Trattativa Acea-Acqualatina, Coletta e Lessio: “Matrimonio combinato”

27/07/2016 di
primo-consiglio-comunale-coletta-latina-2

primo-consiglio-comunale-coletta-latina-2La spaccatura interna all’assemblea dei sindaci dell’Ato4 è una questione che sta tenendo banco le ultime vicende riguardanti Acqualatina. Ora I primi cittadini di Aprilia,Latina, Terracina e Nettuno, insieme ai sindaci PD, formano un blocco che va verso un direzione precisa: rimozione del cda e ripubblicizzazione del servizio. E sono decisi a non votare l’aumento del piano tariffario.

Un ostacolo che si presenta come un muro verso la strada per far ritornare l’acqua un bene pubblico -proprio come sancito dal referendum del 2011 – è rappresentato dalla trattativa per l’acquisto da parte di Acea delle quote del socio privato nella partecipata, la società francese Veolia.

Sono pronti a fare barricate il sindaco Damiano Coletta e l’Assessore all’Ambiente Roberto Lessio, i quali intervengono sull’argomento con una nota congiunta. “Da fonti giornalistiche locali veniamo informati sul fatto che né i Comuni proprietari del 51% delle azioni di Acqualatina, né il Comune di Roma (incidentalmente coinvolto), proprietario del 51% di ACEA, avrebbero potere di intervento diretto su chi debba essere il partner industriale della società che attualmente gestisce il servizio idrico integrato nell’ATO 4. Le cose stanno in modo ben diverso.”- spiegano i due homines novi della politica pontina –  “Il comma 2 dell’articolo 29 della Convenzione di Gestione, atto che regola i rapporti tra il gestore e gli enti affidatari, prevede che ogni variazione della compagine sociale di Acqualatina debba ottenere il preventivo gradimento dell’Autorità d’Ambito, cioè della Conferenza dei Sindaci, sede dove oggi la maggioranza granitica presente in passato è ridotta a pochi esponenti”

Lessio e Coletta non ci stanno, dunque, a subire eventuali limitazioni del potere decisionale che spetta in quota ai sindaci nel’assemblea dei soci. “Il gradimento dell’Autorità d’Ambito è vincolato alla verifica del permanere delle garanzie tecniche, economiche e finanziarie, nonché della natura della proprietà, che sono state a base dell’affidamento.Va da sé  che per esprimere il gradimento – sottolineano il Primo cittadino e l’Assessore – occorre che tutti i Sindaci dell’ATO 4 abbiano cognizione delle garanzie che regolano i rapporti tra le parti: in particolare quelle economico finanziarie e nel dettaglio quelle che interessano il finanziamento di 114,5 milioni di euro concesso nel 2007 dalla Depfa Bank. In coerenza con il nostro modo di approccio ai problemi, intendiamo analizzare e verificare nei minimi dettagli l’accordo contrattuale». La possibilità di denegare le condizioni poste dalla parte esistono, sono reali e vengono rivendicate dall’amministrazione Coletta.

Un matrimonio che “s’ha da fare”, insomma quello tra Acea e roberto-lessioAcqualatina, un connubio che lascia qualche perplessità, manifestate dalle parole di Lessio, il quale conclude con una stoccata verso una trattativa che sembra farsi ogni ogni giorno più concreta:”E’ particolarmente curioso che il management di questa società voglia comunque imporre un matrimonio dove né il partner prescelto (i Comuni dell’ATO 4) né il socio di maggioranza di ACEA (il Comune di Roma) intendono addivenire all’unione. Tanta fretta – conclude Lessio – sembra più che altro dettata dalla necessità di non verificare quale “dote” porti in sé questo matrimonio combinato, cosa che invece il Sindaco di Latina vuole accertare nei minimi dettagli”.