con gruppi contrapposti.

In quegli anni nel capoluogo pontino parlare di “Tuma e Cha Cha” significava raccontare di due ragazzi che, noncuranti delle regole, erano soliti  non solo sfidare le forze dell’ordine con atteggiamenti spavaldi e arroganti, e pretendere ciò che non era dovuto con la violenza e incutendo paura di ritorsioni nelle vittime. Il suo arresto nel gennaio del 1998, unitamente ad altri 28 personaggi illustri della malavita pontina,  tutti colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni ed altro (fatti commessi dal 1992 al 1995) è un’ulteriore conferma che il DI SILVIO è sempre stato una persona socialmente pericolosa e dedita a traffici illeciti dalla natura particolarmente lucrativa come lo spaccio di sostanze stupefacenti. Molte altri fatti criminali si sono succeduti nel corso del tempo tanto che nel maggio 2009 fu sottoposto nuovamente alla misura di prevenzione  ma ciò nonostante il Di Silvio  ha continuato ad essere noncurante delle regole, tanto che è stato segnalato anche per violazione delle prescrizioni impostegli dalla predetta misura.

Più di recente tratto in arresto, nell’ottobre 2015 nell’ambito dell’Operazione Don’t Touch, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere,  per aver costituito e diretto un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti tra cui, lesioni aggravate, estorsioni, usura, traffico di stupefacenti, con la disponibilità di armi da fuoco ed in grado di condizionare le attività produttive e il commercio. Il relativo procedimento penale si è concluso nel  2016 con la condanna a  11 anni di reclusione e  3500  euro di multa per il proposto. Le approfondite indagini  hanno evidenziato l’esistenza di concreti e specifici indizi dai quali si desume che  DI SILVIO vive con i proventi derivanti da attività delittuose. Nella motivazione  del provvedimento preventivo di ablazione dei beni  i giudici hanno evidenziato l’esistenza di concreti e specifici indizi dai quali si desume che il DI SILVIO è persona abitualmente dedita a traffici delittuosi, qualificando  il  DI SILVIO un  soggetto  “altamente pericoloso”, dedito a condotte prevaricatrici che  dagli anni ottanta in poi non hanno avuto nessuna battuta d’arresto.

I beni sottoposti al sequestro anticipato sono i seguenti:

  • Quota di partecipazione (50%), intestata al proposto, al capitale sociale della U.S. CAMPO BOARIO Srl. Al riguardo è utile rappresentare che il restante 50%  della predetta società era stato già oggetto di un sequestro anticipato, operato nel febbraio scorso, in pregiudizio di TUMA altro socio paritario della predetta società. Come si ricorderà nella predetta circostanza nei confronti del TUMA  furono imposti i sigilli ad un patrimonio stimabile in 3 milioni di euro.
  • Motociclo marca PIAGGIO, cilindrata 151cc,  immatricolato nel 2002;
  • motociclo marca APRILIA, cilindrata 151cc, immatricolato nel 2001;
  • motociclo marca LML;
  • autovettura marca Volkswagen, cilindrata 1896 cc,  immatricolata nel 2007
  • tutti i rapporti attivi con istituti di credito intestati al proposto e alla US Campo Boario FL Srl.

Il Collegio Penale discuterà la misura il prossimo mese di novembre in Camera di Consiglio nel contraddittorio delle parti”.