Inaugurato l’anno giudiziario al Tar, potrebbe essere l’ultimo

27/02/2015 di
tar-latina-478683733

tar-latina-478683733Proprio mentre il Governo sta per chiudere la sede di Latina, al Tar è stato inaugurato l’anno giudiziario. Una manifestazione che potrebbe essere l’ultima se la via intrapresa dal Governo fosse confermata.

L’occasione è stata utile proprio per contestare la decisione di chiudere la sede pontina. Il presidente Carlo Taglienti ha fornito alcuni dati: solo 50.000 euro di spese per la sede pontina mentre il trasloco ne costerebbe più di 100.000. Inoltre Roma sarebbe di nuovo congestionata dallo spostamento di tutti i fascicoli pendenti. Ragioni che per adesso non hanno portato ad alcun ripensamento da parte del Governo.

SIMEONE ATTACCA. Il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone, parla della chiusura come di “una follia che creerà ulteriori disservizi e caos”. “Questa – spiega Simeone – sarà la conseguenza immediata della soppressione della sede distaccata del Tar di Latina. Una decisione che deve essere evitata per non aumentare la distanza tra i cittadini e la giustizia, per non abbattere uno degli ultimi presidi di legalità rimasti nella provincia di Latina. Bene ha fatto il senatore Claudio Fazzone a scrivere al ministro della Giustizia Orlando per scongiurare questa ennesima rapina ai danni di un territorio che in poco più di un anno ha già visto la cancellazione anche dei tribunali di Gaeta e Terracina senza alcun risparmio o miglioramento dei servizi. Decisioni che hanno avuto, ed avranno, ripercussioni negative, in termini di controllo e contrasto effettivo alla criminalità per i territori dei comuni passati sotto la giurisdizione di Cassino e che si trovano su un crocevia importantissimo come quello che va da Roma a Caserta. Come nel caso dei tribunali riteniamo che la soppressione della sede distaccata del Tar di Latina sia frutto di quella metodologia di tagli lineari tanto cari al centrosinistra che dietro questa mannaia sta nascondendo l’incapacità di far ripartire l’Italia. Un metodo che sta dimostrando scarsa efficacia sul piano della riduzione della spesa, ed anzi, rischia di aumentarla. Basti pensare ai maggiori costi che dovranno sostenere le pubbliche amministrazioni, cittadini ed imprese, per recarsi nella Capitale. Basti pensare al fatto che la sezione del Tar di Latina funge da ammortizzatore dei ritardi accumulati dal Tar del Lazio sul quale confluiscono non solo i contenziosi di Regione, Provincia, Comuni ed Enti derivati, ma anche quelli ingenerati dai Ministeri. Il mantenimento della sede distaccata del Tar di Latina, inoltre, non comporterebbe spese visto che i locali sono di proprietà del demanio, il personale non ha subito implementazioni e il Comune di Latina si è fatto carico delle spese di cancelleria e delle utenze. Questa scelta, inoltre, renderebbe più complesso l’accesso alla giustizia amministrativa, portandola ad essere ancora più lenta e farraginosa proprio in un momento in cui l’obiettivo condiviso dovrebbe essere un reale contrasto della corruzione dilagante e agli sprechi. Ci auguriamo che il ministro raccolga le eccezioni sollevate dal senatore Fazzone e da tutti i cittadini della provincia di Latina non in virtù di uno sciocco campanilismo ma in forza di una battaglia per la democrazia e la legalità che si sta cercando di cancellare. La provincia di Latina non è la terra di nessuno. È la provincia di oltre 600 mila persone che hanno diritto ad avere servizi, sicurezza e legalità. Perché la giustizia non può essere considerata un costo ma deve essere intesa come un investimento per il nostro Paese, per la nostra Regione e soprattutto per i nostri cittadini”.