Il piano di Zingaretti: ridurre le società partecipate da 35 a 6

28/04/2015 di
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nicola-zingaretti-latina24ore-98567782Passare da 35 a 6 società regionali e concludere, «entro dicembre 2015, la più importante razionalizzazione che la Regione Lazio abbia mai visto»: è l’obiettivo del Piano di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie, presentato oggi, nella sede della Regione, dal governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, insieme agli assessori al Bilancio Alessandra Sartore, alle Politiche del territorio, Mobilità e Rifiuti Michele Civita ed alle Infrastrutture, Politiche abitative e Ambiente Fabio Refrigeri e che comporterà, da qui al 2017-2018, «40 milioni di euro di risparmi e altrettanti di ricavi da cessione delle quote», ha precisato Zingaretti.

Il piano è stato predisposto in ottemperanza a quanto previsto dall’articolo 1 della legge di stabilità 2015, che recepisce le indicazioni del Piano Cottarelli per il contenimento della spesa e, dopo essere stato firmato dal Presidente Zingaretti, è stato trasmesso alla Sezione di controllo competente della Corte dei Conti e pubblicato sul BURL e sul sito istituzionale della Regione. «Attendiamo che la Corte dei Conti ci restituisca il testo di lavoro – ha detto Zingaretti – illustreremo in Commissione i nostri obiettivi strategici, raccogliendo anche i suggerimento del Consiglio, ma il nostro obiettivo è chiudere la partita entro dicembre, se entro i termini previsti questo obiettivo non potrà essere raggiunto, si procederà con lo strumento del decreto».

Al termine dei processi di accorpamento e di dismissione previsti dal Piano, la Regione deterrà unicamente 6 partecipazioni dirette, di cui 4 avranno un ruolo strategico nei settori del Trasporto pubblico, Mobilità, Sviluppo Economico e Sistemi informativi e funzioni amministrative. Le rimanenti 2 (SAN.IM. S.p.A. ed Autostrade per il Lazio S.p.A) potranno essere eventualmente dismesse al completamento delle proprie attività specifiche, «per quanto riguarda San.im, – ha spiegato Zingaretti – si tratta di pagare i debiti in parte della sanità, la seconda dovrà terminare le attività legate, in parte, alla Roma-Latina».

«Questa è la seconda grande rivoluzione della Regione Lazio rispetto alla presenza di quell’immenso arcipelago di società che ha caratterizzato la vita della Regione negli ultimi venti anni – ha commentato Zingaretti – Nel 2013, con una legge, già operammo una grande semplificazione, soprattutto per quanto riguarda le società legate allo sviluppo. Siamo tra le prime sei Regioni italiane che hanno presentato questo piano razionalizzazione, insieme a Umbria, Liguria, Calabria, il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna. Anche in questo siamo tra le Regioni di testa che utilizzano lo strumento normativo (introdotto da governo Renzi) che permette, per decreto, l’accorpamento o il superamento o lo scioglimento delle società per andare avanti nella loro razionalizzazione».

Il processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute dovrà portare alla riduzione delle stesse, anche tenendo conto dei seguenti criteri: eliminazione delle società e delle partecipazioni societarie non indispensabili al perseguimento delle proprie finalità istituzionali, anche mediante messa in liquidazione o cessione; soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante fusione o internalizzazione delle funzioni; aggregazione di società di servizi pubblici locali di rilevanza economica; contenimento dei costi di funzionamento, anche mediante riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonché attraverso la riduzione delle relative remunerazioni.