Rifiuti a Minturno, via agli interrogatori: tocca a Del Balzo

27/10/2010 di
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Si sono svolti oggi in carcere ed in tribunale gli interrogatori di garanzia per gli arrestati nell’ambito dello scandalo dei rifiuti di Minturno. Dirigenti ed amministratori della Ego Eco finiti nella maglie dell’inchiesta del pubblico ministero Giuseppe Miliano hanno negato le accuse spiegando anche il senso di alcune telefonate intercettate. Dei sei solo il responsabile del cantiere di Minturno per la Ego Eco si è avvalso della facoltà di non rispondere. Domani sarà il turno del consigliere regionale Romolo Del Balzo che verrà interrogato nella clinica Casa del Sole a Formia, dove si trova ricoverato per il malore accusato il giorno dell’arresto.

GLI INTERROGATORI – Il primo a compatire davanti il Gip nel carcere di Latina è stato Michele Camerota, il dipendente del comune di Minturno di 48 anni indagato per frode in appalti pubblici. L’uomo, responsabile della gestione del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti al comune di Minturno e difeso dall’avvocato Mattia Aprea, ha risposto a tutte le domande del Gip respingendo gli addebiti per i quali è stato arrestato e, cioè, l’avvenuto e regolare svolgimento della raccolta differenziata.

Liberato De Simone, il coordinatore del ciclo dei rifiuti per conto della Ego Eco al Comune di Minturno, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’ex amministratrice della società di Cassino, Augusta Ciummo, di 26 anni, difesa dall’avvocato Maria Letizia Casale, ha respinto le accuse precisando di essere stata ai vertici della Ego Eco per quattro mesi, dallo scorso dicembre, quando il padre Vittorio venne arrestato.

Anna Romano ha sostenuto la sua estraneità ai fatti affermando essere una semplice dipendente. Giuseppe Papa, responsabile del servizio di vigilanza e rispetto dell’appalto indetto dal Comune, ha riferito di essersi dimesso dall’incarico nel 2006, due anni prima che l’incarico venisse conferito alla nuova società appaltatrice, la Ego Eco.