Lido di Latina, petizione online per stabilimenti e servizi

25/04/2016 di
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sequestro-chiosco-tortuga-latina-lidoOltre 400 firme in poche ore per chiedere stabilimenti balneari e servizi al lido di Latina. La petizione è stata lanciata online soltanto ieri e ha già quasi raggiunto l’obiettivo fissato di 500 firme che ora potrà essere modificato.

IL TESTO DELLA PETIZIONE. “La città di Latina è ormai arrivata ad un livello di degrado inaccettabile da parte di tutti i cittadini. Ad oggi 24 aprile 2016 i cittadini si ritrovano a non poter usufruire neanche degli stabilimenti balneari, in quanto posti sotto sequestro. La stagione balneare avrà inizio il 1 maggio. Le passerelle di accesso all’arenile sono divelte, il servizio di sicurezza dato dai bagnini non ci sarà nelle aree che erano gestite dagli stabilimenti. L’accesso consentito ai portatori di handicap e i servizi igienici a loro destinati non ci saranno senza gli stabilimenti. Il comune non è in grado di garantire i servizi minimi richiesti per la sicurezza e incolumità dei propri cittadini. La burocrazia non consente la fruizione di un bene quale il litorale e dei servizi che “terzi” possono offrire. Gli esercizi commerciali sono pressoché inesistenti sul tratto Capo Portiere – Foce Verde. Per chi vorrà frequentare il mare, anche reperire una bottiglia d’acqua diventerà un’impresa ardua. Per quanti non hanno la possibilità di andare in vacanza alle Maldive, ma obbligatoriamente portano i figli al mare di Latina vi chiedo di firmare. Avere servizi sul lungomare è un diritto, e la burocrazia avrebbe dovuto risolvere i problemi senza crearne di ulteriori ad un’intera città”.

  1. Pienamente d’accordo sulla carenza ed ovvia necessità di servizi sul lido di latina, ma non dimentichiamo comunque che i signori dei degli stabilimenti le bottigliette d’acqua, per rimanere in tema, se le fanno pagare molto bene.
    A parte il fatto che per andare in bagno, se non consumi o sei cliente dello stabilimento, è ben difficile che ti diano le chiavi. Altro che servizio pubblico, semmai ricatto pubblico.
    E poi la ragione è ben da vedere dove si trova. Perchè questi signori non hanno smantellato le strutture, come dovevano?

  2. Non posso non dire che il 99% dei bagnanti, comprano ai discount a 19 centesimi la bottiglia di acqua, comprese le borse porta-pranzo, sporcando talvolta spiaggia libera e stabilimenti balneari, e nessun proprietario si è mai posto il problema di questa tendenza, anche perché la crisi è dietro le porte di tutti. E non mi sembra che gli stabilimenti non hanno mai fatto usare le toilette per consumare, neanche ai disabili che hanno diritto d’accesso al bagnasciuga, vi sono toilette per legge anche per quest’ultimi, intenerente alle leggi concessioni demaniali balneari.

  3. Ma in alternativa usiamo la splendida pista ciclabile di cui il comune ci ha fatto dono:
    i gestori degli stabilimenti potrebbero istituire un meraviglioso servizio di ristorazione mobile su ciclorisciò e pedalò;
    per i servizi igienici si potrebbe organizzare un servizio di wc chimici montati sempre su ciclorisciò e pedalò con chiamata telefonica: il bagnante che necessita chiama e il mezzo wcdotato si reca all’altezza dove questi si trova, per l’espletamento del servizio;
    appositi ciclorisciò e pedalò potrebbero trasportare ed affittare ombrelloni e sdaio;
    i bagnini potrebbero viaggiare su biciclette appositamente rialzate, in modo da poter osservare la spiaggia ed accorre velocemente dove c’è bisogno.
    Abbiamo una cosi grande e versatile risorsa, sfruttiamola al meglio.