Così Coletta vuole cambiare Latina. Ecco tutti i progetti con investimenti per 64 milioni di euro

07/09/2016 di
latina-panoramica-piazza-popolo

latina-panoramica-piazza-popolo

“Latina anche città di mare” è una maxi-proposta progettuale avanzata dalla Giunta Coletta con una delibera dello scorso 25 agosto. L’occasione era da prendere al volo: si tratta del bando nazionale relativo al “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia” predisposto dalla Legge di stabilità del 2016 e approvato lo scorso 25 maggio dal premier Matteo Renzi.

Grazie al lavoro coordinato di Cristina Leggio, assessore alle Politiche Giovanili e Sportello Europa, e di Gianfranco Buttarelli, delegato all’Urbanistica, il Comune di Latina è riuscita a presentare in tempo – 5 giorni prima della scadenza del bando fissata pr il 30 agosto –  i progetti di fattibilità tramite una raffica di delibere di giunta, firmate dai dirigenti degli uffici tecnici di riferimento. Un’azione prevista nelle linee di indirizzo, con un avviso pubblico di manifestazione d’interesse pubblicato il 4 agosto.

Quello che il team di Coletta ha in mente è un investimento da 64 milioni, di cui solamente 18 arriverebbero da tale programma. Gli altri 46 milioni previsti in “Latina anche città di mare” arriveranno dalla Regione dagli accordi stipulati nei Contratti di Quartiere (oltre 22  milioni) e da un partnership con privati a seguito dell’espletamento  di procedure di evidenza pubblica (altri 23 milioni). Dalle casse del Comune dovrebbero uscire  solamente poco più di 800 mila euro.

In tutto questo il condizionale è d’obbligo, dal momento che si tratta di cifre scaturite, appunto, da progetti di fattibilità, ovvero il primo tra i livelli di progettazione stabiliti dal Nuovo Codice Appalti varato dal governo lo scorso aprile . Un documento che sostituisce il progetto preliminare e in quale vengono inserite le prime relazione tecniche ed un quadro economico per una stima dei costi da sobbarcarsi. Nessun impegno di spesa dunque. Progetti definitivi o esecutivi – i successivi livelli – verranno redatti nel caso in cui Latina riesca effettivamente ad accedere a dei canali di finanziamento, e non oltre i sessanta giorni dall’eventuale sottoscrizione dell’accordo di programma. E se l’esito sarò quello sperato. l’amministrazione inserirà gli interventi nel programma triennale di opere pubbliche 2016-2018, che prevede un aggiornamenti annuali sulla base dei documenti programmatori e della normativa urbanistica.

Aspettando i responsi alle varie proposte progettuali, è interessante capire quali siano le operazioni individuate per far ripartire la città iniziando proprio dalle criticità del tessuto urbano.

EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA: una nuova vita per il quartiere Pantanaccio

Lo stallo dell’edilizia popolare a Latina è oramai innegabile. La giunta Coletta prova così a dare una sterzata ad una situazione che ha visto la nascita di veri e propri quartieri dormitorio. Si tratta del programma integrato Porta Nord, una nuova area urbana prossima alla riva destra e sinistra del Canale delle Acque Medie per il tratto compreso tra la via Epitaffio e la via Tor Tre Ponti, nel quartiere Pantanaccio. Un progetto che prese piede nel 2003, quando Latina era amministrata da Vincenzo Zaccheo. Nel 2012 è stato approvato il progetto esecutivo per il lotto D, un documento che prevedeva la realizzazione di due edifici residenziali a L simmetrici per un numero complessivo di 48 alloggi – i cui lavori hanno preso il via a marzo del 2014 – con relative opere di urbanizzazione primaria: due strade urbane di quartiere (zona Kurly Kate e zona via Selene), un tratto ciclo pedonale collegamento ad un ponte in legno di attraversamento che sul Canale delle Acque Medie. Una sorta di ricucitura tra centro e periferia.

