Pietro Ingrao compie 100 anni, Lenola in festa

24/03/2015 di
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 pietro-ingrao-100-anni«Nelle città venni al tempo del disordine, quando la fame regnava. Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte, e mi ribellai insieme a loro». Pietro Ingrao, lo storico leader comunista, che lunedì 30 marzo compirà 100 anni, prende in prestito queste parole da Bertolt Brecht, per presentarsi ai suoi lettori su Internet: «Sono un figlio dell’ultimo secolo dello scorso millennio – scrive su www.pietroingrao.it -. Quel Novecento che ha prodotto gli orrori della bomba atomica e dello sterminio di massa, ma anche le speranze e le lotte di liberazione di milioni di esseri umani». Che abbia un sito internet (e pure ben fatto) non deve stupire, perché la Politica, quella con la ‘P’ maiuscola, attecchisce dappertutto. E qui non parliamo di quanti ‘like’ o di quanti ‘followers’ abbia il ‘comunista eretico senza scisma’ (secondo la felice definizione che di lui ne ha dato Fausto Bertinotti). Non è mai stato un problema di (grandi) numeri e di (ampio) consenso, infatti, per Ingrao. Che ha attraversato la storia del comunismo italiano quasi sempre da posizioni minoritarie, una voce critica che non ha mai vinto un congresso del partito, ma che ha sempre affascinato fuori e dentro a Botteghe Oscure.

Pietro, nipote di Francesco Ingrao, un mazziniano, poi garibaldino, in fuga dalla Sicilia, nasce a Lenola, in provincia di Latina, il 30 marzo del 1915. Secondogenito di una famiglia di quattro figli. Prima di lui vedono la luce Francesco, poi Anna e Giulia. Dopo gli studi classici a Formia, si trasferisce a Roma, dove si laurea in Giurisprudenza e in Lettere e Filosofia. Ventenne, a cavallo degli anni ’30, è allievo regista presso il Centro sperimentale di cinematografia nella Capitale, per una passione, quella per la settima arte, che lo seguirà per tutta la vita. Nel 1936 matura la scelta politica a favore del Pci, l’antifascismo diventa militante, e Pietro viene in contatto con Lucio Lombardo Radice e sua sorella Laura, che sposerà nel 1944. Ingrao si muove nella clandestinità, spostandosi tra la Lombardia e la Calabria, su e giù per lo Stivale. Il 26 luglio 1943, il giorno dopo la caduta del duce, è tra gli organizzatori del comizio di Porta Venezia a Milano, in prima fila con Vittorini. Nel 1945 nasce Celeste, la prima figlia, seguiranno Bruna (1947), Chiara (1949), Renata (1952) e Guido (1958). Negli anni dello stalinismo e della Guerra fredda, Ingrao è direttore dell’Unità, incarico che ricoprirà fino al 1956. Dal ’48 entra nel comitato centrale del Pci, venendo eletto deputato per la prima volta. In Parlamento troverà un seggio, ininterrottamente per quasi mezzo secolo, per ben dieci legislature, fino a quando, nel 1992, si tirerà fuori dalle liste del partito, ai tempi di ‘Tangentopoli’. 

 Nel 1956, dalle colonne dell’Unità Pietro Ingrao si schiera con i carri armati sovietici che hanno invaso l’Ungheria: «Quando crepitano le armi dei controrivoluzionari, si sta da una parte o dall’altra della barricata», scrivevaIngrao. Nel 2001 definirà «pessimo» quel suo articolo di fondo. All’XI Congresso del Pci, nel 1966, il primo dopo l’improvvisa scomparsa di Togliatti, Ingrao si smarca dall’ortodossia stalinista e guida la componente di ‘sinistra’ che si fronteggia con quella di ‘destra’ di Giorgio Amendola. Ingrao viene messo in minoranza, rivendicando il tema del ‘diritto al dissenso’. Ma molte proposte della sua piattaforma diventeranno linee guida del partito: dalla riflessione sul ‘modello di sviluppo’, alla attenzione da rivolgere al dissenso cattolico e ai movimenti giovanili. 

