Aprilia, una scultura di Guadagnuolo per dire NO al femminicidio

21/11/2016 di

francesco-guadagnuolo-scultura-femminicidio-2016Sarà la città di Aprilia ad ospitare il 25 novembre, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, lo sculture Francesco Guadagnuolo, creatore di un’opera suggestiva che sottolinea come le donne, ancora oggi, sono viste come dei manichini, degli oggetti ad uso e consumo del sesso maschile.
Nasce da qui la necessità di voler porre fine a questa filosofia di pensiero, di porre un freno ai numerosi delitti che, quasi ogni giorno, riempiono le nostre cronache e quale occasione migliore se non la giornata internazionale contro il femminicidio.

Lo sculture sarà, quindi, ospite della città di Aprilia presso l’Istituto Giacomo Matteotti, dove presenterà la sua opera scultura-istallazione. Con quest’opera Guadagnuolo ci porta a far riflettere su un sentimento di inquietudine per la vita di una donna consumata troppo in fretta e fatta solo di apparenza. L’opera ci vuole comunicare come dietro quel manichino, visto come un oggetto, ci sia un corpo di carne e il teschio in basso al centro è simbolo di un destino al quale la donna va incontro senza saperlo. La scultura si presenta senza braccia e senza mani, piena di una carica emotiva; il colore rosso delle scarpe e del corpo della donna è il simbolo del femminicidio e serve per sottolineare il carattere drammatico della circostanza. Il teschio nel suo pallore separa il rosso sangue delle scarpe e della figura femminile.

Per tutto il 2017 l’opera di Guadagnuolo anche per il suo valore artistico, girerà nelle principali città d’Italia per divulgare la cultura della non-violenza per rivendicare diritti e libertà.

Scrive lo scrittore e critico d’arte Pino Blasone: «Il teschio, le scarpe femminili, un manichino busto di donna, accostati o – meglio – assemblati fra loro. Può sembrare una natura morta scolpita, e forse a suo modo lo è, ma in una versione molto Transrealista. Può apparire un richiamo nostalgico alla Pittura Metafisica, e forse in parte lo è, ma con un’allusione alla realtà drammatica dei nostri tempi, la quale è tutt’altro che onirica. Se il messaggio non fosse abbastanza chiaro, la nota dominante del rosso – decisamente, un rosso sangue – aggiunge ulteriore espressività a questo appello artistico visuale di Francesco Guadagnuolo, contro la violenza sulle donne, fenomeno nient’affatto in calo nelle nostre società cosiddette avanzate, ma solo fino a un certo punto…».