FOTO Vorrei essere Belen, presentato il cortometraggio contro il bullismo girato a Latina

09/11/2016 di

vorrei-essere-belen-latina-9Gabriele ha 16 anni, capelli biondi, lunghi, sguardo e modi gentili. Si è appena trasferito da Livorno a Latina ed è segretamente innamorato della sua nuova compagna di scuola Genny. Tutto bene finché i pregiudizi sul suo look non si trasformano in atti di bullismo. È la trama di «Vorrei essere Belen», il cortometraggio girato a Latina e presentato al Senato e che sarà diffuso nelle scuole, nell’ambito di un progetto che coinvolge associazioni, istituzioni e mondo dello spettacolo: perché per contrastare il bullismo, è convinto Fabrizio Azzolini, presidente dell’associazione Genitori Insieme e ambasciatore del progetto «Vorrei essere Belen», «bisogna fare rete».

Serve, dice, «un patto di corresponsabilità tra scuola e famiglie». È una fiction che prende spunto da fatti realmente accaduti (tra questi le storie di Carolina Picchio e Andrea Spezzacatena), quella prodotta da Cinema Casting per la regia di Fausto Petronzio. Patrocinato dal Ministero dell’Istruzione, il filmato è stato scelto come buona pratica dalla Presidenza della Repubblica, dal Miur e dal Forum nazionale delle Associazioni dei genitori della scuola. Tra i protagonisti, l’attrice Fioretta Mari: «Durante la scuola media mia figlia è andata in coma – ha raccontato – un compagno le ha detto che doveva morire perché era troppo brutta. Avrei voluto denunciare la scuola perché l’insegnante in quel momento era uscita a fumare. Ma prima di tutto bisogna educare le famiglie. Quel ragazzo le aveva tirato un banco in testa». «Cercheremo di diffondere il filmato nelle scuole – ha assicurato Giuseppe Pierro della direzione generale per lo studente del Ministero dell’Istruzione – istituzioni e famiglie insieme devono contrastare il bullismo».

«Da oggi riparte in Senato la discussione sul ddl contro il bullismo e il cyberbullismo – ha affermato Elena Ferrara (Pd) – dobbiamo cercare di costruire una norma che abbia misure efficaci a tutela dei minori». Rabbia, depressione, nervosismo, perdita di peso, allontanamento dagli amici, fino al pensiero del suicidio: sono alcuni sintomi di chi è vittima di cyberbullismo, ha osservato Maurizio Pompili, docente di psichiatria e presidente del Servizio per la Prevenzione del suicidio alla Sapienza. «In pochi, però, chiedono aiuto».

Diverso il caso del protagonista Gabriele: dopo che un video in cui imita Belen viene diffuso tra i compagni e dopo essere stato picchiato, trova la forza per reagire. È quello che è successo anche all’attore che lo interpreta, Gabriele Corazza.

«Alla scuola elementare sono stato giudicato per il mio aspetto esteriore. Mi chiamavano Gabriella, soprattutto le ragazze. Mi piaceva giocare con le Barbie, acconciare i loro capelli. Ora difatti sto facendo la scuola parrucchieri. Allora è intervenuta mia madre a difendermi, oggi ai ragazzi vittime di bullismo – ha concluso – dico di guardare avanti e seguire la propria strada. Raccontate tutto ai genitori e fermate gli atti di bullismo».