EMILIO GENTILE A LATINA PER PARLARE DI FASCISMO

12/01/2008 di
Il professor Emilio Gentile, docente di Storia Moderna e
Contemporanea all’Università La Sapienza di Roma, aprirà la serie degli
"Incontri con gli autore" che accompagnano il Premio Latina
per la Saggistica. Il libro al centro del confronto è "Fascismo di pietra" – ed.
Laterza – che racconta la storia del connubio fra romanità e fascismo, dalla
trionfale ascesa alla tragica disfatta. L’incontro si svolgerà giovedì 17
gennaio, alle ore 10,30, presso la sala conferenze del Palazzo della Cultura e
vedrà coinvolte come di consueto rappresentanze di studenti delle scuole
superiori di Latina che nei giorni scorsi hanno letto ed approfondito il
libro.

 
Il libro. Roma e il fascismo:
l’evidenza del loro connubio nasconde molti interrogativi. Bisogna domandarsi
innanzi tutto: quale Roma? È necessario distinguere fra la Roma reale, la Roma
antica e la Roma fascista. Alla Roma reale che disprezzava, il fascismo opponeva
il proprio mito di Roma, che coincideva, fin dalle sue prime formulazioni, con
l’odio per la democrazia e con il mito dell’impero: "La Roma che noi onoriamo,
non è la Roma dei monumenti e dei ruderi, la Roma delle gloriose rovine. La Roma
che noi vagheggiamo e prepariamo è un’altra: non si tratta di pietre insigni, ma
di anime vive; non è contemplazione nostalgica del passato, ma dura preparazione
dell’avvenire. Roma è il nostro punto di partenza e di riferimento; è il nostro
simbolo o, se si vuole, il nostro mito. Noi sogniamo l’Italia romana, cioè
saggia, forte, disciplinata e imperiale".
 
Il mito della Roma fascista, anche se
ammantato di richiami alla Roma antica, era un mito moderno. La romanità del
fascismo fu essenzialmente una proiezione del suo totalitarismo, col quale il
mito fascista di Roma si identificò per tutto il percorso della parabola del
regime, dall’ascesa faticosa, ma decisa, verso la potenza e la gloria del
trionfo, alla discesa inconsapevole, ma sempre più precipitosa, verso una fine
ingloriosa. Intrecciando documenti e immagini, Emilio Gentile propone
un’originale interpretazione del connubio fra Roma e fascismo, rivelando aspetti
inediti del totalitarismo fascista.