Latina, il Tribunale ordina la somministrazione del farmaco negato alla paziente malata di tumore

02/07/2015 di
tribunale-latina-aula-latina24ore-587367200

tribunale-latina-0004762234Prima l’Asl le rifiuta il farmaco, poi afferma che lo deve pagare 4.400 euro a scatola per un ciclo di cure di 3 settimane. Ma ora è finalmente intervenuto il tribunale di Latina che ha disposto la somministrazione del farmaco da parte della Asl immediatamente.

L’ordinanza del tribunale di Latina è stata pubblicata oggi 2 luglio e ordina all’ASL la somministrazione di un farmaco salvavita (Stivarga) ad una donna di 44 anni del capoluogo affetta da un tumore primitivi al colon e 6 metastasi ad organi vitali fra cui il fegato e i polmoni.

“La bagarre – spiega l’avvocato Renato Mattarelli che ha vinto la battaglia – diventata giudiziaria per l’ostinata condotta dell’Asl di Latina, è iniziata a maggio scorso quando gli oncologi di Milano e quelli di Latina hanno concordemente convenuto che l’unica cura oramai possibile per la paziente oncologica era lo Stivarga: un farmaco ammesso nei protocolli dall’AIFA (Agenzia del Farmaco) ma ancora in fascia C (a totale carico del paziente). I costi dello Stivarga sono però proibitivi (€ 8.800,00 in farmacia e € 4.400,00 se acquistato direttamente dalla Farmaceutica Bayer). In altri termini chi ha i soldi, e molti visto che sono necessari diversi cicli terapeutici, può curarsi. Per chi non è ricco invece (come nel caso della donna di Latina), non c’è niente da fare”.

Insomma, non sono bastate le accorate richieste del marito della donna ai medici ne le diffide dell’avvocato Mattarelli all’ASL di Latina che ha dovuto lottare anche per avere la documentazione sanitaria: si è sentito rispondere da un’impiegata “…guardi che per legge noi abbiamo 30 giorni di tempo per consegnarle la documentazione…”. “…Capisco…ma comprenderà che la mia cliente di tempo ne ha davvero poco…” ha risposto l’avvocato che non è riuscito, nonostante ripetuti tentativi nemmeno a parlare con il direttore generale dell’Asl. Ora per fortuna è intervenuto il tribunale.