Ragazza di 14 anni stuprata al quartiere Nicolosi

16/02/2015 di
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nicolosi_case_popolari_latina_76623e5Stuprata a 14 anni da un 30enne. E accaduto a Latina, nel quartiere Nicolosi, dove una madre si è accorta che la figlia era tornata a casa sporca e con volto arrossato come se fosse stata schiaffeggiata. Ieri sera la donna ha messo sotto pressione la figlia riuscendo a raccoglierne lo sfogo.

L’uomo, conosciuto attraverso amici comuni, l’aveva nei giorni precedenti, convinta seguirla in un luogo appartato dove, l’aveva aggredita, malmenata per convincerla a subire il rapporto sessuale. Sotto la minaccia di raccontare ai suoi parenti di quell’episodio, l’aveva costretta ad un secondo appuntamento, quello di ieri sera, in seguito al quale la ragazzina ha presentato denuncia ai carabinieri che, questa mattina, dopo aver verificato la veridicità del racconto, hanno fatto scattare le manette ai polsi del 30enne romeno.

  1. che l’avete scritto a fare che è stato un rumeno, chiunque l’avrebbe immaginato… in quel quartiere vivono solo loro… sembra uno zoo!!!

  2. Alla redazione: l’articolo andrebbe scritto in italiano! La punteggiatura è messa a caso, le virgole sparse senza senso, come fate a non accorgervene?

  3. Grazie GOVERNO ITALIANO e POLITICI ITALIANI.
    Adesso andate a casa di questa famiglia e spiegate che siamo tutti uguali……
    Vorrei vedere (anzi vi auguro che accada anche a voi) come questa bambina affronta il futuro. Sicuramente con dei traumi.
    Sono stato in francia e ci deridono x i 2 marò, li avevamo in italia e li abbiamo rimandati là. Che FENOMENI che siamo. Ma siamo sicuri che la classe politica vuole bene agli italiani? Signori, comincio a vergognarmi di essere italiano. Grazie Italia, grazie politici italiani. Adesso dovete dare spiegazioni a queste famiglie, o come al solito……………..PAZIENZA!!!!!!!!

  4. Facciamo un po’ di chiarezza. Il nome del presunto stupratore non è stato pubblicato perché, essendo amico di famiglia della vittima, la ragazza sarebbe stata facilmente riconoscibile. Esiste una norma deontologica (carta di Treviso) che OBBLIGA il giornalista a tutelare l’anonimato della vittima, esattamente come in questo caso. Il resto sono chiacchiere e ignoranza.

  5. a questo essere vivente gli hanno “concesso” i domiciliari…..
    a latina, in italia, ormai nessuno va e nessuno rimane in carcere….
    che vergogna!!!!