Latina, scoperta maxi evasione da 24 milioni di euro

08/04/2015 di
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palazzo-m-guardia-finanza-latinaUna maxi evasione da 24 milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza al termine di una complessa attività di polizia giudiziaria e tributaria condotta dai finanzieri del comando provinciale di Latina. Sotto accusa 4 con sede nella provincia di Latina, riconducibili a due soggetti operanti nel settore della commercializzazione di pelli grezze, destinate ad aziende del centro Nord.

“L’attività investigativa – si legge in una nota della Finanza – ha interessato tutte le operazioni commerciali poste in essere a partire dal 2007, consentendo ai finanziari della Brigata di Sabaudia, la contestazione di 24 milioni di euro di base imponibile sottratta a tassazione ai finiti delle imposte dirette e dell’Irap, nonchè di 2 milioni di euro di Iva dovuta all’erario. Per questo sono state denunciate due persone residenti in Pontinia Q.E. e C.O., nel corso degli anni, hanno posto in essere un sodalizio criminale volto a nascondere al fisco l’ingente massa imponibile. Il modus operandi posto in essere dai due coniugi, era quello di creare, in successione delle società ad hoc che operavano in un periodo massimo di quattro anni, al termine dei quali cambiavano la loro denominazione in modo da far perdere le tracce della loro esistenza al fisco occultando al contempo o distruggendo tutta la documentazione contabile senza aver mai presentato la dichiarazione annuale dei redditi. In questo iter evasivo, emerge il ruolo esercitato dal delegato ad intrattenere i rapporti con le banche, che svuotava i conti correnti delle aziende in modo da rendere ancora più difficile agli investigatori tributari la ricostruzione del reale volume d’affari delle società.

Nonostante le manovre fraudolente poste in essere dall’amministratore di fatto delle società, finalizzate a far disperdere le tracce dei proventi illecitamente incamerati, la brigata di Sabaudia ha richiesto ed ottenuto dall’autorità giudiziaria di Latina, Pm Luigia Spinelli l’emissione di un apposito decreto di accertamenti bancari, volto ad acquisire dagli operatori finanziari dati, notizie e documenti utili al proseguimento delle indagini e all’accertamento dell’evasione fiscale. Dopo un anno di attività tutte le operazioni commerciali sono state efficacemente ricostruite, quantificando l’importo sottratto a tassazione inoltre 24 milioni di imponibile. Al termine dell’attività info-investigativa e tributaria gli atti delle verifiche fiscali sono stati inviati all’agenzia delle entrate per procedere al conseguente accertamento ed al recupero dei cospicui crediti vantati dall’erario. I due coniugi evasori, sono stati invece deferiti all’autorità giudiziaria”.