Latina, ecco cosa sarà realizzato con i 18 milioni di euro

28/12/2016 di
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Un primo passo è stato compiuto. Dopo i 972 mila euro intercettati per i progetti del Palazzo della Cultura e per la biblioteca, l’amministrazione Coletta posiziona un altro tassello nel lungo e complicato percorso di riqualificazione della città. Percorso di cui il sindaco si è fatto promotore e che è forse è stato il vero grimaldello utilizzato per scardinare le “resistenze elettorali” . Si tratta della proposta progettuale presentata nella partecipazione al cosiddetto “Bando delle Periferie”, inserita nella graduatoria nei progetti ammessi a finanziamento. Circa 18 milioni di euro per 17 progetti.

Un “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia” ,  predisposto dalla Legge di Stabilità 2016 e approvato lo scorso maggio dalla Presidenza del Consiglio. Sono 500 i milioni stanziati dal governo Renzi per la causa, soldi che arriveranno da un fondo di previsione istituto dal Ministero dell’Economia, trasferiti nel bilancio autonomo della struttura organizzativa di supporto al premier.

I progetti sono stati presentati a fine agosto ed inseriti nel progetto “Latina anche città di mare”, una maxi-proposta che prevede investimenti per 64 milioni di euro, Diciotto di questi, dunque, dovrebbero arrivare dal bando delle Periferie, dal momento che a Piazza del Popolo è arrivata una lettera direttamente da Palazzo Chigi, documento che assicura la sottoscrizione dell’accordo di programma entro il 28 febbraio.  Una notizia che è stata diramata dallo stesso Comune, che però per ora non trova conferma sul sito istituzionale della Presidenza del Consiglio dove non è stata ancora resa pubblica nessuna graduatoria.

Ad ogni modo, l’amministrazione comunale dovrà tener conto di una tabella di marcia per il proseguimento della procedura di incameramento dei finanziamenti. Entro 60 giorni dalla sottoscrizione della convenzione, infatti, dovrà redigere un progetto esecutivo – o quantomeno definitivo – riguardo tutte le proposte. Già, perché il bando ammetteva la partecipazione anche con progetti preliminari, forma progettuale avanzata dalla squadra di Coletta e che gli è valso comunque il parere positivo del Nucleo Valutativo e un punteggio sufficiente per l’inserimento i graduatoria. Ebbene fino ad ora si è valutata la fattibilità tecnica ed economica delle operazioni; il passo successivo è quello quantificare gli effettivi impegni di spesa, stilare la programmazione dei lavori e determinare le sinergie nel mettere in piedi quanto messo nero su bianco lo scorso agosto. E c’è la possibilità – seppur remota e rimandante ad uno scenario estremo – che il finanziamento venga in futuro revocato se Latina non rispettasse i vari adempimenti.

I PROGETTI

Le proposte avanzate dal duo Buttarelli-Leggio riguardano il contrasto del degrado urbano inteso nel senso più ampio del termine. Così come il concetto di “periferia”. Da quello legato alla fatiscenza di infrastrutture e alla carenza di servizi fino all’aspetto dell’emarginazione sociale. Si prospetta dunque un’operazione di recupero a 360 gradi, volta a dare nuova linfa – o almeno quella è la speranza – ad un tessuto socio-urbano sommerso dai colpi inferti da una paralisi amministrativa e assistenziale. Bisogna comunque specificare che una parte di questi progetti vennero redatti dalle passate amministrazioni, senza però riuscire ad individuare una concreta forma di finanziamento, che invece l’attuale giunta ha saputo cogliere al volo.  I costi per il Piano Strategico e per la Cabina di Regia del Programma ammontano complessivamente a 280.000 euro.

I progetti del “bando delle Periferie” inserito nella maxi-proposta progettuale “Latina anche città di mare – delibera di giunta 93/2016)

RIQUALIFICAZIONE E RIUSO

Progettazione & Riqualificazione. Il bando delle periferie sottolinea il concetto di “riuso e rifunzionalizzazione delle aree pubbliche e delle strutture edilizie esistenti”, strettamente legato a quello della cubatura zero. L’amministrazione sembra condividere tale visione di sviluppo, ed è per questo che l’intenzione è quella di creare un Ufficio di Piano per la Riqualificazione Urbana.