Ingrao però non riesce a mediare quando il partito fa fuori gli eretici de ‘Il Manifesto’. Più volte negli anni si rimprovererà di non aver detto un ‘no’, nel 1969, alle radia­zioni di Luigi Pin­tor, Ros­sana Ros­sanda, Aldo Natoli, Luciana Castel­lina, Valen­tino Par­lato, Lucio Magri, Eli­seo Milani, Filippo Maone e tanti altri. Con Ros­sanda, nel 1995, scriverà un libro ‘Appun­ta­menti di fine secolo’, con non poche riflessioni autocritiche. Nel 1968 Ingrao è capogruppo comunista alla Camera dei Deputati. Inizia una stagione di impegno e di riflessione sui temi istituzionali, un decennio che lo vedrà assumere il ruolo di presidente del Centro di Studi e Iniziative per la Riforma dello Stato (CRS) e poi, nel 1976, eletto presidente della Camera dei Deputati, fino al 1979, anno in cui lascia Montecitorio, nonostante Berlinguer lo volesse per un altro mandato. Da presidente della Camera vivrà i drammatici giorni del sequestro e dell’omicidio di Moro.

Nel 1989, Ingrao è tra gli oppositori della svolta della Bolognina, voluta dal segretario del Pci, Achille Occhetto, che decide di cambiare nome al partito. Ma non vuole sentire parlare di scissioni, ed entra, due anni dopo, nel 1991, nel Pds, divenendo il leader dell’area dei Comunisti democratici. Abbandona però il partito nel ’93, aderendo a Rifondazione comunista, partito di cui terrà la tessera fino al 2008. L’impegno nel partito e nelle istituzioni termina in quegli anni, il vecchio leader si fa da parte, facendo sentire forte la sua voce sui temi della pace, del razzismo, e della democrazia. Nel 2007 pubblica la sua autobiografia, ‘Volevo la luna’. “Il mondo è cambiato, ma il tempo delle rivolte non è sopito: rinasce ogni giorno sotto nuove forme. Decidi tu quanto lasciarti interrogare dalle rivolte e dalle passioni del mio tempo, quanto vorrai accantonare, quanto portare con te nel futuro”, scrive rivolgendosi alle nuove generazioni il centenario Ingrao.

LENOLA FESTEGGIA. Il prossimo 30 marzo 2015 l’ On. Pietro Ingrao, ex Presidente della Camera dei Deputati, grande dirigente politico del PCI ed uomo di cultura che ha contribuito alla costruzione della Repubblica Italiana, compirà il suo 100^ compleanno. Nell’occasione di tale evento il Comune di Lenola, congiuntamente al CRS- Fondazione Pietro Ingrao, alla Confcommercio ed al CAT- Confcommercio Provinciali di Latina ed alla Associazione “Giuseppe De Santis”, organizzeranno un articolato programma di iniziative per valorizzare la figura del nostro illustre conterraneo mettendo in risalto il rapporto tra Ingrao ed il suo paese natio nel corso della sua vita, mettendone a fuoco la trasformazione di Lenola che è avvenuta anche grazie all’impegno ed al contributo di Pietro Ingrao.

Le iniziative godono dell’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica, della Camera dei Deputati e della Regione Lazio nonché della Amministrazione Provinciale e della Camera di Commercio di Latina.

1915-2015: due date, un secolo, che racchiudono la vita, le vicende, e le passioni di Pietro Ingrao.

E’ ancora oggetto di studio e di analisi come egli, partendo da un paese fortemente arretrato, dove c’era la fame vera, (ed in questo simile all’intero Mezzogiorno d’Italia), conservatore e diviso per censo (i “signorotti” proprietari di terre da una parte e gli artigiani ed i contadini da un’altra parte, come mondi incomunicanti), abbia fatto a rompere quelle gabbie per compiere ciò che Ingrao ha fatto nella sua lunga vita e che è raccolta e raccontata in libri, giornali, atti parlamentari e di convegni, siti internet, documentari e film.

Lenola, alla metà del ‘900 era un paese che aveva vissuto sulla propria pelle il dramma delle due guerre mondiali. Il 23 gennaio del 1944 subì un violento bombardamento che distrusse gran parte del Centro Storico e causò la morte di 58 persone, tra cui molte donne e bambini. A questo ed al dramma degli sfollati – a cui la famiglia Ingrao non poté sottrarsi – si aggiunse poi la inaudita violenza dei marocchini sulle donne lenolesi, aprendo un’altra ferita mai rimarginata.