Realizzazione del Parco di Porta Nord: un’operazione da portare finalmente a conclusione. Attualmente, tra ritardi e procedimenti non troppi chiari, si è arrivati alla costruzione di circa un terzo della cubatura prevista, in un quartiere in cui il PPE di riferimento assicura ben quattro interventi ERP che dovrebbero portare alla costruzione di 124 alloggi per complessivi 46 500 metri cubi. L’intenzione della nuova amministrazione è quella di portare a termine i lavori iniziati e quella previsti per quanto riguarda le famose opere di urbanizzazione primaria, a servizio delle abitazioni già esistenti e di quelle che andranno a sorgere in un quartiere ad oggi marginalizzato. Le cifre riportate nel progetto di fattibilità ammontano a 1 milione e 800 mila euro, soldi che si conta di intercettare partecipando, appunto, al “bando delle periferie”.  Si tratta di una serie di interventi sui due lati del Canale delle Acque Medie: sul fronte Pantanaccio sono in programma un tratto di viabilità e parcheggi (per una superficie complessiva pari a 4.500 mq di cui mq 3.600 per strada e mq 900 per marciapiede), completo di pubblica illuminazione, fognatura e adduzione idrica; previste anche due aree a verde pubblico con pista ciclabile, panchine, pubblica illuminazione e portabici : una posizionata a ridosso del Lotto D e del Lotto C di superficie complessiva pari a circa mq 20.000, l’altra, di 10 ooo mq, tra il Lotto A e il Lotto B.  Dal lato della riva destra, zona su cui sorge il Villaggio Trieste, si pensa ad  una rampa di sbarco dal ponte ciclopedonale all’area verde che lambisce via Ezio.

Approvato il progetto definitivo per il Lotto A: nuovi servizi per il cittadino. Ma il progetto per Porta Nord non si limita a quanto riportato. Il Comune pochi giorni fa ha approvato il progetto definitivo propedeutico alla realizzazione del lotto A, in area destinata dal Programma Integrato Porta Nord a “ERP sovvenzionata, case per studenti, case per anziani, servizi pubblici di carattere locale, attività amministrative di servizi pubblici”. Un maxi-intervento, patrocinato dal  Servizio Politiche di gestione e assetto del Territorio,Patrimonio e Demanio e inserito nel progetto “Latina anche città di mare”, che supererebbe i 12 milioni di euro e darebbe vita ad una nuovo nucleo urbano in cui dovranno sorgere strutture quali “mercati rionali, supermercati, centri locali destinati ad attività commerciali, sociali, sanitarie, assistenziali, culturali, ricreative e amministrative“.  La copertura per questa operazione arriverebbe dal Contratto di Quartiere, quindi risorse finanziarie private derivate da una forma di urbanistica partecipata mirata alla riqualificazione di spazi caratterizzati da un degrado diffuso. Uno strumento che negli anni non ha dato i risultati sperati, ma che ad oggi sembra essere l’unica soluzione per l’edilizia residenziale pubblica.

SERVIZI ED INFRASTRUTTURE: Latina scalo, Nicolosi, Villaggio Trieste e quei 10 milioni nel cassetto…

La normativa sulla contrattazione territoriale prevede un’ulteriore forma di Contratti di Quartiere con minori vincoli rispetto alla realizzazione di interventi ERP. Si parla, dunque, di Contratti di Quartiere II e di tre proposte progettuali – Villaggio Trieste, Nicolosi e Latina Scalo – che si sono aggiudicate un finanziamento complessivo di 10 milioni di euro tra quelli erogati dallo Stato e quelli provenienti dalla Regione Lazio. Per Latina Scalo, in particolare, sono in agenda interventi sulla viabilità e sui parcheggi ed un centro polifunzionale adibito a servizi, mentre per il Quartiere Nicolosi opere di urbanizzazione primaria, comprensive di un centro residenziale per studenti universitar  ed un centro amministrativo e socio culturale con parco circostante, oltre ovviamente alle attività ordinarie di riqualificazione. Punti che l’amministrazione ha inserito nel maxi-progetto “Latina anche città di mare” e che si impegna, a quanto pare, a portare avanti.

VIABILITA’: 14 milioni sul piatto

Circa il 15% degli investimenti previsti nel progetto “Latina anche città di mare” riguardano il miglioramento della viabilità, con un’attenzione particolare al ramo ciclopedonale. In agenda anche un nuovo Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, i cui costi di realizzazione – così come le altre proposte relative alla rete viabile – dovrebbero essere sostenute dagli eventuali finanziamenti che arriverebbero dal programma nazionale sulle periferie.

