Abbagnale arriva tardi a Sabaudia per l’antidoping, rischia di saltare le olimpiadi di Rio

10/02/2016 di
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vincenzo-abbagnaleDire addio alle Olimpiadi di Rio per un mancato controllo antidoping. Un incubo per qualsiasi atleta, ma tanto più grande per l’iridato del canottaggio Vincenzo Abbagnale, 23enne figlio di Giuseppe, mito italiano del remo e presidente della Federazione di canottaggio (Fic).

Questa “ingenuità”, come lui stesso la definisce, rischia di costare davvero caro al giovane campione, iridato nel 2013, che rimarrà escluso con tutta probabilità dai Giochi aver ‘bucato’ per tre volte il controllo antidoping e il codice sportivo non gli lascia speranze: la squalifica minima è di un anno. È stato proprio il n.1 della Fic, vincitore di due olimpiadi e sette mondiali col fratello Carmine e Peppino Di Capua e portabandiera dell’Italia a Barcellona ’92, ad annunciare a tutti il ‘dramma’ sportivo del figlio.

Il fattaccio è avvenuto dieci giorni fa, l’1 febbraio, quando il giovane Abbagnale – che come capovoga dell’ ‘otto’ si sta preparando per affrontare le qualificazioni olimpiche – non è riuscito ad arrivare in tempo ad un controllo a sorpresa dell’antidoping a Sabaudia (Latina) a causa di un lieve incidente stradale. Purtroppo per lui ne aveva già saltati due: il primo a causa di una dimenticanza, il secondo perché il nuovo sistema gestionale non gli aveva confermato la segnalazione del luogo dove si trovava. In questa situazione precaria, la sfortuna ha voluto che l’annuncio del controllo arrivasse ad Abbagnale mentre stava raggiungendo Sabaudia da Roma e che lungo il percorso danneggiasse una ruota.

Risolto il problema, come racconta l’atleta, “gli ultimi trenta chilometri sono stati i più lunghi della mia vita” ma è arrivato a Sabaudia quando il controllore era andato via “lasciandomi nel panico per non aver sostenuto il terzo controllo a sorpresa”.

Abbagnale ha inviato le sue giustificazioni all’antidoping sperando che possano contribuire ad annullare la probabile squalifica e con la consapevolezza di essere “pulito”, anche in considerazione del fatto che dal 2013 ad oggi ha sostenuto una quindicina di controlli antidoping senza avere mai registrato problemi. Giuseppe Abbagnale, sentiti i tecnici e il gruppo sportivo della Marina Militare, ha stabilito che Vincenzo continui la preparazione in attesa che gli organismi antidoping formalizzino la decisione.

L’obiettivo è arrivare pronti a Lucerna (Svizzera), dove dal 20 al 22 maggio si svolgeranno le qualificazioni olimpiche, ma il verdetto dell’antidoping potrebbe rendere vane tutte le fatiche e cancellare un sogno.