L’acqua pubblica è un diritto, a Latina arriva Padre Alex Zanotelli

04/10/2016 di

padre-alex-zanotelliLa battaglia intrapresa da una cordata di sindaci della provincia per la ripubblicizzazione dell’acqua, le criticità legate alla gestione del servizio idrico, l’esempio di Napoli, unico Comune in Italia ad aver attuato la volontà referendaria con la rete idrica tornata di proprietà pubblica, a dimostrare che ripubblicizzare si può e frutta benefici per l’utenza in termini di qualità e costi. Di tutto questo si parlerà nel convegno “Ripubblicizzare l’acqua è un diritto”, un’occasione di confronto aperta ai cittadini fortemente voluta dal Sindaco Damiano Coletta, impegnato in prima linea insieme con altri sindaci pontini per il ritorno in mani pubbliche del servizio idrico. L’incontro si terrà sabato 8 ottobre nella sala Enzo De Pasquale del Comune, in scaletta a partire dalle 10 una serie di interventi e chiusura affidata al Primo cittadino di Latina intorno alle 13.00.

Ad introdurre i lavori, l’Assessore all’Ambiente Roberto Lessio che ripercorrerà la storia della gestione dell’acqua da parte della Spa a capitale misto ma a prevalenza pubblica. Il dibattito si aprirà con Padre Alex Zanotelli del Comitato Civico per la Difesa dell’Acqua di Napoli, a seguire interverranno il Sindaco di Formia Sandro Bartolomeo sulle attuali criticità del servizio idrico; Alberto Lucarelli, professore ordinario di diritto costituzionale presso l’Università “Federico II” di Napoli, sui modelli di gestione dei servizi idrici tra diritto europeo, progetto legislativo di riforma e decreti Madia; “Da Referendum a Referendum” è il contributo che porterà in qualità di relatore Tonino Mancino, del coordinamento pontino del Forum italiano dei Movimenti per l’acqua; Bengasi Battisti, del coordinamento nazionale Enti Locali per l’Acqua Bene Comune, parlerà di comunità quali luoghi di affermazione dei beni comuni; chiuderà la sequenza di interventi Maurizio Montalto, Presidente dell’Istituto italiano per gli Studi delle Politiche Ambientali, offrendo una panoramica sul percorso di ripubblicizzazione del servizio idrico partenopeo.

Al termine degli interventi programmati si darà spazio al dibattito con i presenti. Modera Raffaele Lupoli, giornalista del settimanale Left. Chiuderà il convegno il Sindaco Damiano Coletta.

  1. Almeno il Presidente della Repubblica avesse il coraggio di imporre l’osservanza della volontà popolare uscita dal referendum che ha sancito il ritorno all’acqua pubblica.
    O il coraggio l’avrebbe ma la sua volontà cadrebbe nel vuoto o meglio nel coacervo degli intereesi legati alla speculazione sull’acqua??

    • Mattarella è pappa e ciccia con Renzi.

      Pochi sanno che il figlio di Mattarella è consulente e collaboratore della ministra Madia colei che ha redatto la riforma sulle P.A., questa legge per la prassi istituzionale passerà al vaglio e firma del Presidente della Repubblica cioè il papà del collaboratore della ministra!!!!
      Forse esiste un “piccolo” conflitto di interessi?

    • qualcuno dovrebbe spiegarlo a quei cittadini intenzionati a votare SI al referendum, se vince Renzi sarà la fine di ogni libertà individuale, vedi ACQUA un bene pubblico che paghiamo a privati stranieri; la modifica di 47 articoli della Costituzione consegnerà nelle mani delle corporazioni finanziarie multinazionali l’intera nazione per cui se alle lobby affaristiche salta in testa che ogni cittadino italiano per uscire e rientrare nella propria abitazione deve pagare un biglietto, il governo di turno farà una Legge per accontentare gli speculatori…. un assurdità? Non avverrà mai una cosa del genere?

      Perchè i parcheggi a pagamento sulle strade pubbliche dati in gestione ai privati cosa sono?
      Per quelli che ignorano, strade e parcheggi vengono realizzati con soldi delle tasse che i cittadini versano nelle casse degli Enti pubblici per realizzare appunto questi servizi = opere di urbanizzazione primaria, quindi noi paghiamo DUE VOLTE lo stesso servizio!
      Con il medesimo criterio le P. Amm. perchè incapaci di gestire il bene pubblico lo daranno al privato per gestirlo con appalti pilotati per favorire l’amico dell’amico ecc…