Il Questore: A Latina camorra, mafia e ‘ndrangheta. Provincia divisa in quattro aree criminali

18/05/2016 di
giuseppe-de-matteis-latina

questore-de-matteis-latina-24ore«In provincia di Latina non c’è solo la camorra, ma ci sono anche la ‘ndrangheta e la mafia». Lo ha detto il questore di Latina, Giuseppe De Matteis, nel corso di una audizione in Commissione parlamentare Antimafia. Il questore ha suddiviso il territorio in quattro zone: il sud pontino, con Formia e Gaeta, «dove operano famiglie facenti capo ai Casalesi», l’area di Fondi, «dove imperversano famiglie di provenienza calabrese», l’area nord, «dove si trova il quarto centro del Lazio, Aprilia, che ha avuto una forte espansione demografica e una forte speculazione edilizia e dove operano organizzazioni criminali riferibili alla ‘ndrangheta».

Infine, Latina, dove si è sviluppato un clan di origine nomade, quello dei Ciarelli Di Silvio, legato ai Casamonica, talmente forte da riuscire ad opporsi ad un tentativo di infiltrazione da parte dei Casalesi, nel 2010. «La presenza di queste quattro aree malavitose sullo stesso territorio vede una pretesa egemonia sui singoli affari ma non nei vari territori», ha spiegato il questore, il quale ha riferito che nel 2015 sono stati sequestrati in provincia di Latina 230 milioni di euro, la polizia ha fatto negli ultimi 5 anni più arresti di quelli operati in provincia di Caserta e di Lecce «ma la cosa strana è che si ha sempre la visione di una provincia tranquilla, mentre meriterebbe una attenzione peculiare nella lotta alla criminalità». L’idea di De Matteis è che sia necessaria una sezione distaccata della squadra mobile per il sud pontino, «in quell’area è necessario avere risorse investigative».

BRACCIANTI SIKH. Sono 9.500 i Sikh sul territorio di Latina mentre le pratiche in sospeso riguardanti i permessi di soggiorno sono poco più di 200. I dati li ha forniti il prefetto di Latina, Giuseppe De Matteis, in audizione davanti alla Commissione parlamentare Antimafia, rispondendo alle domande del deputato del Pd Davide Mattiello sulla situazione dei braccianti agricoli a Latina e provincia. Per il questore si tratta di «lavoratori sottopagati, costretti a lavorare per molte ore, in condizioni di alloggio che lasciano molto a desiderare» ma, ha chiarito De Matteis, non risultano «pestaggi, né violenze carnali o riduzioni in schiavitù». Insomma, ci sarebbero situazioni di sfruttamento ma non violenze, «abbiamo riscontrato tutto quello che la Cgil ha evidenziato in un documento che ha consegnato al prefetto», ha detto il questore, il quale ha aggiunto che in provincia di Latina le aziende agricole sono quasi 9 mila, «stiamo cercando di monitorarle e cercheremo di fare ancora meglio».

  1. Nessuna acqua calda. A Latina fino a qualche tempo fa (e forse anche ora) c’erano politici che pubblicamente negavano la presenze della criminalità organizzata.

    Un ringraziamento al prefetto.

  2. E’ ora di finirla di scrivere tanto per ad oggi i questori D’Angelo e De Matteis hanno dimostrato che si puo’ avere coraggio nell’affrontare la malavita quindi un plauso anche anche al precedente capo della mobile e a quanti bene o male sacrificano se stessi per cercare di pportare legalità nel territorio

  3. Sono d’accordo con “il cittadino di Latina”. Ricordo che a Fondi , durante un convegno avente per tema ” la presenza delle organizzazioni malavitose” l’allora Presidente della Commissione antimafia “Giudice Vigna” ,avvenuto circa 20 anni fa , ebbe a dire ,che tali organizzazioni non esistevano all’epoca ,almeno organizzate come oggi.Forse se avessimo agito tempestivamente , non sarebbero così ben organizzate sul territorio sino al punto di ripartirselo.

  4. appunto…. ha scoperto l’acqua calda… che tutti conosciamo da tempo.