Animali maltrattati, Latina è tra le province più colpite in Italia

19/07/2016 di
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cani-combattimentoTraffico di cuccioli, combattimenti tra animali, traffici di animali rari e protetti, macellazioni illegali. Sono le zoomafie, fotografate nel rapporto «Crimini organizzati contro gli animali» della Lav dal quale emerge che in Italia si apre un fascicolo all’ora per reati a danno di animali, una persona indagata ogni 90 minuti.

Partiamo dai combattimenti, una vera e propria emergenza. Nel 2015, rispetto all’anno precedente, c’è stato un aumento del 64% dei cani sequestrati e del 110% delle persone denunciate: 46 cani, tra cui 30 pit bull, e 21 persone denunciate, tra cui un minorenne. Detenzione di armi clandestine, furto di energia elettrica, ricettazione, possesso di droga sono alcuni dei reati accertati nell’ambito dei combattimenti.

A segnalare la recrudescenza del fenomeno, furti e rapimenti di cani di grossa taglia o di razze abitualmente usate nei combattimenti, sequestri di allevamenti di pit bull, pagine Internet o profili di Facebook che esaltano i cani da lotta, segnalazioni. Per contrastare il preoccupante aumento delle lotte clandestine, è attivo il numero Lav «Sos Combattimenti»: 064461206. Non meno preoccupante la tratta dei cuccioli dai Paesi dell’Est, uno dei business più redditizi per vere e proprie organizzazioni transazionali. Tenendo conto solo dei casi di cui la Lav è venuta a conoscenza, sono circa 500 i cuccioli sequestrati (valore complessivo circa 400mila euro) e 28 le persone denunciate nel 2015. Nei Paesi di origine i cuccioli vengono allevati in strutture fatiscenti e venduti per pochi euro, spesso arrivano ammalati e accompagnati da falsi pedigree.

I DATI. I numeri relativi a corse clandestine e illegalità nell’ippica, poi, parlano da soli: 11 interventi delle forze dell’ordine, 2 corse clandestine bloccate, 13 persone denunciate, 9 persone arrestate, 15 cavalli sequestrati solo nel 2015. Dal 1998 al 2015 sono state denunciate 3.366 persone, 1.253 cavalli sequestrati e 113 corse e gare clandestine bloccate. Solo nel 2015 sono stati 69 i cavalli che correvano in ippodromi ufficiali risultati positivi a sostanze vietate, tra cui la Benzoilecgonina (metabolita della cocaina). Dalle iguane alle tigri, dalle aquile ai pappagalli, ma anche caviale, corallo, avorio, il traffico internazionale di animali o parti di essi, principale minaccia alle specie rare e protette, ha in Italia un’importante punto di arrivo e di transito. Nel 2015 il Servizio Cites ha effettuato controlli su 12.574 animali vivi tra tartarughe, pappagalli, felini e primati, 6.896 piante vive (5.200 cicas) e 221.230 parti e derivati (210.000 sono prodotti in pelle di rettile). Il bracconaggio non risparmia specie rarissime come il Nibbio Reale e il Capovaccaio; in tre anni oltre 100 lupi sono morti per cause non naturali, 5 gli Ibis sacri uccisi. La vendita di animali imbalsamati e il traffico di fauna per l’alimentazione umana muovono un giro d’affari milionario. Il randagismo? Un business. 11 tra canili e strutture, con oltre 1500 cani e 200 gatti, sono stati sequestrati nel 2015, 13 le persone denunciate.

I REATI. Dall’analisi dei dati delle Procure (prendendo in esame un campione di Procure di cui sono disponibili i dati sia per il 2014 che per il 2015), si evince che nel 2015 c’è stato un aumento del 3% dei procedimenti penali per reati contro gli animali, mentre gli indagati sono diminuiti del 4%. Latina purtroppo è tra le province più coinvolte nel fenomeno.

Il reato più contestato è quello di maltrattamento di animali (29,93% del totale dei procedimenti), seguito da uccisione di animali (28,63%), reati venatori (21,05%). Sulla base dei dati pervenuti dalle Procure, la Lav traccia anche una geografia dei crimini contro gli animali. A parte i casi «singolari» di Sassari (non risultano iscritti per l’anno 2015 procedimenti penali per i reati presi in esame) e di Savona (solo 9 procedimenti per reati venatori) che sollevano i dubbi della Lav sull’effettivo accertamento di tali reati, la Procura con meno procedimenti per reati contro gli animali è quella di Trapani, seguita da Vasto, Crotone, Sciacca e Lamezia Terme.

La Procura di Brescia si conferma quella con più procedimenti iscritti per reati contro gli animali nel 2015 (456 procedimenti e 340 indagati), seguono Cagliari, Verona, Catania, Firenze, Udine, Bergamo, Siracusa, Forlì, Palermo, Grosseto, Torino, Latina e Padova.

PESCA ILLEGALE. L’illegalità non risparmia la filiera del pesce, tra pesca di frodo con esplosivi, raccolta di datteri e ricci di mare destinati al mercato clandestino, pesca illegale di novellame, pesce spada e tonno rosso, furti su commissione in allevamenti e vivai ittici di ostriche, mitili e pesce. Da menzionare anche il fenomeno della pesca e della commercializzazione delle Oloturie, meglio note come «Cetrioli di mare»: i mercati asiatici arrivano a pagare fino a 600 euro al kg. Saccheggiati anche i fiumi, soprattutto in alcune province del Nord, da pescatori di frodo, quasi tutti dell’Est Europa, che dispongono di mezzi, barche potenti, furgoni-frigo, reti lunghe centinaia di metri. Pescano di tutto e rivendono al mercato nero, soprattutto il Siluro (Silurus glanis), un pesce particolarmente apprezzato nei paesi dell’Est. L’abigeato, reato da sempre sottovalutato, è in realtà un vero business per la criminalità organizzata che si ‘interessà anche di allevamenti, macellazione e distribuzione della carne. Ogni anno scompaiono nel nulla circa 150.000 animali; solo in Sicilia nel 2015 si sono registrati più di 12mila animali da allevamento rubati o smarriti e sui Monti Nebrodi è stato registrato un crescente aumento di casi di furto di cavalli, agnelli, mucche, pecore.

La «mafia dei pascoli» ha ripreso a sparare, come dimostra l’attentato al presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. Diverse le forme di macellazione clandestina, che vanno da quella domestica a quella organizzata. Le sofisticazioni alimentari creano sempre maggiore allarme sociale: nel 2015 sono stati chiuse dai Nas 1035 strutture del sistema agroalimentare con il sequestro di 25,2 milioni di prodotti alimentari adulterati, contraffatti, senza le adeguate garanzie qualitative o sanitarie, o carenze nell’etichettatura e nella rintracciabilità. Dai 38.786 controlli effettuati dai Nas nell’ultimo anno sono emerse non conformità in un caso su tre (32%).

  1. ma renzi tre anni fa prese per il c… migliaia di scout a san rossore… ve lo ricordate?
    Uno dei principi, gli scout amano e rispettano la natura…

    e il bambicchione cosa fa? Elimina il corpo di polizia delle forestale.