Sibò, il futurismo di Littoria in mostra al palazzo della Cultura

15/12/2017 di

Apre sabato 16 dicembre la mostra di Pierluigi Bossi dal titolo “Sibò Futurista”, evento di punta del calendario promosso dall’Amministrazione Comunale per le festività natalizie. Il vernissage si terrà alle 17.00 presso il Palazzo della Cultura, nella Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea che per l’occasione riaprirà al pubblico dopo il riallestimento ad opera del Direttore dei Musei Civici Francesco Tetro.

L’esposizione è organizzata dall’Assessorato alla Cultura in collaborazione con la Fondazione Eredi Sibò per rendere omaggio al pittore, esponente tra i più noti del gruppo futurista di Littoria, a 110 anni dalla sua nascita. Le opere di Bossi, in arte Sibò, trovano spazio nell’ambiente attiguo alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea in quanto la mostra è strettamente legata alle vicende della collezione civica, all’antico allestimento e a tutti i trasferimenti che la struttura ha conosciuto tra il 1936 e il 1944; in quegli anni l’attività dell’artista coincise infatti con quella del tecnico comunale cui venne affidato il collocamento delle opere acquisite e l’indicazione degli spazi adeguati ad esporle.

In mostra al Palacultura fino al prossimo 16 gennaio c’è una nutrita testimonianza del lavoro svolto da Sibò in terra pontina non solo come artista, ma anche come promotore dell’arte: Pierluigi Bossi è stato infatti co-fondatore dell’Unione Provinciale di Littoria della Confederazione Fascista Professionisti e Artisti cui si deve la promozione di due mostre organizzate a Sabaudia nel ’36 e nel ’37, annoverate ancora oggi tra le più importanti e rappresentative del Futurismo italiano.

«L’occasione della mostra di Sibò – sottolinea il Direttore dei Musei Tetro – offre l’opportunità di restituire al pubblico un primo segmento cronologico del patrimonio artistico della città: la storica Galleria Civica d’Arte Moderna. Alle opere residue alla dispersione ne sono state aggiunte delle altre strettamente legate al periodo storico dell’arte italiana tra le due guerre, necessario presupposto per ordinare il patrimonio storico a partire dal secondo dopoguerra.

Entro la fine di gennaio – anticipa l’architetto – verrà inaugurato il museo dedicato a Mario Valeriani, insigne storico della medaglia e medaglista lui stesso. In questa seconda istituzione museale della città, che espone medaglie, monete, incisioni e fotografie, verrà esposto l’intero patrimonio legato a questa istituzione che è stato integrato con il repertorio dei disegni d’epoca e dell’ultima donazione di fotografie storiche».