L’affondo di Coletta: “Opposizione appiattita su temi sterili”. Il Sistema-Latina e la leadership provinciale

01/10/2016 di
coletta-gava-lbc-conferenza-stampa

Damiano Coletta e il Segretario di Lbc Pietro Gava durante la conferenza stampa di questa mattina

“Quando c’è una sorta di paura del cambiamento, riemerge sempre un tentativo di omologazione al ribasso”. Non usa mezza misure Damiano Coletta – questa mattina in un incontro con la stampa presso la sede di Lbc in Corso della Repubblica –  per commentare le ultime battute politiche che hanno sancito un vero e proprio scontro tra maggioranza e opposizione all’interno del Consiglio. E lo fo utilizzando, a tratti, toni da campagna elettorale, trovandosi ad incassare i colpi che arrivano dai banchi dell’ala destra dell’aula consiliare. Una conferenza congiunta con il neo-eletto segretario Pietro Gava – “la voce politica” del movimento, lo ha definito il sindaco nella presentazione – per fare il punto della situazione.  Non solo il rapporto con la minoranza, ma anche la nuova “missione” di Latina come città capoluogo e il ruolo del segretario in questa nuova fase politica che il movimento e la città si appresta a vivere: i temi “all’ordine del giorno” sono cruciali quanto delicati.

Il Sistema-Latina, qualcuno in Comune sta remando contro… Coletta – proprio come nelle fasi salienti del dibattito pre-elettorale quando dichiarò urbi et orbi la sua volontà di bonificare lo stagno politico-amministrativo latinense -torna a utilizzare parole come “sistema” e “clientelismo”. Il richiamo è scaturito da un confronto politico che si è nuovamente infiammato, facendo riemergere quel contrasto con l’establishment pre-esistente. Il sindaco conia un termine per definire quella rete di rapporti privatistici che hanno reso la macchina amministrativa ingessata e piena di rami secchi. “Esiste un vero e proprio Sistema-Latina che dobbiamo abbattere per avviare un percorso di costruzione”. Tradotto: una gestione allegra di contratti e concessioni su cui troppo spesso si accende l’interruttore del clientelismo , “abitudini consolidate”. “Stiamo riscontrando – ha confessato – delle resistenze all’interno dell’amministrazione. In questa fase, chi ci vorrà stare all’interno della macchina amministrativa bene, altrimenti… Mi scuso per la franchezza.” La denuncia del sindaco è pesante (e non passerà inosservata),  e appare come una sorta di contrappeso alle accuse di poca trasparenza scagliate da più fronti.

Un’opposizione incagliata su temi sterili e formali. Una resistenza che si sarebbe traslata anche nella linea politica della minoranza. “Sto vedendo un’opposizione troppo appiattita su temi sterili, formali. Quando ci si sofferma sulla forma e si perde di vista la sostanza, non si fa il bene della città”. E pazienza se qualcuno potrà insinuare che in politica la forma è sostanza. Temi formali che comunque hanno portato il consiglio ad ingolfarsi su discussioni in cui sarebbe stata auspicabile una condivisione ed una convergenza nell’azione politica. Ma poi l’ammissione: “Qualche errore formale lo abbiamo commesso e ce ne prendiamo le responsabilità”.

Le responsabilità della destra. “Chi si trova ora all’opposizione, ha delle responsabilità precise nelle scelte fatte in passato per questa città”, ha però messo in chiaro l’homo novus della politica pontina. Serve un’opposizione costruttiva che capisca ciò che accade a livello nazionale, è un’occasione di rinnovamento, io questo non lo sto percependo, vedo un tentativo di riappropriarsi di certi spazi che appartengono alla vecchia politica”. Ma l’affondo più incisivo arriva da Gava ed è diretto al leader di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini, promotore della protesta trasversale mossa dalla minoranza culminata con una richiesta di audizione al Prefetto per un presunto attentato da parte della giunta all’agibilità democratica del Consiglio. “Il risultato delle elezioni è stato anche traduzione di un ‘no’ a Calandrini.”, le parole del segretario di Lbc, che, facendo un passo indietro nella cronistoria politica degli ultimi mesi, ci tiene come la rissa verbale alimentata dall’ex-presidente del consiglio comunale si sia rivelata un clamoroso autogol. “Calvi e Calandrini – ha poi aggiunto – hanno chiesto scusa alla città per poi ridividersi. Non hanno capito cosa chiede la città e ciò è emerso dal risultato elettorale.” E lancia la stoccata in merito allo scontro in Consiglio sulla destagionalizzazione della Marina: “Nessuno deve speculare, in particolare – lo ribadisce – chi ha chiesto scusa alla città”