Nuovi marciapiedi dallo stadio al mare. Oltre 3 milioni e mezzo: è questa la cifra prevista per il rifacimento dei marciapiedi delle bretella – costituita da via Volturno, via Garigliano, via Sant’Agostino e via del Lido – che collega il centro di Latina alla Marina. Un intervento pensato nel 2008 in vista dell’adunata degli Alpini, ma che fino ad oggi è rimasta nel cassetto.

Completamento della parallela di Strada Lungomare.  Anche questo è un progetto datato, la cui documentazione di fattibilità risale al 2012. Più di 8 milioni di euro per portare a termine il percorso di Via Massaro, la parallela di Strada Lungomareche dallo svincolo del tratto a senso unico arriva fino a Foce Verde.
via-massaro-google-earth

Un tratto pedonale tra Via Nascosa e Capo Portiere.  “Ritenuto che nell’area target individuata risulta opportuno procedere, ai fini della messa in sicurezza, dato il forte afflusso di cittadini, alla differenziazione dei percorsi pedonale e ciclabile”: è quanto si legge nella delibera di giunta dedicata alla “Realizzazione rete ciclabile all’interno del circuito della Marina di Latina e strutture funzionali”. Nel caso il progetto sia ritenuto complementare alle richieste del bando e si acceda ai finanziamenti, sarà stanziato 1 milione e mezzo per disegnare un tratto pedonale che da via Nascosa condurrà alla rotonda di Capo Portiere.

Riqualificazione di viale Le Corbusier. Per quella che rappresenta l’allaccio tra la zona nord e e la zona ovest della città, le cifre stimate per il completamento ammontano a 313 mila euro. La proposta progettuale dei lavori è denominata “Collo d’oca” e dovrebbe consentire, come sottolineato nel testo della delibera n.59/2016, il “recupero di una situazione di degrado con una contestuale messa in sicurezza di una importante arteria urbana

RIQUALIFICAZIONE & RIGENERAZIONIE URBANA: le proposte di intervento tra edifici dismessi ed aree degradate

Latina presenta una serie di realtà catalogabili nel termine di “archeologia industriale”: strutture legate allo sviluppo della città che con il tempo hanno perso un’identità sia estetica che funzionale. Il bando delle periferie sottolinea il concetto di “riuso e rifunzionalizzazione delle aree pubbliche e delle strutture edilizie esistenti”, strettamente legato a quello della cubatura zero. L’amministrazione sembra condividere tale visione di sviluppo, ed è per questo che l’intenzione è quella di creare un Ufficio di Piano per la Riqualificazione Urbana.

Il Ruspi tornerà ed essere uno spazio espositivo.  Se si parla di riqualificazione non si può non tirare in ballo l’ex Garage Ruspi, uno stabile, attualmente chiuso, per il quale in realtà c’era già u

Il progetto dell architetto Luciano Cupelloni

Il progetto dell architetto Luciano Cupelloni

n progetto firmato dall’architetto Luciano Cupelloni.  Uno spazio che era stato già rigenerato, adibendolo a contenitore di varie mostre d’arte contemporanea.  Il Servizio Lavori Pubblici e Manutenzione calcola che un intervento finalizzato al riuso come spazio espositivo costerebbe 1 milione di euro, somma che l’amministrazione Coletta conta di intercettare attraverso bando nazionale

Riqualificazione dell’area del mercato settimanale e delle ex-autolinee: serviranno oltre 16 milioni.

Tra gli investimenti destinati ad aree degradate inseriti nelle proposte progettuali di partecipazione al bando delle periferie non compaiono quelli relativi ai lavori previsti per l’area del mercato del martedì in via Rossetti – intervento da 6 milioni di euro – e per le ex-autolinee, che necessiteranno invece di una spesa di oltre 11 milioni. Soldi che dovrebbero arrivare da una compartecipazione pubblico privato, grazie ad un’operazione di project financing prevista sia dal Testo unico degli Enti Locali che dal Nuovo Codice Appalti. L’ipotesi potrebbe essere quella di costituire una società per azioni – i cui soci privati saranno selezionati da procedure di evidenza pubblica – per riqualificare e “commercializzare” tali aree.

