Corden Pharma: 267 esuberi. Lavoratori pronti allo sciopero

04/11/2010 di
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La Corden Pharma Latina apre una procedura di mobilità per 267 persone. L’azienda che ha rilevato la Bristol ha annunciato i tagli nell’incontro con i sindacati, motivandoli con la necessità di rilancio del sito industriale.

Oggi assemblea dei lavoratori per discutere la grave situazione, è già pronto un pacchetto di 16 ore di sciopero mentre si attende l’esito degli incontri previsti in Confindustria.

LE REAZIONI – “Con la chiusura della Nexans – interviene Giorgio De Marchis del Pd – sembrava che la crisi nel territorio pontino avesse raggiunto l’apice. Purtroppo la realtà è peggiore di quanto si immaginava. L’annunciata apertura della procedura per gli esuberi da parte di Corden Pharma ci fa capire che un’altra drammatica crisi si sta aprendo e gli effetti sul territorio saranno devastanti. In pochi mesi centinaia di  persone, in gran parte giovani genitori, si sono ritrovate senza lavoro e, soprattutto, senza prospettive. La cosa che lascia sconcertati è che sembra non esserci prospettiva futura per chi ha perso oppure sta perdendo il posto di lavoro nel nostro territorio. I processi di riconversione industriale – continua De Marchis – si stanno rilevando essere del tutto inadeguati oppure non inconsistenti, come nel caso della Nexans.

  1. E’ il coronamento del fallimento dell’industrializzazione del territorio pontino iniziato negli anni 60 e sostenuto da certa politica, industrializzato piu per clientelismo che per effetti di un bisogno reale di imprenditoria locale.
    Tutti con la zappa in mano e a lavorare sul serio anche gli sputasentenze che sparano a zero e credono di indicare la strada agli altri cittadini…

  2. Il problema è che il clientelismo continua ancora perché il management di quelle aziende, che in alcuni casi rimane immutato ,è cresciuto grazie al clientelismo e al nepotismo. Le conseguenze? Le aziende vanno ancora sempre più nel baratro per colpa di quella classe dirigenziale incapace.
    E’ un po’ quello che sta succedendo al Paese grazie ai politici.