Ex Pfizer, i sindacati: “Poche risposte dalla Haupt Pharma”

10/11/2010 di
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Vertice tra i vertici di Haupt Pharma, e le segreterie provinciali di Filctem-Cgil; Femca-Cisl e Uilcem-Uil alla presenza di alcuni componenti della RSU aziendale.

“Diversi quesiti – spiegano i sindacati – sono stati posti all’Azienda tedesca rispetto al prossimo futuro dello stabilimento, anche in funzione della scadenza ormai prossima del mese di febbraio, nel quale terminerà il cosiddetto “patto di stabilità” (e quindi l’impegno a non effettuare licenziamenti) convenuto tra Haupt e Pfizer all’epoca della cessione della fabbrica dalla multinazionale americana all’azienda tedesca.

Era quindi assolutamente necessario interrogare la Direzione di Haupt rispetto allo stato delle cose ed alle previsioni per il prossimo futuro. Le risposte aziendali sono state piuttosto vaghe e poco rassicuranti. In particolare, ci è stato riferito che:

  • ad oggi il 95 % dei volumi produttivi sono rappresentati da commesse Pfizer, che quindi continua ad essere praticamente l’unico cliente di Haupt Pharma. La stessa Pfizer ha già chiesto ed ottenuto un abbassamento dei prezzi su alcuni prodotti, così come previsto dagli accordi tra le Aziende; ed è pertanto logico prevedere che nel 2011 e nel 2012, man mano che scadranno i contratti relativi ad altre produzioni, le richieste di diminuzione dei prezzi saranno ancora più pesanti. Per cui, se Haupt Pharma non sarà in grado di abbattere in maniera decisa i propri costi di trasformazione, c’è il rischio concreto che Pfizer (ad oggi unico cliente) si rivolga ad altri produttori, rischiando praticamente il fermo dello stabilimento.
  • Abbiamo quindi chiesto alla Direzione Aziendale quali misure stesse mettendo in campo per abbattere i costi, rendendosi in tal modo competitiva sia nei confronti di Pfizer sia in generale sul mercato internazionale dei farmaci. Anche su questo terreno le risposte sono state piuttosto evasive, riferendosi genericamente ad una necessità di rendere più efficiente la fabbrica, attraverso una modifica degli orari e della organizzazione del lavoro.

La sensazione che abbiamo ricavato dal breve incontro – continuano i sindacati –  è, nella migliore delle ipotesi, quella di una Azienda che non scopre le carte, riservandosi di mettere in campo azioni quando lo riterrà opportuno. Forti sono le perplessità rispetto a quanto comunicatoci, e più in generale sulle prospettive dello stabilimento che ci sembrano molto incerte e nebulose. Invitiamo pertanto tutti i lavoratori a vigilare attentamente, in quanto non è assolutamente chiaro ciò che avverrà nei prossimi mesi.

Per quanto ci riguarda, Filctem; Femca e Uilcem saranno attente agli sviluppi della situazione per poter intervenire tempestivamente, tenendo conto, democraticamente, del proprio livello di rappresentatività e delle volontà che esprimeranno i lavoratori”.