Recupero della scuola di Borgo Sabotino. Serviranno invece891 mila euro per riqualificare la scuola media ed elementare Vito Fabiano di Borgo Sabotino, istituto comprensivo che, come riportato dalla delibera di riferimento  “versa in  precarie condizioni strutturali” . Ma niente paura: nel caso il progetto non abbia accesso ai finanziamenti del bando del periferie, il Comune ha già pronto un tesoretto per coprire i costi.

Nuova vita per l’ex-deposito serbatoi idrovore: potrebbe ospitare un centro disabili. Se per l’ex-Garage Ruspi si parla di riqualificazione – dal momento che lo stabile era già utilizzato come spazio espositivo – per l’edificio dell’ex deposito serbatoi idrovore si parla invece di rigenerazione e quindi di una nuova funzione. Secondo il progetto dovrà ospitare il centro per l’assistenza ai disabili “Le Tamerici”, attualmente sito in via Litoranea all’altezza dell’incrocio con via Casilina Nord. Un intervento che sintetizza insieme ottimizzazione urbanistica e sociale e che dovrebbe costare 480 mila euro

Uffici della pubblica amministrazione nell’ex scuola di Via Varsavia. Anche per lo stabile sito in via Varsavia si parla di rifunzionalizzazione. L’edificio è stato utilizzato fino ad un paio di anni fa come distaccamento del Polo Pontino della Sapienza per le professioni sanitarie. Secondo i documenti di progettazione – nel cui quadro economico è prevista una spesa di 1 milione di euro – l’ex scuola dovrebbe essere adibita a ricevere gli uffici del Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) e del Servizio Edilizia Pubblica e Privata, nonché l’Ufficio Condono. Il risultato sarebbe un ingente risparmio per le esangui casse del come grazie ad una riduzione dei canoni d’affitto.

CULTURA, POLITICHE GIOVANILI e INCLUSIONE SOCIALE: la riqualificazione urbana non passa solamente attraverso il cemento

La mano dell’assessore  Cristina Leggio si vede soprattutto nella cristina-leggioparte dei progetti relativa a cultura, giovani e sociale, tematiche  a lei care e che l’hanno portata ed essere la più votata tra le fila di Lbc.
Più di 3 milioni e mezzo la spesa complessiva approvata dai progetti di fattibilità per la partecipazione bando nazionale delle periferie, a cui dovrebbero aggiungersi 6 milioni di risorse private.

Piano di Azione Giovani: bisogni, formazione ed opportunità occupazionali. “La riqualificazione degli spazi deve essere strettamente connessa con il recupero sociale per migliorare le condizioni di vita dei cittadini e che sia necessario attivare un processo di pianificazione strategica a breve e lungo periodo (Piano di Azione Giovani) per la prevenzione e l’intervento sulle problematiche giovanili e per l’implementazione delle opportunità di formazione e occupazione.”, è quanto si legge nell’allegato della delibera proponente il programma  “Sogni e Bisogni dei Giovani di Latina” finalizzato a comprendere le necessità degli under-35 del capoluogo. Si parla sviluppo di” azioni di aggancio, formazione e orientamento (coaching)” tramite scuole e nelle agenzie formative accreditate, così come l’attivazione di “sportelli itineranti e di sportelli fissi” . Spesa prevista? 450 mila euro in tre anni.

FuoriOrario: il circuito cittadino per il recupero del disagio giovanile.  Saranno 1 milione e mezzo di euro i fondi da investire in un circuito costituito da cinque Istituti scolastici come spazi culturali di ritrovo, dei “veri e propri fari che potranno illuminare la strada del recupero sociale”. Gli istituti scelti rimarranno dunque aperti anche in orario extra-scolastico e dovranno essere sostenuti sia da punto di vista strutturale che di agibilità. Le attività di animazione e di educazione portate avanti all’interno dei plessi saranno affidate mediante procedure ad evidenza pubblica. Nel programma c’è anche spazio per il Servizio Civile, in cui saranno coinvolti 30 giovani in un progetto specifico, in affiancamento gli educatori e gli operatori professionali.  Si stima di intercettare durante i 3 anni di durata del progetto circa 30.000 dei 65.000 giovani definibili NEET (giovani che non lavorano e non studiano).

