Latina, Centro di Alta Diagnostica: un’opportunità per territorio, sanità e ricerca

24/04/2015 di
rend 1 (1)

rend 1 (1)Latina avrà un Centro di Alta Diagnostica dotato di macchinari d’avanguardia, gli unici presenti in Italia. La nostra Provincia è uno dei partner principale, unico ente co-finanziatore, del Centro di Alta Diagnostica voluto a Latina dalla Fondazione Roma. Il presidente Eleonora Della Penna ha confermato un contributo di 800 mila euro da utilizzare per la ristrutturazione dei locali che ospiteranno il centro, che sorgerà nel sito adiacente la facoltà di Medicina, in viale XVIII Dicembre a Latina. L’accordo tra Fondazione Roma, Provincia e Comune di Latina e Università è stato firmato martedì 21 aprile e rappresenta un passo importante per la nostra città.

“La firma dell’Accordo di programma – spiega il presidente della Provincia, Eleonora Della Penna – è un passaggio essenziale di questo progetto. Il mio ringraziamento va senza dubbio alla Fondazione Roma che, per prima grazie ad un forte impegno economico ma ancor prima ad una grande disponibilità nei confronti del nostro territorio, ha creduto alla realizzazione di un progetto tanto ambizioso. Ringrazio anche al Comune di Latina che ha seguito ogni passaggio di questo percorso e ci ha creduto fin dalle prime fasi, non posso non sottolineare, inoltre, l’impegno dell’Università La Sapienza che, ancora una volta conferma, con forza, di credere in questo territorio, nelle sue potenzialità e amplia sempre più l’offerta formativa a favore dei ragazzi della nostra provincia. Per quanto
riguarda l’ente che rappresento – aggiunge il presidente -, come amministrazione, abbiamo voluto fare la nostra parte. Non senza fatica. L’impegno economico per portare avanti e garantire, di fatto, la realizzazione del Centro di Alta Diagnostica, è per noi certamente gravoso. Sono assolutamente certa, proprio per il valore che assume ogni impegno di spesa in questo momento così difficile, che il Centro di Alta Diagnostica sia un progetto al quale non potevamo rinunciare e che non potevamo continuare a rinviare, come è accaduto in questi ultimi anni. Questa è una opportunità per il nostro territorio, per la sanità di questa provincia, per la ricerca e la formazione all’interno dell’Ateneo Pontino”.

La Fondazione Roma infatti ha deciso di investire su Latina, dove il Comune ha messo a disposizione delle strutture. Sono stati siglati gli accordi tra Fondazione Roma, Comune e Provincia di Latina. Alla conferenza stampa che si è tenuta in Via Costa erano presenti il presidente della Provincia di Latina, Eleonora Della Penna, il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, il presidente della Fondazione Roma Scienza e Ricerca, Alfredo Loffredo e il professor Carlo firma accordo programma 2 (1)Della Rocca dell’Università La Sapienza di Roma – Sede di Latina. L’accordo di programma è stato sottoscritto nel pomeriggio e prima della sottoscrizione dell’Accordo di programma si è svolto il sopralluogo nei locali scelti in via XVIII Dicembre.

“Con la realizzazione di questo progetto la nostra città si appresta ad assumere un ruolo di eccellenza in ambito nazionale e internazionale per la medicina specialistica – spiega il presidente del consiglio Comunale, Nicola Calandrini –Ma questo traguardo deve consentire a tutto il sistema sanitario della nostra provincia di compiere finalmente quel salto di qualità tanto atteso in termini di servizi e di strutture. L’ultimo caso, quello del bambino di sette mesi deceduto all’ospedale S.Maria Goretti di Latina. Da anni medici e paramedici delle strutture sanitarie pontine si trovano a lavorare in condizioni di seria difficoltà, con strutture non adeguate, personale ridotto, turn over bloccati, politiche sanitarie incomprensibili e anche deleterie per la collettività. Dobbiamo pretendere dalla Regione la necessaria attenzione verso le istanze sanitarie di questo territorio. La sanità, più di ogni altro servizio, non va amministrata solo con la fredda legge dei numeri altrimenti si rischia di andare incontro a tragedie come quella accaduta al bambino di sette mesi. Il mio impegno di amministratore pubblico chiamato a rispondere alla mia comunità mi porta a sollecitare le istituzioni competenti, prima fra tutte la Regione Lazio, ad attivarsi in breve tempo per dare risposte efficaci ai cittadini ma anche al personale sanitario, che da anni lavora con gravi rischi e senza le necessarie strutture”.