LA FINANZA SEQUESTRA IL PATRIMONIO DI GIANNI MICALUSI

10/05/2007 di
La Guardia di Finanza ha sequestrato l’intero patrimonio di Gianni Micalusi. Sotto i sigilli anche la famosa Hosteria del pesce di Terracina.

 
Il comunicato integrale della Guardia di Finanza:
 
"Al termine di articolate e complesse indagini di polizia giudiziaria e tributaria svolte nei confronti di Micalusi Gianni (alias johnny) di Terracina pluripregiudicato per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, usura ed abusiva attività finanziaria, i reparti dipendenti dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Latina diretti dal, col. t. st Fernando Verdolotti, e in particolare gli investigatori del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza diretti dal t.col. Maurizio Sagliocco, hanno sottoposto a sequestro un ingente patrimonio, di fatto nella disponibilità del Micalusi che lo gestiva attraverso una fitta rete di prestanome reclutati oltre che in ambito familiare, anche negli ambienti della malavita pontina.

A conclusione della complessa attività investigativa fortemente voluta dal comandante provinciale , il presidente della sezione penale del Tribunale di Latina dott. Giovanni Maria De Angelis, accogliendo la richiesta dei pubblici ministeri Giuseppe Miliano e Faffaella Falcione, ha disposto il sequestro anticipato di nr. 5 immobili, nr. 11 autoveicoli, nr. 6 società, nr. 9 polizze assicurative, nr. 15 conti correnti e nr. 11 libretti di depositi a risparmio per un valore complessivo stimato in circa 7 milioni di euro.
 
Tra le attività commerciali sottoposte a sequestro figura anche la notissima “Hosteria del pesce”, un accreditato ristorante del centro storico di Terracina, da qualche anno presente con una unità locale anche in una lussuosissima zona del centro di Roma.
 
Attività commerciali, queste ultime, facenti capo ad una società dichiarata fallita, poco dopo la cessione delle suddette aziende, rilevate da altra società che le indagini consentivano, comunque, di ricondurre al Micalusi.
Le indagini bancarie e patrimoniali hanno permesso di ricostruire fedelmente la mappa degli affari illeciti del micalusi e di acquisire piena cognizione della pervasività della sua azione criminale, ormai destinata a travalicare i confini della provincia, come ampiamente dimostrato dal cospicuo giro di assegni alimentato dal micalusi con l’appoggio di personaggi di spicco della malavita capitolina notoriamente affiliati alla “banda della magliana”.
Il sequestro è stato disposto con provvedimento d’urgenza, come tale di natura provvisoria, adottato dal tribunale di latina nelle more dell’avvio del procedimento per l’applicazione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali nei confronti dello stesso Micalusi. L’udienza collegiale di convalida è già fissata per il prossimo 23 maggio.
L’attività investigativa eseguita nei confronti del Micalusi è solo un tassello di un più ambizioso piano strategico perseguito dalla Guardia di finanza di Latina ideato dal nucleo di polizia tributaria di Latina su input del procuratore capo della repubblica dott. Mancini, che, in considerazione delle attribuzioni di polizia economica investigativa proprie delle Fiamme gialle, ha richiesto il massimo sforzo nel monitoraggio dei patrimoni illecitamente accumulati da soggetti pregiudicati, al fine di stroncare sul nascere ogni tentativo di infiltrazione nel tessuto economico della provincia da parte di organizzazioni criminali locali.
Difatti, l’utilizzo degli strumenti normativi che consentono di aggredire i patrimoni illecitamente costituiti risulta essenziale per contrastare il fenomeno delle contaminazioni del sistema economico sempre più interessato da operazioni apparentemente lecite finalizzate al reimpiego di danaro “sporco”.
La possibilità di interrompere definitivamente tali flussi finanziari si configura come uno strumento di straordinaria efficacia per contenere l’espansione delle organizzazioni criminali attraverso l’erosione del loro potere economico.