Welfare metropolitano: creare reti di sviluppo per combattere la crisi interna al tessuto urbano.  Forse la maggior criticità delle periferie è la crescita di quel sentimento di insicurezza interconnesso con il disagio urbano. Ed è per questo che, parallelamente ad un’azione di riqualificazione e messa in sicurezza, bisogna procedere con un’attività volta ad “abbassare i livelli di conflitto all’interno di territori a rischio” e all’”attivazione di percorsi partecipativi e strutturazione di un modello di governance locale che permetta alla cittadinanza, all’associazionismo e alle reti di entrare in gioco sia a livello decisionale rispetto alle policy urbane principali sia a livello di coinvolgimento diretto nella gestione dei beni pubblici e dei beni comuni”. Una soluzione potrebbe essere quella che viene definita “mediazione sociale”: in poche parole creare distretti sociali sul territorio e la redazione di piani integrati tra enti locali.  Insomma creare “reti”. Anche per questa operazione è previsto un programma triennale denominato , con una spesa complessiva di 700 mila euro.

La lunga strada dell’integrazione: in programma corsi di italiano per stranieri. Nel percorso indirizzato verso il concetto del sopracitato “welfare metropolitano” non si può precludere l’aspetto dell’integrazione nella comunità locale degli stranieri, spesso relegati ai margini della società. “Il fronte comunicativo è una delle cause di questa alienazione urbana. l’apprendimento della lingua italiana per i cittadini stranieri costituisce il primo elemento di inclusione e partecipazione sociale, indispensabile nelle pratiche di regolarizzazione, nella ricerca lavoro, per la fruizione dei servizi di base e per l’esercizio dei diritti fondamentali”, recita il documento di progettazione del programma annuale“Do you speak Italian”.  Si tratta di corsi di apprendimento della lingua italiana (L2, lingua italiana come seconda lingua) e laboratori interculturali realizzabili – con un impegno economico di 100 mila euro – nelle aule dell’istituto Salvemini-Vittorio Veneto, l’unico Istituto pubblico che realizza percorsi serali di studi per conseguire il diploma di scuola secondaria di secondo grado e che lavora in stretto contatto con il CPIA di Latina .  Metà dell’importo del finanziamento verrebbe utilizzato per gli emolumenti del personale docente con abilitazione CELI rilasciata dall’Università per Stranieri di Siena o di Perugia. Sicuramente un ottimo tentativo per rispondere alle esigenze dei circa 10 000 immigrati residenti a  Latina.

Un centro polifunzionale con piscine e palestra a fianco alla Torre Pontina. Il progetto si chiama “Water my friend” e prevede la realizzazione di un centro natatorio costituito da una piscina per il nuoto e la pallanuoto ed una per bambini, con annessi spogliatoi e palestre. I costi ammontano a quasi 6 milioni di euro, e saranno sostenuti – come per la riqualificazione del mercato settimanale e delle ex-autolinee –  mediante un progetto di finanza da privati, che gestiranno la struttura per alcuni anni prima che diventi pubblica. L’unico ad aver risposto alla manifestazione d’interessi avanzata dal Comune è Francesco Damiani, proprietario della Latina Pallanuoto, tramite la società Luda.latina-foto-panoramica-notte-2015

Latina per ripartire ha innanzitutto bisogno di “cambiare vesti”, e può farlo grazie ad una vasta opera di riqualificazione – come spiegato dagli assessori Leggio e Buttarelli – in termini sia di beni materiali che immateriali, partendo dal degrado urbano, fatto di edifici dismessi e infrastrutture inesistenti, fino a quello sociale. E aldilà dei finanziamenti derivati da un partenariato pubblico-privato e dalla contrattazione territoriale, il vero innesco per il maxi-progetto “Latina anche città di mare” potrebbe arrivare proprio dal bando delle periferie. Si aspettano dunque da Roma gli esisti delle proposte progettuali, fondamentali  per il nuovo vestito che Coletta ha intenzione di far indossare a Latina.

  1. Scusate, desidero una informazione: dov’è l’ex-deposito serbatoi idrovore?
    Qualcuno me lo può dire? Grazie.

  2. Speriamo bene. Una sola cosa chiederei … e possibile dare ai palazzi che si costruiranno una forma che richiami gli edifici residenziali di fondazione tipo INCIS INA…? Sarebbe un modo per portare identità e un briciolo del miglior centro anche fuori dalla circonvallazione …