Addio don Renato, il parroco che vide la fondazione di Littoria
Lo storico parroco della chiesa di Santa Maria Goretti, Monsignor Renato Di Veroli è morto ieri sera a Latina. Ordinato sacerdote nel 1941 avrebbe compiuto 99 anni il mese prossimo.
Negli anni del dopoguerra ha iniziato a guidare la parrocchia di Santa Maria Goretti e l’ha fatto fino a ieri quando nella sua abitazione si è spento, assistito da Nunzia, sua collaboratrice da molto tempo, dai nipoti e da alcuni fedeli. Originario di Sezze era il sacerdote più anziano della Diocesi di Latina.
Il 18 dicembre scorso, in occasione dell’82^ anniversario della città di Latina era tra le personalità premiate dall’allora sindaco Giovanni Di Giorgi per meriti di cultura, arte, sport e storia della città.
Quella mattina aveva commosso la platea tornando indietro nel tempo, ricordando il giorno della fondazione di Littoria. “Alla fondazione di Latina io c’ero. In quei mesi, da Sezze dove vivevo, affacciandomi sulla piana avevo visto gli operai lavorare nel fango. Quel giorno c’ero anch’io. E quando tornai in collegio ad Anagni dove studiavo teologia i compagni mi chiesero don Renato perché non fai la voce di Mussolini, e io Camerati – ha raccontato imitando alla perfezione la voce del Duce – al di qua e al di là dell’oceano nel quadrante della nostra storia e loro applaudivano”.
Colmo di valori sani, quelli per la vita e per il rispetto altrui, saggio e misericordioso non poteva non lasciare un grande vuoto nei cuori della città. Il suo rapporto era quello del pastore per eccellenza che viveva con la sua comunità e ne viveva anche i problemi. Il pastore che guida e sostiene il suo gregge. Ha lasciato il ricordo di un sacerdote fedele al suo ministero per la sua umanità portata avanti nel sacerdozio e per sempre nei ricordi dei propri fedeli coinvolti e cresciuti con lui.
Con la sua morte Latina perde un pezzo importante di storia, i funerali di Don Renato, si celebreranno alla Cattedrale di San Marco domani mattina alle 10.30, la camera ardente è stata allestita nella sua Chiesa, Santa Maria Goretti aperta a chi vorrà portagli un ultimo saluto.
CHI ERA. Monsignor Renato Di Veroli era nato il 30 ottobre 1916 a Sezze (Latina), ha frequentato il seminario di Sezze, Veroli e infine il Seminario maggiore “Leoniano” ad Anagni dove ha completato il ciclo della formazione al presbiterato. Il 29 giugno del 1941 è stato ordinato sacerdote presso la Chiesa di San Rocco a Sezze. Dal 1941 al 1945 è stato vicario parrocchiale presso la parrocchia di San Rocco in Sezze. Successivamente è stato parroco a Borgo Faiti (Latina).
Con decreto del 06/01/1956 fu nominato parroco di Santa Maria Goretti in Latina. La chiesa costruita da poco era il secondo edificio di culto in città dopo la chiesa di San Marco. La nuova parrocchia aveva in quei tempi una competenza territoriale vastissima arrivando a lambire Borgo Piave fino a scendere verso gli attuali quartieri Nascosa e Nuova Latina. Nel 1966 è stato nominato Cappellano di Sua Santità.
Fino al 30/06/2001 ha esercitato ininterrottamente l’ufficio di parroco sempre a Santa Maria Goretti passando anche per tanti altri importanti impegni ecclesiali e civili. Successivamente, anziché il riposo ha chiesto e ottenuto di restare nella sua parrocchia come “Vicario parrocchiale” continuando a fornire il suo supporto nell’attività pastorale e ministeriale (ha celebrato la Santa Messa in parrocchia fino a poco tempo fa). Tra i maggiori incarichi e uffici ricoperti vi sono quello di Vicario generale della Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-
Salutiamo don Renato con grande tristezza, ma contemporaneamente con la gioia della certezza che ora, dopo un lungo pellegrinaggio terreno, ha raggiunto la casa del Padre. Il Papa a L’Avana ha detto: “ Chi non vive per servire, non serve per vivere” e don Renato ha servito fino alla fine spendendosi per la comunità, celebrando la Santa Messa fin quando le forze non lo hanno abbandonato qualche mese fa e come lui stesso ha scritto nel suo libro autobiografico “Sacerdote per Sempre”, la memoria, anche di una sola persona, forma il tessuto della storia. Grazie Don Renato, riposa in pace.
e’ triste vedere gente che ha vissuto quei tempi e non e’ stata capace di condannare sti tempi corrotti .se don renato fosse stato onesto con se stesso e i nostri tempi doveva gridare al mondo lo scempio fatto dall,ideologia comunista e dalla politica moderna….non l’ha fatto quindi al diavolo lui e tutti quelli come lui