VIDEO A Toronto il documentario sul campo profughi di Latina

05/05/2016 di

Il documentario “Fuga per la libertà” sul campo profughi di Latina è uno dei venticinque progetti italiani presenti agli Hot docs, in svolgimento fino all’8 maggio a Toronto (tra i più importanti mercati internazionali del documentario) con la delegazione di documentaristi italiani. Moltissimo l’interesse mostrato dai numerosi broadcast presenti.

Il film di Emanuela Gasbarroni – ancora non ultimato – narra le vicende del campo profughi di Latina che  ha ospitato dal 1957 (dopo invasione Ungheria) fino al 1989 (caduta del muro) circa 80 mila rifugiati che scappavano dai paesi dell’est europeo, per andare dopo alcuni mesi in Canada, Stati Uniti e Australia.

Tre sono i personaggi intorno a cui ruota il film: Alex che aveva 22 anni quando scappò nel 1982 dalla Romania, oggi lavora al Dipartimento di Stato Americano, Aurelia, di nazionalità polacca che scappò nel 1980 e oggi è docente universitaria seguendo tematiche legate alle migrazioni e Mihai, ingegnere rumeno che oggi vive a Parigi e che ha scritto un libro dellla sua fuga negli anni . Cosa è diventata la loro vita? Dopo molti anni compiranno un doloroso ritorno nel loro passato.

Le riprese sono quasi terminate, alcune verranno effettuate proprio a Toronto con Aurelia, uno dei tre personaggi, e sempre nel mese di maggio a Parigi con Mihai – un altro protagonista – che lo scorso dicembre aveva fatto ritorno a Latina, raccontando in un’affollata conferenza alla Facoltà di Economia (dove un tempo c’era il campo) la sua storia.

Il montaggio è iniziato la scorsa settimana, vi lavora Nicola Moruzzi che con il suo documentario “Revelstoke, un bacio nel vento” è arrivato nella cinquina dei finalisti del David di Donatello.

E’ iniziata anche la scrittura di un libro, la fondazione Migrantes si occuperà della stampa e diffusione, che sarà curato da Aurelia Klimkievicz – ricercatrice presso la York Univeristy di Toronto, nonché testimone della fuga e dell’esilio – e da Emanuela Gasbarroni, regista del film.

Entrambe hanno lavorato a lungo alla copiosa documentazione dell’Archivio di Stato, consultato ricerche e studi e hanno già intervistato molte persone che hanno vissuto la fuga e l’esilio.

C’è anche il progetto di fare un sito web dedicato, dove i rifugiati possano caricare documenti, foto, ricerche. Un grafico web Filip Koriecan di origine cecoslovacca che vive negli Stati Uniti e realizza siti per prestigiosi brand internazionali, ha scritto proponendosi per la realizzazione. Era un bambino di nove anni quando era passato al campo ma ha un ricordo vivido e vuole dare il suo contributo.

Altro tassello per la divulgazione di questo importante pezzo della storia recente del nostro paese: la messa in scena di un reading teatrale. Dopo l’emozionate performance lo scorso dicembre alla Facoltà di economia a Latina con la voce di Clemente Pernarella che ha letto documenti e testimonianze mentre scorrevano le foto, anche a Firenze con la voce dell’attore Lorenzo Degl’Innocenti si è ripetuta la stessa emozione. Si sta pertanto lavorando alla versione teatrale con musiche dal vivo o utilizzando le tracce di Mauro De Martino – musicista di Latina che firmerà la colonna sonora del film.

Idea in cantiere anche una graphic novel, autore un grafico che è passato al campo all’età di sei anni e oggi vive a Trento lavorando proprio su contenuti educativi per le scuole.

Unico rammarico la totale assenza delle istituzioni nel sostenere un progetto che racconta una pagina importante della storia della città. Ormai le produzioni confidano sempre più negli sponsor privati che legherebbero la loro immagine ad un film che già è richiesto da broadcast nazionali e internazionali, nonché al volume, al sito web, alla performance teatrale e ai vari social.

Dopo la diffusione del progetto tantissime le persone che stanno scrivendo all’autrice da vari paesi che sono passate al campo, con storie intensissime.

L’Alto Commissariato per i rifugiati sta seguendo il progetto fin dall’inizio e la Robert F. Kennedy Human Rights Europe Foundation ha concesso il patrocinio. Prezioso il contributo dell’Archivio di Stato di Latina. Il progetto del documentario è stato selezionato anche agli Ids Italian documentary screenings.

Pagina Facebook

  1. L’assenza delle istituzioni non è una cosa nuova. Chi ha governato questa città negli ultimi anni è impegnato a mimetizzarsi, neanche troppo bene, per rivincere le prossime elezioni e continuare a fare affari. Grazie al l’archivio di Stato.