Tribunale chiuso per lutto, Berardi resta ancora in carcere

08/07/2015 di

roberto-berardi-latinaE’ stata rinviata per un funerale la liberazione di Roberto Berardi, l’imprenditore di Latina detenuto in Guinea Equatoriale. Si tratta dell’ennesima beffa che lascia intuire la volontà delle autorità di prendere ancora tempo. Ieri la morte del segretario del tribunale di Bata, la persona che avrebbe dovuto dare il via libera alla scarcerazione di Berardi, ha paralizzato le attività del palazzo di Giustizia che in pratica è rimasto fermo. E così non è stato neanche possibile l’incontro con l’avvocato di Berardi per il via libera alla scarcerazione. Oggi ci sarà un nuovo tentativo, ma l’impressione è che la vicenda stia diventando una farsa.

Berardi infatti doveva uscire già il 19 maggio per la fine della pena e invece il giudice comunicò che c’era stato un “errore” nel calcolo. L’imprenditore fu arrestato il 18 gennaio 2013 ed è rimasto in stato di “fermo di polizia” fino al 6 marzo 2013. Il tribunale però ha iniziato a conteggiare la pena dal 7 marzo 2013. Essendo stato condannato a 2 anni e 4 mesi, la pena è terminata il 7 luglio. Ieri dunque sarebbe potuto uscire ma così non è stato e ora il conto alla rovescia continua tra tante perplessità.

CHI E’ ROBERTO BERARDI. Roberto Berardi, 49enne imprenditore di Latina, ha lavorato per circa 20 anni in Africa, in Costa D’Avorio e poi in Camerun. Nel 2009 si è trasferito in Guinea Equatoriale, dove ha costituito la “Eloba Construction”, in società con Teodorin Obiang, figlio del presidente del Paese. Dopo un avvio soddisfacente, Berardi ha scoperto irregolarità nei conti dell’azienda e notevoli ammanchi di denaro. Quando ha chiestonspoegazion al suo socio è stato arrestato e accusato di aver sottratto lui un milione e mezzo di euro dalle casse della società. I sospetti dell’imprenditore italiano hanno trovato invece un autorevole riscontro in un’inchiesta del Dipartimento di Giustizia USA sul riciclaggio internazionale di denaro, dalla quale è emerso che Teodorin Obiang, attraverso la “Eloba Construction” e un complicato sistema di scatole cinesi, avrebbe usato più di un milione di euro per acquistare cimeli di Michael Jackson.

Dal 19 gennaio 2013 Roberto Berardi è rinchiuso in un carcere della Guinea Equatoriale, condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione con l’accusa di frode fiscale. Le condizioni carcerarie sono disumane. Berardi ha denunciato di essere bastonato e frustato e di non avere la possibilità di curarsi. I familiari e i dipendenti italiani che sono riusciti a rimpatriare hanno lanciato appelli perché non venga abbandonato a sé stesso e si intervenga per la sua liberazione. Secondo l’ultimo rapporto di Amnesty International in Guinea Equatoriale “le libertà di espressione e di stampa sono limitate, gli attivisti politici e le persone critiche nei confronti del governo subiscono vessazioni, arresti arbitrari e detenzioni”.