Lettera di un attore. Il teatro di Latina, un gioiello distrutto dalla malapolitica

22/09/2015 di
pubblico-teatro-latina-dannunzio
pubblico-teatro-latina-dannunzioPubblichiamo la lettera aperta di un attore inviata al commissario Barbato sul caso del teatro di Latina.
Signor Commissario Prefettizio Barbato le faccio i miei complimenti per la chiusura del Teatro D’Annunzio. Se i locali sono inagibili non si poteva fare altrimenti. Per 30 anni quindi abbiamo utilizzato e pagato un teatro che non aveva diritto di essere ricompensato. Questa notizia dell’inagibilità per chi ha frequentato le tavole del palcoscenico D’Annunzio non è proprio una novità. Ma lo è per chi da spettatore magari ha pagato abbonamenti e biglietti, quote e prevendite per spettacoli che per anni hanno messo a repentaglio la VITA dei spettatori in platea e degli attori in palcoscenico.
La mia domanda è: come è possibile?!? Eppure in teatro le spese da sostenere per l’affitto erano innumerevoli: Affitto Teatro Comunale (inagibile) Oneri SIAE (di un teatro inagibile) VVF (di un teatro inagibile) Etc Etc Etc…
Come è possibile che nessuno abbia mai fatto niente e lei in qualche mese abbia preso di petto questa situazione. Forse non c’erano fondi per sistemarlo?!? Beh ma per il verde pubblico ce ne sono stati parecchi. Non ne valeva la pena?!? Ma di costruire invece di sanare sì.
Ora io mi arrabbio E non poco perché li dentro ci hanno navigato migliaia di persone e bambini, genitori e figli di una città che ha pensato ad altro. Ma cosa sarà poi questo altro?! Tutti quelli che ora spuntano come germogli a primavera e che parlano di cultura non li stia ad ascoltare. È l’ennesima opportunità di farsi pubblicità, propaganda. Gentucola che pensa solo a maggio 2016 quando spero il Teatro D’Annunzio sia già stato ripristinato. E sarò contento che lo abbia sistemato nel suo commissariamento. E sa perché? Perché non ci sarà nessuno che potrà usare questa azione come spot per qualche votarello da acciuffare nelle prossime elezioni.
Io le faccio una preghiera. Io che vivo di arte e di cultura le chiedo di fare il possibile e l’impossibile per rendere di nuovo agibile quel palazzo che si chiama “della Cultura” perché Latina ne ha bisogno. Su quel palcoscenico sono passati molti artisti nazionali e internazionali, e mi creda, il nostro teatro è invidiato da molti professionisti che nella vicina Roma frequentano il Teatro Sistina e molti altri. E sa perché? Perché è una struttura che tecnicamente da possibilità infinite di allestimento. Perché ha un foyer di altissimo pregio e rispetto. Perché ha una sezione Backstage di ampio respiro.
Ecco questo ce lo invidiano, non certo la sua gestione. Io vorrei insieme alla mia città che continuassero a invidiarcelo e non a deriderlo o a dimenticarlo. Io mi aspetto Da lei giustizia e la giustizia deve premiare la Cultura e non la distruzione creata da chi in quel palazzo non è che ha fatto male. Non ha proprio fatto.
Carissimi Saluti, Simone Finotti
  1. Il problema non è tanto la mala politica, quanto i cittadini che per qualche promessa hanno sempre votato i soliti pochi di buono…
    Inutile invitare a casa il Lupo e poi lamentarsi che si mangia le Pecore.
    Chi è cagion del suo male, pianga se stesso.