Un ambulatorio per curare il cyberbullismo

25/02/2014 di

Internet, social e altri siti che spesso offrono anche un pericolosissimo anonimato azzerante ogni freno inibitorio, sono sempre più spesso scenari in cui si consumano violenze virtuali, atti di cyberbullismo dalle conseguenze anche gravissime: è per contrastare questo problema emergente che ha come vittime preferenziali i giovani più fragili che nasce al Policlinico Gemelli di Roma un ambulatorio per curare i danni e prevenire le conseguenze del cyberbullismo.

Il servizio nasce in collaborazione con la Polizia Postale ed è in continuità con l’Ambulatorio per la Dipendenza da Internet del Policlinico romano, di cui è responsabile Federico Tonioni, ambulatorio che dal 2009 ha accolto e curato oltre 600 pazienti. Per accedervi è necessario prenotare una visita, telefonando da lunedì a venerdì, dalle ore 11 alle ore 13, al numero 06.30154122. L’ambulatorio offre un percorso di cura e riabilitazione basato su psicoterapia e terapia di gruppo, spiega Tonioni, con uno spazio di ascolto anche per i genitori. Sarà a disposizione non solo delle vittime, ma anche dei cyberbulli.

«Con le vittime – spiega Tonioni – si lavorerà sulla capacità di gestire la propria aggressività, di solito trattenuta, per poter costruire il proprio spazio nel mondo e dotarsi degli strumenti per evitare di rendersi ‘disponibilì a essere perseguitati. Con i bulli, invece, lavoreremo sulla loro capacità di diventare empatici, evocando in loro sentimenti di colpa e lavorando sulla loro affettività.

La “riabilitazione affettiva” dei bulli, precisa, ha una risonanza particolare tra i giovani, perchè evidenzia che anche questi adolescenti eccessivamente aggressivi possono covare a loro volta un disagio psichico e sofferenza cui va dato uno spazio. La struttura potrà potenzialmente mettersi in raccordo con istituti scolastici per cercare di scovare i possibili utenti, anche grazie alla Polizia Postale e delle Comunicazioni.

Inoltre il centro sta definendo un accordo con l’ANP-Lazio (Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola) per una collaborazione su un progetto d’informazione e divulgazione sull’utilizzo delle nuove tecnologie e sui rischi connessi.

Il cyberbullismo è un fenomeno in crescita ovunque: in una ricerca realizzata da Save the Children, in collaborazione con Ipsos lo scorso anno, si evidenzia come 4 minori su 10 sono testimoni di atti di bullismo online verso coetanei, percepiti »diversi« per aspetto fisico (67%), per orientamento sessuale (56%) o perchè stranieri (43%). Con il cyberbullismo la crescita dei disagi subiti è esponenziale e non tutti gli atti di cyberbullismo vengono denunciati. »Il bullismo online è ormai riconosciuto come primaria fonte di angoscia e potenziale psicopatologia per gli adolescenti nativi digitali – dichiara Tonioni. Qualsiasi str