Rifiuti e autorizzazioni anomale, interrogazione del Movimento 5 Stelle

23/06/2015 di
gaia-pernarella-latina24ore-6757216500

gaia-pernarella-57696325«Gaia Pernarella, consigliera del Movimento Cinque Stelle Lazio, ha depositato un’interrogazione sulle presunte anomalie autorizzative degli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella provincia di Latina». Così in una nota il Gruppo Consiliare M5S Regione Lazio.

«Da anni nella provincia di Latina assistiamo ad un’anomala gestione delle autorizzazioni per l’impiantistica rifiuti, le principali società operanti sul territorio stanno richiedendo ampliamenti nonostante alcune stranezze amministrative, come il rilascio di VIA senza che sia stato depositato il processo VAS, necessario secondo il piano rifiuti vigente nella nostra regione e previsto dalla normativa regionale, nazionale e comunitaria – afferma Pernarella – Vorrei quindi sapere da Zingaretti e Civita perché non si sta rispettando la delibera del 2013, che aboliva lo scenario di controllo, determinava la procedura VAS e demandava alla direzione regionale competente la verifica dell’efficacia ed efficienza del Piano rifiuti. Con questa premessa, vorrei avere risposte su perché gli ampliamenti degli impianti di INDECO Srl ed ECOAMBIENTE Srl sono stati avviati con procedura VIA e non inserite nella modifica del Piano di Gestione dei Rifiuti Urbani da sottoporre a processo VAS. Con l’occasione Zingaretti potrebbe dirci quali sono i piani della regione per far tornare la provincia di Latina ad una gestione ordinaria degli RSU e la definitiva uscita da un ‘regime straordinariò che ha impedito dal 1999 ad oggi la tutela dell’ambiente e della salute pubblica e lo sviluppo di pratiche virtuose volte al rispetto della gerarchia stabilita della normativa che vede al primo posto la prevenzione della produzione degli RSU e relega lo smaltimento quale pratica da evitare. La situazione limite che sta vivendo l’invaso di Borgo Montello causerà il collasso del sistema dei rifiuti pontino, un’emergenza sanitaria, oltre che ambientale, che questa amministrazione regionale non sembra in grado di contrastare, soprattutto per la mancanza di un alternativa virtuosa ad un ciclo dei rifiuti basato ancora sul cassonetto, sulle discariche e sull’incenerimento».