Realizzazione del Parco di Porta Nord: un’opera da portare finalmente a conclusione. Attualmente, tra ritardi e procedimenti non troppi chiari, si è arrivati alla costruzione di circa un terzo della cubatura prevista, in un quartiere in cui il PPE di riferimento assicura ben quattro interventi ERP che dovrebbero portare alla costruzione di 124 alloggi per complessivi 46 500 metri cubi. Un’opera che doveva essere consegnata nel 2015. A inizio dicembre il Consiglio Comunale ha ratificato un adeguamento di spesa per un ammontare di 238 mila euro, sulla scorta di un ribasso dei costi del 13% sull’aggiudicazione della geara riguardante il secondo stralcio del lotto D. L’intenzione della nuova amministrazione è quella di portare a termine i lavori iniziati e quella previsti per quanto riguarda le famose opere di urbanizzazione primaria, a servizio delle abitazioni già esistenti e di quelle che andranno a sorgere in un quartiere ad oggi marginalizzato. Le cifre riportate nel progetto di fattibilità ammontano a 1 milione e 800 mila euro, soldi che si conta di intercettare partecipando, appunto, al “bando delle periferie”.  Si tratta di una serie di interventi sui due lati del Canale delle Acque Medie: sul fronte Pantanaccio sono in programma un tratto di viabilità e parcheggi (per una superficie complessiva pari a 4.500 mq di cui mq 3.600 per strada e mq 900 per marciapiede), completo di pubblica illuminazione, fognatura e adduzione idrica; previste anche due aree a verde pubblico con pista ciclabile, panchine, pubblica illuminazione e portabici : una posizionata a ridosso del Lotto D e del Lotto C di superficie complessiva pari a circa mq 20.000, l’altra, di 10 ooo mq, tra il Lotto A e il Lotto B.  Dal lato della riva destra, zona su cui sorge il Villaggio Trieste, si pensa ad  una rampa di sbarco dal ponte ciclopedonale all’area verde che lambisce via Ezio.

Il Ruspi tornerà ed essere uno spazio espositivo.  Se si parla di riqualificazione non si può non tirare in ballo l’ex Garage Ruspi, uno stabile, attualmente chiuso, per il quale in realtà c’era già un progetto firmato dall’architetto Luciano Cupelloni.  Uno spazio che era stato già rigenerato, adibendolo a contenitore di varie mostre d’arte contemporanea.  Il Servizio Lavori Pubblici e Manutenzione calcola che un intervento finalizzato al riuso come spazio espositivo costerebbe 1 milione di euro, somma che l’amministrazione Coletta conta di intercettare attraverso il bando nazionale, e che si aggiungerebbe alle risorse messe a disposizione dalla società destinataria di un recente affidamento diretto che ha scatenato più di qualche polemica in commissione Trasparenza.

Uffici della pubblica amministrazione nell’ex scuola di Via Varsavia. Anche per lo stabile sito in via Varsavia si parla di rifunzionalizzazione. L’edificio è stato utilizzato fino ad un paio di anni fa come distaccamento del Polo Pontino della Sapienza per le professioni sanitarie. Secondo i documenti di progettazione – nel cui quadro economico è prevista una spesa di 1 milione di euro – l’ex scuola dovrebbe essere adibita a ricevere gli uffici del Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) e del Servizio Edilizia Pubblica e Privata, nonché l’Ufficio Condono. Il risultato sarebbe un ingente risparmio per le esangui casse del come grazie ad una riduzione dei canoni d’affitto.

Nuova vita per l’ex-deposito serbatoi idrovore: potrebbe ospitare un centro disabili. Se per l’ex-Garage Ruspi si parla di riqualificazione – dal momento che lo stabile era già utilizzato come spazio espositivo – per l’edificio dell’ex deposito serbatoi idrovore si parla invece di rigenerazione e quindi di una nuova funzione. Secondo il progetto dovrà ospitare il centro per l’assistenza ai disabili “Le Tamerici”, attualmente sito in via Litoranea all’altezza dell’incrocio con via Casilina Nord. Un intervento che sintetizza insieme ottimizzazione urbanistica e sociale e che dovrebbe costare 480 mila euro.

MOBILITA’

Completamento della parallela di Strada Lungomare.  Anche questo è un progetto datato, la cui documentazione di fattibilità risale al 2012. Più di 8 milioni di euro per portare a termine il percorso di Via Massaro, la parallela di Strada Lungomare che dallo svincolo del tratto a senso unico arriva fino a Foce Verde.

Riqualificazione di viale Le Corbusier. Per quella che rappresenta l’allaccio tra la zona nord e e la zona ovest della città, le cifre stimate per il completamento ammontano a 313 mila euro. La proposta progettuale dei lavori è denominata “Collo d’oca” e dovrebbe consentire, come sottolineato nel testo della delibera n.59/2016, il “recupero di una situazione di degrado con una contestuale messa in sicurezza di una importante arteria urbana

Il chiodo fisso della mobilità sostenibile. Circa il 15% degli investimenti previsti nel famoso progetto “Latina anche città di mare” riguardano il miglioramento della viabilità, con un’attenzione particolare al ramo ciclopedonale. In agenda anche un nuovo Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, i cui costi di realizzazione – così come le altre proposte relative alla rete viabile – dovrebbero essere sostenute tramite un finanziamenti di 210.000 euro.

SERVIZI SOCIALI

FuoriOrario: il circuito cittadino per il recupero del disagio giovanile.  Saranno 1 milione e mezzo di euro i fondi da investire in un circuito costituito da cinque Istituti scolastici come spazi culturali di ritrovo, dei “veri e propri fari che potranno illuminare la strada del recupero sociale”. Gli istituti scelti rimarranno dunque aperti anche in orario extra-scolastico e dovranno essere sostenuti sia da punto di vista strutturale che di agibilità. Le attività di animazione e di educazione portate avanti all’interno dei plessi saranno affidate mediante procedure ad evidenza pubblica. Nel programma c’è anche spazio per il Servizio Civile, in cui saranno coinvolti 30 giovani in un progetto specifico, in affiancamento gli educatori e gli operatori professionali.  Si stima di intercettare durante i 3 anni di durata del progetto circa 30.000 dei 65.000 giovani definibili NEET (giovani che non lavorano e non studiano).

