Traffico di pezzi di ricambio militari, due arresti a Latina

16/06/2015 di

La Guardia di finanza di Varese ha arrestato un maresciallo in servizio alla base dell’aeronautica militare di Latina (70° Stormo) e un dipendente di una società privata, accusati di un traffico di pezzi di ricambio di aerei di proprietà dell’esercito. Un intermediario di Treviso e altri due sottufficiali, indagati a piede libero e accusati a vario titolo di peculato e ricettazione militare, risulterebbero coinvolti nel traffico illegale.

Secondo quanto è emerso dalle indagini, coordinate dal pm di Varese Giulia Troina, il materiale acquistato dai fornitori dell’esercito veniva rivenduto al dipendente dell’azienda di Latina del settore dell’aviazione civile. Le Fiamme gialle hanno sequestrato due container contenenti pezzi pronti per essere ceduti in cambio di denaro, sui quali sono in corso gli accertamenti per quantificare il valore.

Il maresciallo dell’Aeronautica, addetto all’ufficio dismissioni, è stato sorpreso dalla Guardia di finanza e dai carabinieri di Ciampino (Roma) mentre cedeva al dipendente dell’azienda una valvola idraulica e un attuatore che regola l’apertura del carrello degli aerei: pezzi di proprietà dell’amministrazione militare, provenienti dai magazzini della caserma del settantesimo Stormo di Latina. I due uomini, di 45 e 54 anni, sono stati quindi arrestati in flagranza. Altro materiale pronto per essere rivenduto è stato trovato nel corso delle perquisizioni, nascosto negli uffici e nelle abitazioni degli altri due militari coinvolti e stoccato nei container. Si tratterebbe di pezzi di ricambio molto richiesti sul mercato dell’aviazione civile. Le indagini sono partite nei mesi scorsi e ora sono in corso gli accertamenti per risalire alla destinazione del materiale sequestrato. L’intermediario di Treviso, infatti, si sarebbe occupato anche delle trattative con acquirenti all’estero.

Gli arrestati, C.S. di 45 anni e D.L. di 54, dopo le formalità di rito – si legge in una nota della Finanza – sono stati condotti, rispettivamente, presso il carcere militare di Santa Maria Capua a Vetere (CE) e il carcere di Latina, a disposizione della Procura Militare di Roma e delle competenti Procure della Repubblica di Varese e Latina.

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