Valeria Campagna, 18 anni. Il più giovane consigliere comunale della storia di Latina. Se vincerà Coletta

09/06/2016 di
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valeria-campagnaDiciannove anni il prossimo mese di agosto, Valeria Campagna potrebbe essere il più giovane consigliere comunale della storia della città di Latina. Forte delle 256 preferenze conquistate, Valeria, in caso di vittoria di Damiano Coletta al ballottaggio, farebbe parte della nuova assise insieme ad altri quattro compagni della squadra dei giovani di Latina Bene Comune.

Valeria è una studentessa all’ultimo anno di liceo scientifico che ha fatto dell’impegno il fulcro intorno al quale organizzare la sua vita: negli ultimi tre anni di scuola è stata rappresentante d’istituto al G.B.Grassi, da ottobre scorso ha affiancato allo studio l’impegno civico con LBC, scegliendo di candidarsi con la lista dei Giovani e di spendersi in prima persona per la città in cui vive e che sogna più a misura delle nuove generazioni.

Questi ultimi giorni prima del turno di ballottaggio sono particolarmente frenetici e densi per Valeria che ha in più il pensiero della maturità. Vi si prepara conciliando l’impegno dello studio a quello politico legato al movimento, con tutte le difficoltà del caso: «Ci tengo a fare bene agli esami – racconta la giovane – ma con altrettanta premura mi dedico a LBC che è diventata una priorità. Il doppio impegno è costato qualche sacrificio a scuola e in termini di vita privata: studio la sera dopo le riunioni in sede, esco due volte di meno con i miei amici. Ma si può fare se c’è la passione. Io l’ho fatto».

La tesina che Valeria ha preparato e discuterà in sede di maturità ha come oggetto il valore dell’impegno politico e non poteva essere altrimenti: «Quando l’ho proposto anche i prof e i miei compagni hanno sottolineato che non avrei potuto fare scelta più adeguata. Ho voluto seguire il percorso degli intellettuali impegnati del ‘900, partendo dalla figura di Gramsci collegata a quella di Sartre, passando per il rapporto tra cultura e politica per arrivare al neorealismo e a Calvino. Ho optato per questo tema per una mia vocazione, in parte anche perché condizionata dall’esperienza di LBC, ma soprattutto perché credo che le nuove generazioni abbiano perso il senso dell’impegno sul territorio e per la propria città».

Anche occupare un seggio in Consiglio comunale richiederà studio e dedizione, Valeria ne è consapevole: «Non mi aspettavo un consenso così ampio, se andrà come spero avrò un’opportunità grande e non mi tirerò indietro perché mi sento responsabile verso tutte le persone che mi hanno dato fiducia, non voglio deluderle. Sono pronta a prepararmi, a studiare, non sarà un peso anzi, non vedo l’ora di poterlo fare».

Guardano ovviamente ai giovani le prime proposte che Valeria porterebbe all’attenzione dell’assise: «Nel programma stilato col gruppo di LBC Giovani abbiamo individuato due priorità: la mappa tematica degli spazi che consisterà nell’attribuire una funzione alle aree pubbliche di Latina offrendo alla città una proposta culturale e artistica puntuale. Si tratta di valorizzare questi spazi, renderli attrattivi attraverso una mappa permanente che favorisca l’acquisizione dell’abitudine ad “uscire con la città”. Poi c’è da lavorare sul rapporto tra scuola, università e mondo del lavoro, tre ambienti attualmente scollegati: in tal senso si possono organizzare delle giornate di incontro e orientamento prendendo ad esempio il Salone dello Studente di Roma. Il Comune, di suo, dovrà necessariamente fare da intermediario tra realtà scolastiche, universitarie e lavorative».

Valeria non è spaventata, la sua giovane età non sarà un limite, ne è convinta. Riconosce di non avere l’esperienza che altri componenti del Consiglio potranno rivendicare, ma rispetto ai suoi colleghi più “anziani” userà un approccio di ascolto, confronto e cooperazione. «Prenderò come riferimento le persone positive da cui riterrò di potere imparare. Mi rassicura il fatto che non sarò sola allo sbaraglio, ma avrò con me i compagni con cui ho condiviso il cammino fatto finora e sapremo fare squadra anche dentro il Palazzo. L’esperienza non è una questione d’età, c’è chi la sbandiera dopo essere rimasto per anni a guardare, a braccia conserte. L’esperienza si può coltivare e sono disposta ad iniziare subito per acquisirla il prima possibile, ritengo importante che anche i giovani siano rappresentati nei luoghi decisionali».

«Mi farò portavoce dei bisogni e delle aspettative della popolazione più giovane – conclude Campagna – perché la partecipazione alla vita della città e l’amore per il territorio siano valori che i ragazzi possano sentire propri». Prima ancora, però, a urne chiuse ed esami dati c’è un altro impegno da prendere: «Mi iscrivo a scuola guida».