Già centinaia di lenolesi avevano solcato le acque dell’oceano emigrando in “America” o in altre nazioni europee.

Ne è passata di acqua sotto ai ponti dalle elezioni per la Assemblea Costituente in cui il PCI prese soltanto 17 voti, dando modo a Giulio Andreotti di inviare ad Ingrao, tramite il giovane giornalista de “l’Unità” Emanuele Rocco, quel beffardo biglietto con il quale gli indicava il risultato “del suo paese natale”.

Pietro Ingrao è davvero un uomo di un’altra epoca.

Ha dato un valore nuovo, alto, alla politica. Pensava e proponeva “nuovi modelli di sviluppo della società e del capitalismo” e si interrogava financo sul “vivente non umano”.

Ma con le manifestazioni per il suo centesimo compleanno – proseguendo nel solco delle iniziative svoltesi lo scorso anno nei Comuni di Lenola, Fondi, Formia, Gaeta e Roccagorga – vogliamo soffermarci su quale sia stato il rapporto profondo tra Ingrao ed il territorio ove sono le sue radici più profonde, cioè il suo paese natale, Lenola.

Ma come era Lenola agli inizi del ‘900 e come è cambiata durante i cento anni di Pietro Ingrao? Quali trasformazione ha subito Lenola e quali influssi ha sviluppato sul paese la azione politica di Ingrao o il suo pensiero? Quanta influenza ha esercitato Ingrao su Lenola e sulle vicende politiche e culturali del territorio del basso Lazio?

Sono domande a cui cercheremo di dare delle risposte attraverso una intervista a Giulia INGRAO, ultima delle sorelle di Pietro, cercando di ricostruire il volto di un paese che si è sviluppato socialmente, economicamente e culturalmente ed approfondendo alcune vicende del rapporto non semplice che Ingrao ha avuto con i suoi compaesani.

Arricchiremo il colloquio con Giulia Ingrao con la proiezione del MESSAGGIO DI PIETRO INGRAO A LENOLA, con la proiezione di un cortometraggio – LA BANDA DI LENOLA – girato a Lenola nella metà degli anni ’50, la cui fotografia fu curata da Giuseppe Rotunno, con la lettura di brani di testi di Pietro Ingrao dedicati a Lenola, con testimonianze di persone che nelle varie epoche hanno avuto rapporti diretti con Ingrao. Le letture dei testi saranno svolte da Pier Giulio Cantarano.

Seguiranno concerti dedicati a Pietro Ingrao di AMBROGIO SPARAGNA – accompagnato dalla Orchestra Italiana e dal Coro Popolare – e di DANIELE SEPE. Si tratta di omaggi sinceri e sentiti di grandi artisti noti in tutto il mondo per le loro qualità musicali e per le loro collaborazioni con registi e musicisti di livello internazionale, che manifestano (o ribadiscono) il loro affetto e la loro gratitudine a Pietro Ingrao per ciò che egli ha fatto e rappresenta tutt’ora nel panorama politico e culturale italiano. I Concerti saranno presentati da Pino Guerrera.

Sarà proiettato il Film-documentario di Filippo Vendemmiati “NON MI AVETE CONVINTO – Pietro Ingrao, un eretico”, presentato alla 69^ Edizione del Festival Internazionale del Cinema di Venezia.

Insomma Lenola – con il contributo essenziale di tutte le Istituzioni e le Associazioni coinvolte – renderà onore, e vuole omaggiare al meglio Pietro Ingrao, come egli merita, coinvolgendo negli eventi del centenario tutto il paese, le categorie commerciali e le scuole.

Gli operatori della ristorazione proporranno per l’occasione dei menù degustazione dedicati all’evento.

Le iniziative si concluderanno con uno spettacolo di Fuochi Pirotecnici nella tarda serata di domenica 29 marzo, e dunque proprio all’inizio del giorno 30 marzo, giorno in cui Pietro Ingrao festeggerà il suo 100^ compleanno.

  1. chissà cosa pensa di questa sinistra PD diventato un partito strumento personalizzato nelle mani di Renzi garante degli interessi delle holding bancarie e industriali.