Dimissioni Sogin, Latina teme ritardi per la sicurezza della centrale nucleare

28/10/2015 di
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riccardo-casale-sogin«Il Governo prende atto della situazione che si è determinata negli organi societari della Sogin. Ribadisce il ruolo fondamentale che la Società è chiamata a svolgere per l’attuazione del programma di decommissioning. Per questi motivi sarà garantita quanto prima una governance adeguata alle funzioni strategiche dellaSogin». Così una nota del Mef dopo le dimissioni di Riccardo Casale, l’amministratore delegato della società di Stato responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi.

Sogin si occupa della dismissione della centrale nucleare di Latina

video-centrale-nucleare-latinaLATINA IN BILICO? «Credo che queste dimissioni siano un campanello d’allarme importante – spiega Laura Puppato (Pd) – perché giungono dopo un periodo di immobilismo della Sogin, che proprio nei prossimi mesi dovrebbe invece affrontare la messa in sicurezza del sito di Latina e concludere le procedure per la definizione del sito di stoccaggio nazionale delle scorie nucleari. È urgente capire quali siano le indicazioni del governo su questa materia, l’azienda non può fermarsi».

Oggi l’ufficio di presidenza della Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti ha approvato la richiesta di Puppato di ascoltare con urgenza il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti sulla vicenda Sogin e sulle dimissioni dell’amministratore delegato Riccardo Casale.

ANCI. «I temi legati alla gestione del nucleare e in particolare la realizzazione delle infrastrutture importanti come il deposito nazionale, suscitano inquietudine e paure e se si intende affrontarli per arrivare all’obiettivo, occorre una comunicazione corretta e razionale che fornisca gli elementi sulla base dei quali operare le scelte». Lo dice, lo riferisce una nota, il presidente dell’ANCI e sindaco di Torino Piero Fassino, nel corso del seminario «Verso il deposito nazionale sicurezza e benefici per il territorio nella gestione dei rifiuti radioattivi», organizzato da Sogin, oggi a Torino, in occasione della XXXII Assemblea Anci. «Servono percorsi decisionali trasparenti e partecipati – ribadisce Andrea Ballarè, presidente di Anci Piemonte e sindaco di Novara – attendiamo quindi che il Governo licenzi quanto prima la carta delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nucleare, ormai pronta almeno dallo scorso agosto. Come ANCI ci siamo e ci impegneremo sulla base di presupporti di trasparenza per approfondire tutti gli elementi di tutela e garanzia dei territori per un dibattito franco, sereno e utile alla crescita del nostro Paese». «Siamo in ritardo di sette anni – aggiunge il coordinatore della Consulta ANCI dei Comuni sede di servitù nucleari e sindaco di Trino, Alessandro Portinaro – rispetto alla scadenza che ci impongono le norme UE per la realizzazione del sito. Il deposito è un’esigenza per il nostro paese e – in modo particolare – per i comuni della passata generazione del nucleare, quelli che dal 1987 ancora ospitano i materiali radioattivi».