Piano di Azione Giovani: bisogni, formazione ed opportunità occupazionali. “La riqualificazione degli spazi deve essere strettamente connessa con il recupero sociale per migliorare le condizioni di vita dei cittadini e che sia necessario attivare un processo di pianificazione strategica a breve e lungo periodo (Piano di Azione Giovani) per la prevenzione e l’intervento sulle problematiche giovanili e per l’implementazione delle opportunità di formazione e occupazione.”, è quanto si legge nell’allegato della delibera proponente il programma  “Sogni e Bisogni dei Giovani di Latina” finalizzato a comprendere le necessità degli under-35 del capoluogo. Si parla sviluppo di” azioni di aggancio, formazione e orientamento (coaching)” tramite scuole e nelle agenzie formative accreditate, così come l’attivazione di “sportelli itineranti e di sportelli fissi” . Spesa prevista? 450 mila euro in tre anni.

Welfare metropolitano: creare reti di sviluppo per combattere la crisi interna al tessuto urbano.  Forse la maggior criticità delle periferie è la crescita di quel sentimento di insicurezza interconnesso con il disagio urbano. Ed è per questo che, parallelamente ad un’azione di riqualificazione e messa in sicurezza, bisogna procedere con un’attività volta ad “abbassare i livelli di conflitto all’interno di territori a rischio” e all’”attivazione di percorsi partecipativi e strutturazione di un modello di governance locale che permetta alla cittadinanza, all’associazionismo e alle reti di entrare in gioco sia a livello decisionale rispetto alle policy urbane principali sia a livello di coinvolgimento diretto nella gestione dei beni pubblici e dei beni comuni”. Una soluzione potrebbe essere quella che viene definita “mediazione sociale”: in poche parole creare distretti sociali sul territorio e la redazione di piani integrati tra enti locali.  Insomma creare “reti”. Anche per questa operazione è previsto un programma triennale denominato , con una spesa complessiva di 700 mila euro.

La lunga strada dell’integrazione: in programma corsi di italiano per stranieri. Nel percorso indirizzato verso il concetto del sopracitato “welfare metropolitano” non si può precludere l’aspetto dell’integrazione nella comunità locale degli stranieri, spesso relegati ai margini della società. “Il fronte comunicativo è una delle cause di questa alienazione urbana. l’apprendimento della lingua italiana per i cittadini stranieri costituisce il primo elemento di inclusione e partecipazione sociale, indispensabile nelle pratiche di regolarizzazione, nella ricerca lavoro, per la fruizione dei servizi di base e per l’esercizio dei diritti fondamentali”, recita il documento di progettazione del programma annuale“Do you speak Italian”.  Si tratta di corsi di apprendimento della lingua italiana (L2, lingua italiana come seconda lingua) e laboratori interculturali realizzabili – con un impegno economico di 100 mila euro – nelle aule dell’istituto Salvemini-Vittorio Veneto, l’unico Istituto pubblico che realizza percorsi serali di studi per conseguire il diploma di scuola secondaria di secondo grado e che lavora in stretto contatto con il CPIA di Latina .  Metà dell’importo del finanziamento verrebbe utilizzato per gli emolumenti del personale docente con abilitazione CELI rilasciata dall’Università per Stranieri di Siena o di Perugia. Sicuramente un ottimo tentativo per rispondere alle esigenze dei circa 10 000 immigrati residenti a  Latina.

Le “Case del quartiere”: un punto di incontro per i residenti.  Dei veri e propri spazi comuni nel cuore dei quartieri. Si chiamano “case del quartiere” e nascono come luoghi di riferimento per associazioni ed eventi. Una vera e propria rete culturale e sociale. Capofila in Italia è Torino, dove di queste strutture ne sono presenti ben nove, regolamentate da un vero e proprio manifesto. Il costo per l’allestimento degli edifici non supererà i 40.000 euro.

AMBIENTE

Un piano della Costa. Non solo infrastrutture e attenzione al sociale. A latina urge anche posizionare la lente d’ingrandimento sulla questione ambientale. Da tempo Coletta, a braccetto con l’assessore all’Ambiente, di mettere un campo un programma di monitoraggio e di protezione della costa in compartecipazione con altre realtà marittimi della provincia. Una sorta di Piano della Costa “consorziato”, volto principalmente a mettere un freno al fenomeno dell’erosione che sta man mano rosicchiando centimetri alle nostre spiagge. Sarà di 120.000 la fetta di finanziamento veicolata su tale obiettivo.

  1. evvaiiiii piatto ricco mi ci ficco!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Manna dal governo per le cricche locali.