Forte: troppi furti di rame paralizzano i treni tra Roma e Latina

15/06/2015 di
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“Dal primo gennaio 2015 ad oggi i ripetuti furti di rame e i tentati furti, come l’ultimo che risale al 3 giugno scorso fra Torricola e Roma Casilina, hanno provocato ingenti ritardi per 144 treni e con un ammontare complessivo di circa 7mila ore”. Lo scrive in una nota il consigliere regionale del Pd Enrico Forte. “Sono state oltre 13 le tonnellate di rame trafugate. Con la conseguenza di pendolari esasperati e costretti a lunghissime soste nelle stazioni intermedie. Alcuni treni regionali partiti da Minturno sono arrivati alla stazione di Roma Termini addirittura dopo oltre quattro ore quando la normale percorrenza è di appena 99 minuti. I treni Intercity partiti da Napoli e diretti a Roma e Torino che, per evitare il blocco della circolazione, sono stati instradati via Cassino, hanno di fatto impedito a tantissimi pendolari di Formia, Latina e paesi limitrofi di raggiungere la propria destinazione. Decine e decine di persone, che da Roma Termini dovevano raggiungere gli aeroporti, hanno perso i voli e la vacanza; i lavoratori hanno accumulato ripetuti ritardi sul lavoro o sono stati costretti a prendere giorni di ferie obbligate: ne emerge un quadro di disagi ripetuti che rendono ancora più faticosa la vita dei pendolari. Il presidente Zingaretti è intervenuto sulla questione con un appello ad intensificare i controlli e gli sforzi investigativi ma personalmente ritengo necessario un impegno maggiore da parte di Trenitalia, anche attraverso l’utilizzo di un circuito di telecamere ed una vigilanza rafforzata e continua nelle ore notturne”. Forte sottolinea “il problema dei continui e gravi ritardi ferroviari che interessano la tratta Formia-Latina-Roma e la Nettuno-Roma, ritardi dovuti ai ripetuti furti di cavi di rame lungo i binari”.

“La Regione Lazio – conclude il consigliere del Partito Democratico – è impegnata da tempo al fianco dei pendolari attraverso la consegna di nuovi treni e l’incremento del numero delle carrozze viaggianti. L’auspicio è che, con la collaborazione di tutti, quello del 3 giugno sia stato l’ultimo giorno di sofferenza per le migliaia e migliaia di viaggiatori costretti, per lavoro, per studio o per piacere, a utilizzare quotidianamente il treno come mezzo di trasporto”.