Il monito al Pd. Il ragionamento di Gava racchiude anche la linea condotta dal Partito Democratico in queste prime fasi di consiliatura che sarebbe contrastante con il ruolo conferitogli dagli elettori: “Chi questa volta ha votato Pd non l’ha fatto per una questione di rappresentanza, come negli anni passati, senza speranza di vittoria. Chi ha votato Pd lo ha fatto perché questa volta voleva governare. Ed è per questo che è auspicabile che non ci si abbandoni alla rissa verbale.” Frase che suona come un vero e proprio monito ad una fazione politica che fino a pochi mesi fa sembrava finalmente destinata al governare il capoluogo, e che invece si trova da un lato immersa in una guerra interna e dall’altro schierata in trincea assieme ai vecchi avversari.

La nuova fase politica per Latina e la leadership provinciale. Abbandonare i dettami della “vecchia politica”, è la parola ordine. “Si è assistito ad uno scollamento tra elettori ed eletti”, l’analisi di Gava sul momento politico pontino. “Siamo entrati in una fase costituente”, fa eco Coletta. Fase in cui Latina, secondo i due massimi esponenti del movimento civico,  dovrà aspirare ad acquisire il ruolo di capofila della provincia. Andrebbe proprio in questa direzione la scelta di consorziare la gestione del trasporto pubblico e dei rifiuti e di realizzare un Piano della costa generale con tutti i comuni che insistono sul litorale. “Creare degli Ambiti Territoriali è in funzione di proprio ad una leadership che siamo chiamati ad esercitare come comune capoluogo. – l’indirizzo di Coletta –  E non vogliamo negarci questa possibilità. Cosa che non farà piacere a molti, soprattutto alle Destre”. Occasione per una prima concretizzazione di tale ruolo sarà quello delle prossime elezioni provinciali in cui Latina potrà rappresentare “l’ago della bilancia” con due consiglieri su dodici. Costruire delle premesse per sviluppare un clima di condivisione sui temi caldi per la provincia sarà la prerogativa dell’amministrazione e di tutta Lbc, stando almeno alle parole di Coletta. Gava dovrà essere in questo senso il regista dell’operazione di “apertura al territorio”.

L’importanza del confronto con la base e i cittadini. In tutto questo non si deve perdere la bussola che ha guidato Lbc nella strada verso la conquista di Piazza del Popolo n.1: un costante, attivo e costruttivo confronto con la base, discorso che si ricollega alla questione dello scollamento tra politica e cittadino denunciata da Gava. Il nuovo coordinatore del movimento ribadisce ancora una volta la peculiarità del nuovo corso amministrativo, sostenuta da una serie di forum che si trovano in un canale diretto di comunicazione con i latinensi. “Le persone partecipano di più – continua – Ci hanno detto ‘voi siete raggiungibili’. In passato era quasi velleitario presentare un disagio all’amministrazione”. Un confronto che secondo il nuovo braccio destro di Coletta bisogna allargare alle opposizioni, sottolineando quel desiderio, almeno a parole, che ha la maggioranza di convergere in un percorso condiviso. La risposta da dare alla città e le istanze per cui si è ottenuto il mandato non possono restare inevase e Gava delinea la rotta per una soluzione: “La vera rivoluzione in questo momento è smettere di litigare e parlarci”.

  1. Sig. Sindaco Buonasera,

    dopo tre mesi dalla sua proclamazione a primo cittadino di questa città, io come molti altri, non vediamo alcun cambiamento rispetto a prima. La città ha bisogno di cose semplici: decoro, sicurezza e verde.

    Visto che la campagna elettorale e’ terminata da un pezzo e’ necessario che il nuovo governo si metta a lavoro per fare cio’ che ha promesso: Una città diversa rispetto al passato.

    Non e’ polemica sterile ma una esortazione al ” Fare ” e non al ” Parlare “.

    Saluti

  2. Caro Fabio, vero. Secondo me, che li ho votati, gli sforzi per le cose che lei ha detto non sono mai troppi.
    E questa giunta deve fare molto ancora. 100 g è un lasso di tempo ancora troppo piccolo.

    Noto però che i segnali e neanche piccoli non mancano.

    1. Ricognizione di quanto da subito si può risparmiare togliendo appalti e concessioni o anche solo favori: uffici comunali in sedi private, impianti sportivi regalati ad associazioni etc…

    2. Rimozione dell’occupazione abusiva di campi comunali, cioè di tutti, da parte dei noti.

    Il resto è tutto da scrivere.
    Non so se ce la si fa. Spero di sì.

  3. Sarà che 100 giorni saranno pure pochi e piccoli, ma la lingua di certuni è lunga come l’aurelia..