Inchiesta Tiberio, i giudici: Solo il carcere può evitare ulteriori illeciti di Cusani

15/03/2017 di
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Le motivazioni del Riesame sull’inchiesta Tiberio confermano le accuse della Procura e le valutazioni del gio Giuseppe Cario. I giudici Laura Previti, Maria Teresa Cialoni e Imma Imperato descrivono in particolare la figura di Armando Cusani sottolineando come «le numerose conversazioni riportate dal Gip descrivano una totale ingerenza del Cusani sulle singole pratiche ma anche sulle modalità e priorità dell’ufficio comunale. La costante presenza al fianco di Faiola in un momento in cui non rivestiva alcuna carica pubblica evidentemente nulla ha a che vedere con una forma di controllo generalizzato e astratto che compete a un uomo politico locale come sostenuto dallo stesso Cusani».

Dunque si conferma totalmente quanto sostenuto dalla Procura di Latina che ha disposto gli arresti. I giudici evidenziano in particolare «la condizione nella quale i dipendenti del Comune di Sperlonga lavorano, di totale soggezione al Cusani, ai suoi personali interessi e alle sue priorità». In merito alla decisione di lasciare Cusani in carcere, la motivazione è categorica: «Solo l’arresto è in grado di interrompere qualsiasi contatto al fine di impedire che il Cusani possa perseguire ulteriormente i propri illeciti dando indicazioni». Una sonora sconfitta rispetto alle tesi sostenute dagli avvocato che sono comunque pronti a continuare la propria battaglia, tanto che è stato già presentato un ricorso in Cassazione.

Cusani è in carcere insieme a Isidoro Masi, 56 anni, di Maenza, funzionario della Provincia e responsabile dell’ufficio tecnico di Sperlonga; Nicola Volpe, 46 anni di Priverno, consigliere comunale di Prossedi. Ai domiciliari: Antonio Avellino, 47 anni, di Napoli, dipendente di una ditta di Nettuno; Domenico D’Achille, 60 anni, responsabile del settore Lavori Pubblici del Comune di Priverno; Andrea Fabrizio, imprenditore di 48 anni di Fondi; Gian Pietro De Biaggio, 52 anni, di Latina, responsabile ufficio tecnico del Comune di Prossedi e funzionario del Comune di Cisterna; Massimo Pacini, romano, 54 anni, ex responsabile Ufficio tecnico del Comune di Sperlonga, oggi del settore Ambiente.